CAPITOLO 15

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*Il terzo e ultimo giorno di permesso*
Scendete e, dopo aver fatto colazione, vi andate a fare un giro sul motorino. Ciro è avanti che lo guida e tu sei abbracciata a lui da dietro mentre il vento ti soffia nei capelli. Ogni tanto, Ciro si gira verso di te sorridendoti e vi baciate, sentite la libertà. La state assaporando per la prima volta realmente e non volete lasciarla andare mai più. Non vorreste che questo fosse il vostro ultimo giorno di permesso ma, almeno, gli altri ve li siete goduti a pieno. State per tornare alla realtà dove tu sei solo una De Rosa e lui è solo un Ricci. Lo senti dentro di te questo sentimento di tristezza e anche Ciro, ma cercate di evitarlo.
Il vostro giro in motorino stava andando bene fin quando non vedete dallo specchietto un altro motorino che pare proprio seguirvi.
Non capite chi sia l'uomo che lo guida, vedete solo che ha un casco nero, degli occhiali da sole e sembra che abbia sulla cinquantina.
Vi segue per un po' e poi vi chiama urlando
"Ciro, Viviana frmatv"
Dalla voce capite che è il comandante e, come vi ha chiesto, vi accostate a un lato della strada e lo fa anche lui.
"Ma c v sit mis ngap, senza casco poi" dice arrabbiato mentre voi scendete dal motorino e lui si toglie il casco "E famigl vost v stann crcann a duj juorn, nun v n putit fuij accussì"
"Nun c n simm fuijut comandà" risponde Ciro
"Siamo tutti preoccupati per voi, o capit o no chest?"
"Ed eccoci qua, stiamo bene lo vedete pure voi no?" continui tu
"Ma tu o capisc ca a direttric t vò rà pur a mess in prov?"
"Ma c stat ricenn?"
Sei stupita un po' in senso buono perché puoi finalmente uscire ma, d'altra parte, pensi al fatto che uscendo ti sarà ancora più difficile stare con Ciro.
"Mo vnit cu me"
Vi rimettete tutti sui motorini: il comandante d'avanti e voi dietro, e tornate all'ipm. Tu pensi a quello che ti ha detto il comandante sulla messa in prova e speri solo di poter parlare con la direttrice una volta arrivati.
Giungete d'avanti all'istituto e mentre il comandante ordina di aprire il cancello, tu e Ciro scendete dal motorino.
"Oh ciù ciù tutt appost?" ti domanda Ciro vedendoti un po' preoccupata
"Lassm sta Ciro" te ne vai e entri nel carcere.
Vedi la direttrice in piedi con il suo bastone, il comandante ti fa andare da lei e poi accompagna Ciro, che continua a guardarti cercando di capire cosa ti prende, nel campo da calcio
"Cosa vi è venuto in mente?" dice innervosita perché, come il comandante, ci tiene troppo sia te che a lui e non vuole che vi succeda qualcosa perché si sentirebbe lei, in primis, in colpa e non se lo perdonerebbe mai.
"Anche voi no direttrì"
"Ok che tu e Ciro vogliate stare da soli, ma non ci si comporta così, poteva succedervi qualcosa, lo capisci?"
Continua ma vedendo che tu non le rispondi, cambia discorso.
"Comunque, volevo dirti che ho condesiderato la messa in prova per te. Sei una brava ragazza infondo, e penso che fuori tu possa cambiare più che stando qui dentro"
"Mi fa piacere che lo pensate, ma io non voglio uscire da qua"
"Viviana, non sprecare quest'opportunità, lo facciamo per te. La tua famiglia ha fatto di tutto per farti ottenere questa messa in prova"
"Ma quale opportunità? Io e Ciro fuori non abbiamo futuro"
"Va bene, è una tua scelta, ma per qualsiasi ripensamento io sono qua"
La direttrice non forza la tua decisione perché pensa ma soprattutto spera che tu cambierai idea. Sarebbe stato inutile continuare ad insistere perché tanto avresti detto sempre di no e ormai lo sa anche lei che per farti cambiare idea non serve che te lo imponga qualcuno, perché non ci riuscirebbe, ma devi volerlo tu.
"Grazie dottorè"
Vai in cella e Ciro si stacca dalla rete del campo da dove stava ascoltando la vostra conversazione. Vorrebbe che tu rimanessi con lui ma non in quel posto e non facendoti abbandonare tutto quello che hai al di fuori di lì.
*In sala comune femminile*
"Uè Viviana, già stai cà?" sorride contenta Naditza alzandosi dal divano e venendo verso di te
"Amo bentornata"
"Sti 2 giorni sembravano un'eternità senza di te amo"
"Ti stavamo aspettando"
"Con Ciro?" si aggiunge Kubra ridendo
"Kubra t faij semp cchiù bell tu?" la abbracci
"At chiavat?" scherza Silvia
"Amo poi ti spiego" rispondi tu dandole corda
"Come mi siete mancate" le continui ad abbracciare mentre sono tutte attorno a te felici che tu sia tornata. Noti, però, Viola e Gemma che non sono insieme alle altre ragazze vicino a te, ma sono da sole sedute al tavolo.
"Gemma, non mi vieni a salutare?"
"Sì- Solo che-" risponde intimorita mentre viene bloccata da Viola che ti risponde al posto suo con il suo solito tono da psicopatica
"No, non viene a salutarti, quindi?"
"Viola tu invece? Non vieni a salutarmi?" le dici tu ironicamente come per prenderla in giro
"No tesoro, ho salutato Ciro però"
Nel mentre fa il suo solito sorrisetto e sei molto innervosita ma prima che tu possa fare qualcosa arriva Nunzia che vi vede tutte in piedi vicino a te
"Uè e c succer cà? Forza tutte in cella"
tu esci per prima passando appositamente davanti a Viola per guardarla male e, dopo di te, lo fanno anche le altre.

Per rimanere vivi | Ciro RicciWhere stories live. Discover now