12 - Beautiful

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Mi fissò per un lungo momento, il suo respiro era più affannoso del solito ed i suoi occhi socchiusi emanavano una sorta di rabbia amara, che guardavano minacciosi nei miei con incredibile intensità. Aprì la bocca per dire qualcosa, il labbro inferiore si separò da quello superiore, ma alla fine le sue labbra si strinsero saldamente, impedendo a qualsiasi parola di scappare nell'aria tra di noi. Alzai gli occhi al cielo, serrando i denti per l'irritazione e feci un gesto per fare un passo avanti a lui, per allontanarmi da lui.

Aveva altri piani tuttavia, si mosse rapidamente in sincronia con il mio corpo, impedendomi di lasciare l'area. Espirai lentamente dal naso, guardandolo accigliata, incrociò le braccia sul petto in modo rilassato, la pelle lungo la sua mascella era tesa.

"Qual è il suo nome?"

Lo derisi quando sentii la sua voce dall'intonazione bassa e dall'accento denso echeggiare nell'area vuota e silenziosa. Imitai i suoi movimenti, incrociai pigramente le braccia sul petto e alzai un sopracciglio.
"Scusa?" Lo guardai con un sogghigno, socchiudendo gli occhi e sfidando il suo sguardo duro. "Stai parlando con me?" Feci una pausa, guardando sarcasticamente una spalla e poi l'altra. "Non sapevo che mi conoscessi."

"Zitta" rispose lui, i suoi denti erano scoperti in un sottile ringhio e l'argento liscio del piercing al suo labbro inferiore brillava. "Rispondi alla cazzo di domanda."

"Il suo nome non è affar tuo" sputai ferocemente, facendo un altro tentativo di aggirarlo. Il suo corpo si muoveva velocemente con il mio, bloccandomi la strada e indugiando su di me come una specie di oscuro e pericoloso predatore. "Spostati" sbottai irritata.

"Non ci penso nemmeno" ringhiò, il suo sguardo si incupì ancora di più. "Non finché non mi rispondi cazzo."

"L'ho già fatto" ribattei bruscamente. "Te l'ho detto, il suo nome non è affar tuo -" Feci una pausa, un sorrisetto malizioso si formò sulla mia bocca. "Sono felice che la mia vita privata ti interessi e sia così importante per te, però non pensavo che spiare fosse il tuo genere, Tom."

La sua testa ricadde leggermente all'indietro, una risata aspra gli sfuggì dalla bocca. "Spiare?" Rise di nuovo, scuotendo lentamente la testa. "Ti piacerebbe. Era difficile non notare la tua piccola storia d'amore in pista, con la tua fottuta lingua nella sua gola - "

"In gola?" Feci una risata tagliente. "Stai delirando se pensi che la mia lingua fosse nella sua gola."

I suoi occhi brillarono ancora più scuri di prima, riflettendo una rabbia e una furia che diedero inizio a un leggero terrore dentro di me. Si avvicinò a me, i caldi ansimi del suo respiro sfiorarono dolcemente la pelle della mia guancia. Il suo respiro emetteva l'innegabile profumo di alcol pesante e gomma da masticare alla cannella e non riuscivo a controllare i miei occhi che si spostarono sul suo labbro inferiore. Quel dannato labbro inferiore pieno, rosato e intonato al leggero rossore sulle sue guance, sui suoi zigomi alti e lungo la curva della sua mascella...

"Pensavo che fossi diversa" mormorò alla fine, la sua voce era molto più calma e più bassa di quanto non fosse pochi istanti prima. Fece un passo indietro, inspirando lentamente e profondamente attraverso il naso. Distolsi gli occhi dalla sua bocca e aggrottai la fronte confusa.

"Cosa?"

"Predichi sulle mie abitudini con le ragazze - dicendomi che dovrei trattarle meglio -" fece una pausa, ringhiando contro di me e lasciando cadere le braccia dalla loro posizione piegata per puntare un dito accusatorio contro di me. "Non sei migliore di loro".

"Rispetto alle tue ragazze?" affermai prima di lasciarmi scappare una risata amara. "Oh, per favore, Tom."

Lui annuì lentamente, il suo sguardo non si distolse mai dal mio. "Sei proprio come loro" borbottò a bassa voce, i suoi occhi freddi erano concentrati così intensamente sui miei. "Solo una puttana."

25 Days With Mr. Arrogant - Tom Kaulitz (ITA) by RiverWildWhere stories live. Discover now