Veritaserum

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POV Sirius

Osservo James mentre si volta e sparisce all'interno del castello, il suo passo è arrabbiato e non posso certo biasimarlo, ma non riesco a fare a meno di sentirmi vuoto. 

Non so cosa mi aspettassi onestamente, forse esattamente ciò che è successo, ma la speranza è dura da reprimere. 

Guardo i fili d'erba sotto i piedi muoversi, se fossero staccati dal terreno probabilmente starebbero fluttuando nell'aria. 

Alzo lo sguardo e incontro il cielo azzurro, sono rari i giorni così tersi e abitando a Londra si imparano ad amare più di quanto sia normale. 

Amare... È una parola complicata, è talmente facile confonderla con l'odio che a volte passiamo la nostra vita ad evitare le persone che ci fanno provare quell'emozione perdendoci la possibilità di essere felici. 

Io amo Remus, io amo Peter, io amo James, io... io amo Regulus. L'ho lasciato là, allontanandolo da me perché era più semplice e nè l'odio nè l'amore sono semplici, per cui era solo un capitolo aperto di un libro dimenticato, attendeva di essere concluso. 

Faccio un sospiro cercando di buttare fuori la pesantezza che mi opprime il petto. I miei passi sono lenti mentre mi reco al lago Nero, i miei occhi vengono catturati da un ragazzo dai capelli biondo scuro, occhi ambrati che al sole sembrano essere talmente preziosi che solo vederli dovrebbe essere vietato. Il naso leggermente all'insù è abbassato sul libro mentre le mani ne tengono la copertina con decisione e delicatezza facendo vedere le vene che si stendono sotto la cute... quelle mani 

Potrebbe essere un angelo se non fosse per le cicatrici che gli tracciano la pelle come dei fiumi su una cartina, le ho percorse talmente tante volte che ormai ne riconoscerei il percorso ad occhi chiusi. È mai possibile che io abbia avuto talmente tanta fortuna da potermi avvicinare ad una persona così? 

Senza pensarci mi reco da lui, ha le labbra rosee abbandonate e leggermente aperte come se si fosse dimenticato di avere un corpo e si fosse catapultato all'interno del racconto che sta leggendo. 

Mi siedo accanto a lui appoggiandomi all'albero. Nonostante il mio temperamento esuberante so essere particolarmente silenzioso. 

Tuttavia penso che con il suo udito da lupo mi abbia sentito ma faccia finta di niente oppure sia talmente preso da ciò che ha in mano da non accorgersi di nulla, come spesso gli capita.

Solo l'osservarlo mi dà tranquillità, adoro il modo in cui raggi del sole gli rigano il volto e ne sono quasi geloso. Appoggio la testa al tronco e finalmente si gira. 

Le ciglia lasciano ombre scure sulle sue guance e il suo sguardo è leggermente assente prima di riconoscermi e sorridere 

"ehi che succede?" Chiede con la sua voce bassa che mi manda mille brividi lungo la schiena. Abbasso lo sguardo sulle mie mani 

"ho parlato con James" mi prende il mento con due dita e mi ritira su il volto in modo che i nostri occhi combacino "e?" Mi chiede per farmi continuare, ci metto un attimo a rimettere assieme i miei pensieri, qual'era il problema? Oh giusto 

"non vuole ascoltarmi finché non mi sarò scusato con Regulus" si morde il labbro inferiore distraendomi involontariamente 

"non era già tua intenzione andare a parlargli?" Io annuisco "solo che sembra così difficile" dico senza lamentarmi 

"lo è infatti ma anche il problema più complicato può diventare affrontabile se lo si guarda da un'altra prospettiva" recita queste parole a memoria, come se gliel'avesse dette qualcuno e lui si fosse limitato a riferirle, e forse è così. Ci penso un attimo osservando il dolce moto del lago, quanto lo odio. 

Only the stars knew -JegulusWhere stories live. Discover now