🔴Capitolo 4🔴

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Andiamo verso l'ascensore, Carlos schiaccia il tasto di chiamata frettolosamente. Appena le porte si aprono entriamo. All'interno continuiamo a baciarci con foga. Carlos mi solleva e avvolgo le mie gambe intorno alla sua vita mentre mi sbatte contro la parete dell'ascensore.

Quando si aprono le porte usciamo velocemente e ci dirigiamo verso quella che penso sia camera sua. Entriamo nella stanza e ci dirigiamo verso il letto enorme scambiandoci baci sul collo. Nel mentre lui si toglie la camicia e apre la zip del mio vestito lasciandolo cadere sul pavimento. Quando mi solleva per mettermi sul letto mi lascio sfuggire un gemito, inizia a baciarmi sul collo mentre con le mani gioca con il mio seno. Io gli metto le mani nei capelli tirando leggermente mentre mi sfugge un altro gemito di piacere. Gli slaccio i pantaloni eleganti e glieli sfilo velocemente facendolo posizionare in mezzo alle mie gambe. Senza esitazioni entra in me facendomi uscire un altro gemito che si trasforma in un urlo che lui ferma mettendo una mano sulla mia bocca sussurrandomi all'orecchio:

"Non voglio che tuo fratello ci senta, quindi cerca di trattenerti"

Faccio un cenno di assenso con la testa mentre lui continua con movimenti violenti a regalarmi piacere. Le mie mani si posizionano sulla sua schiena muscolosa, dove affondo le unghie. All'improvviso mi prende per i fianchi e mi posiziona a cavalcioni sopra di lui. Inizio a fare movimenti lenti mentre lui tira indietro la testa imprecando per il piacere. Inizia a baciarmi sul collo e dopo poco mi sento invadere da un'onda di calore che mi porta all'orgasmo. Dai gemiti che sento provenire da Carlos capisco che anche lui è arrivato al culmine del piacere.

Mi sdraio sul letto a fianco a lui e senza nemmeno rendermene conto, cado tra le braccia di morfeo.

La mattina dopo vengo svegliata da un paio di braccia muscolose che mi stringono. Cerco di divincolarmi da quel abbraccio senza svegliare Carlos. Soltanto ora noto quanto sia bella la vista da questa stanza, si vede tutta la città. Entro nel bagno, le pareti e i pavimenti sono ricoperti da marmo bianco. Sulla sinistra c'è un doppio lavandino e in fondo alla stanza c'è una doccia che occupa quasi tutta la parete. Subito mi dirigo verso il lavandino e guardando l'immagine nello specchio vedo una me con il trucco colato e i capelli in disordine. "Devo assolutamente tornare in camera mia" penso uscendo dal bagno, raccolgo il mio vestito dal pavimento, me lo infilo velocemente e prima di uscire dalla stanza lancio un ultimo sguardo allo spagnolo che sta ancora dormendo.

Esco dalla stanza chiudendomi la porta alle spalle, non so che ore siano dato che ho il cellulare scarico, ma l'ultima cosa che voglio è che qualcuno mi veda. Purtroppo le mie speranze di non essere vista si infrangono nel momento in cui mi ritrovo davanti l'ultima persona che volevo sapesse della mia nottata passata con Carlos.

"Sorellina, che cosa ci fai qui alle 7 del mattino? Ma soprattutto perché sei appena uscita dalla stanza di Carlos Sainz?" mi chiede mio fratello Sergio alzando un sopracciglio.

E adesso cosa mi invento?

"Ho riportato il telefono a Carlos, lo aveva dimenticato nella mia borsa ieri sera" dico senza nemmeno pensare al senso della mia frase.

Come risposta ottengo una faccia poco convinta da ciòche ho appena detto. Prima che possa dire qualcosa mi affretto a dire:" Adessotorno in camera mia così finisco di fare la valigia, ci vediamo dopo, ciao!" e midirigo verso l'ascensore velocizzando sempre di più il passo. Soltanto dopo essereentrata in stanza mi rendo conto di quello che è effettivamente è successo. . Mettoin carica il telefono, mi spoglio ed entro in doccia. In quel ambiente caldoriesco a schiarirmi le idee e con il pensiero ripercorro la serata precedente.L'arrivo al club, gli shot con Charles, le mani sui miei fianchi, la salita in ascensore,la sua stanza. Tutto mi sembra surreale, io e Carlos Sainz nello stesso letto enon per dormire. Come è potuto succedere? Alcool, mi urla la mia coscienza ed effettivamente non ha tutti i torti. Non voglio nemmeno pensare a quanto sarà imbarazzante incontrarlo a colazione, dovrei parlargli? E cosa dovrei dirgli? Tipo "hey ciao, ti va di parlare della notte che abbiamo passato insieme?" oppure "ti va di rifarlo? Ok la seconda opzione è imbarazzante e stupida allo stesso tempo.

Dopo essere uscita dalla doccia indosso un paio dijeans e una maglietta. Controllo il cellulare e oltre a controllare che oresiano, vengo investita dai mille messaggi che mi ha lasciato Davide. Ecco unaltro problema che non ho voglia di affrontare. Come può solo pensare che iogli voglia parlare dopo che mi ha tradita per chissà quanto tempo.

Dopo essere uscita dalla doccia indosso un paio di jeans e una maglietta. Controllo il cellulare e oltre a controllare che ore siano, vengo investita dai mille messaggi che mi ha lasciato Davide. Ecco un altro problema che non ho voglia di affrontare. Come può solo pensare che io gli voglia parlare dopo che mi ha tradita per chissà quanto tempo.

Il brontolio del mio stomaco mi riporta alla realtà e dato che sono le 8.30 è meglio che vada a fare colazione.

Arrivo al ristorante dell'hotel e dal buffet prendo una tazza di cereali e un la spremuta di arancia. Mi siedo ad un tavolo e subito vengo raggiunta da Lando.

Lando" ciao Bella, passato bene la notte?" chiede ridendo.

"Chi altro lo sa?" domando

"Ti dico soltanto che vi siete baciati in mezzo alla pista e vi stavate saltando addosso come se foste due conigli in calore" appena sento quelle parole mi tiro una manata sulla fronte diventando rossa dall'imbarazzo.

"Anche mio fratello?"

"Bè lui dorme nella stanza accanto a quella di Carlos, mi auguro soltanto che non abbiate fatto tanto rumore"

"Secondo te cosa dovrei fare?"

"Non come la prenderà tuo fratello, ma spero bene"

"Non intendo con mio fratello, ma con Carlos"

"Io se fossi in te proverei a parlargli per capire che cosa siete" mi risponde l'inglese

"Tanto so che per lui è stata una cosa di una sola notte" in quel momento dall'ascensore esce proprio il protagonista del nostro discorso.

Lo saluto con un movimento della mano, ma come risposta ricevo solo un cenno.

"Visto, per lui non ha significato niente" dico

"Io ti consiglio di provare comunque a parlarci. Tranquilla non ti mangio i cereali" dice alzando lo sguardo al cielo.

Mi alzo dal tavolo e mi dirigo verso Carlos che sta perlustrando il buffet.

*Spazio autrice* 

Prometto che sarò breve

Questo capitolo è un po' più corto, ma spero che vi sia piaciuto. Se avete qualche consiglio scrivetelo pure nei commenti. 

Io vi saluto qui, ci vediamo con il nuovo capitolo.

Tu eres miaOnde histórias criam vida. Descubra agora