La difficoltà di amare

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POV James

In un attimo arriva la fine della scuola e non riesco a pensare che tra un anno esatto questa sarà la mia ultima giornata a Hogwarts per sempre 

Ho provato a dissuadere ancora una volta Reg e chiedergli di venire da me, ma continua a insistere sul non potere 

D'altra parte ha promesso di scrivermi ogni settimana a patto che io non gli risponda, non vuole rischiare che sua madre trovi una lettera. Ha promesso di mandarne qualcuna anche a Pad il che l'ha reso incredibilmente felice. 

È incredibile come pochi mesi possano cambiare così tanto la vita di una persona. 

Ci siamo abbracciati, baciati, salutati ma ormai il tempo è scaduto e il treno è arrivato al binario. Ultimi sguardi rubati al tempo prima di prendere strade separate per l'estate. 

Mia madre ci aspetta col solito sorriso e a casa ci attende quella familiarità che amo. 

I giorni passano, siamo andati in piscina, abbiamo fatto escursioni per i boschi e Remus e Peter hanno trascorso gran parte del tempo qua. 

Le lettere arrivano, un piccolo promemoria che è tutto a posto. 1, 2, 3,4... 

lettere semplici con poche parole

'Ciao Jame,

qui è tutto a posto, non vedo l'ora di tornare a Hogwarts 

tuo Reggie'

mi basta questo per poter stare tranquillo, ma poi le lettere hanno smesso di arrivare. 

Sono due settimane che non ne arrivano più. Magari è occupato, ma anche Pad condivide la mia preoccupazione. 

Siamo seduti sul divano in soggiorno cercando di capire cosa fare "non possiamo aspettare ancora" mi impongo 

"no, non è un bene che non risponda" un pensiero mi attraversa la mente 

"e se-" mi blocco, e fisso Sirius, "se avesse un incarico?" Conclude lui con occhi tristi 

"tu lo sai?" Annuisce "ho visto il marchio lo stesso giorno che vi ho trovati, Reg ha tentato di nasconderlo ma era un po' difficile che non me ne accorgessi" 

"e non hai detto nulla?" 

"Posso fare qualcosa per cambiarlo?" Chiede sconsolato. 

"Io- io penso sia giusto che tu sappia un'altra cosa" alza di colpo lo sguardo e mi fissa "cosa?" 

"Ha dei tagli- ha dei tagli-" non riuscendo a finire la frase faccio cenno verso i polsi e vedo l'orrore attraversare i suoi occhi "avrei dovuto stargli accanto" 

"te l'ho detto principalmente perchè so che non gli piace che se ne parli, così se ti capitasse di vederli sei preparato." Annuisce schiacciandosi i palmi delle mani sugli occhi 

"non lo lascerò di nuovo solo, non ora che posso impedirlo e ho un'altra occasione" si alza in piedi "cosa fai?" 

"Vado" 

"stiamo andando da lui?" Lui annuisce convinto, un ondata di adrenalina mi attraversa, ci voltiamo per uscire nello stesso momento in cui un cervo azzurro arriva dritto davanti a noi 

"mia madre lo sa, non sa ancora il tuo nome ma sa che c'è qualcuno, l'anno prossimo non sarò più ad Hogwarts e forse non-" la voce trasportata dal cervo si blocca un attimo con un sospiro di dolore "non tornerò neanche più a scuola ma studierò da casa, se sei lì anche tu Sirius, prenditi cura di lui e tu James fai lo stesso." 

Poi il cervo si dissolve, Sirius si volta verso di me con gli occhi spalancati "hai sentito vero?" Annuisco in ansia "stava male" 

"quella brutta stronza l'ha ferito" come può aspettarsi di mandare un messaggio del genere e non ricevere immediato soccorso? Grazie alle lezioni di smaterializzazione in meno di cinque minuti siamo lì. 

Only the stars knew -JegulusWhere stories live. Discover now