14 - Laundry Service

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Ci fu una volta, quando avevo circa quattordici anni, che pensai di avere davvero il cuore spezzato. Era stata una cosa imbarazzante, anche più di adesso, era più o meno il periodo in cui avevo incontrato e mi ero avvicinata a Cole. Ero innamorata di lui
- i battiti nel mio stomaco non si placavano quando mi era vicino, il dolore al petto peggiorava quando sorrideva e un sorriso stupido era costantemente stampato sul mio viso in sua presenza. Mi piaceva molto e la cosa era ricambiata. Sfortunatamente, ero suo amica, mi chiamava Anna banana. Di solito si univa a me per pranzo, ma quella volta in particolare non si era unito a me. Solo pochi minuti dopo entrò, il suo braccio era avvolto affettuosamente attorno alla vita di una bella ragazza bionda con un grande seno e un sorriso accecante.

Ero devastata. Non riuscii a mangiare, non riuscii a dormire per notti intere; tutto perché ero sicura che avrei sofferto di una morte lenta e straziante, data da un cuore spezzato.

Quella fu l'ultima volta che avevo sentito quella sensazione sorda e palpitante risuonare attraverso il mio petto o il terribile malessere che mi stringeva lo stomaco. Fu l'ultima volta che la mia mente si tormentò da pensieri frenetici.

Finora.

Mi sedetti tra i cuscini del grande divano di Bill, il mio corpo era rigido ed i miei occhi si mossero intravedendo Bill che scivolava dalla cucina al soggiorno con una scatola di pizza calda e un DVD. La mia mente era altrove, mi sentivo male - mi sentivo, Dio non sapevo cosa provavo. Sapevo che Paige era tornata nell'appartamento, sicuramente stava arricciando le sue ciocche bionde e stava applicando una generosa quantità di ombretto luccicante, un lucida labbra fruttato e profumando il suo collo delicato. Immaginavo che si stesse infilando un vestito attillato di seta, con il davanti abbassato in modo che Tom potesse sbirciare ogni tanto. Così che Tom potesse sapere cosa gli sarebbe stato offerto più tardi la sera.

Vidi Tom andarsene mezz'ora prima.

Uscì con jeans scuri e un pullover grigio scuro, le sue trecce questa volta non erano limitate da una bandana ma da un semplice berretto nero lavorato a maglia. Il profumo della sua maledetta colonia e del bagnoschiuma - entrambi che conoscevo fin troppo bene a questo punto - aleggiarono ancora nell'aria molto tempo dopo che se ne andò.

Mi fece venire voglia di vomitare.

Cercai di distogliere la mente con qualcosa - qualsiasi cosa al posto del disgustoso appuntamento che la mia coinquilina e Tom avrebbero avuto stasera. La mia mente vagò per un momento mentre osservavo il loft di Bill, era quasi identico a quello di Tom - solo che quello di Bill era molto più disordinato, con vestiti gettati sparpagliati su mobili e pacchetti di skittles mezze mangiate aperte sul bancone. Cercai anche di divertirmi osservando invece l'abbigliamento di Bill; era ancora vestito con quei vistosi pantaloni della tuta blu e una felpa nera attillata. Aveva i capelli sciolti sulle spalle, leggermente arruffati, ma la differenza più evidente in lui era la mancanza di trucco sui suoi lineamenti affilati. Non indossava un eye-liner pesante o ombretti fumosi sugli occhi e non potei fare a meno di notare che stava bene, se non meglio, senza trucco.

Si accorse che lo fissavo e alzò gli occhi al cielo mentre si sedette accanto a me, facendo affondare leggermente i cuscini.

"Non guardarmi" sospirò drammaticamente. "Sono una creatura."

"Per favore" sbuffai, guardandolo chinarsi in avanti con un sorriso per posare la scatola di pizza calda sul tavolino tra di noi. "Non potresti avere un brutto aspetto anche se ci provassi."

Sbuffò e si appoggiò allo schienale con una lattina di soda in una mano, con le dita ben curate, aprì la linguetta, lasciando che un leggero sfrigolio fuoriuscisse dalla piccola apertura.

"Ho un aspetto orribile e basta" Fece una pausa, indicando la pizza. "Fai te, mi dispiace se non ti piace il cornicione spesso, ma è la preferita di Tom."

25 Days With Mr. Arrogant - Tom Kaulitz (ITA) by RiverWildWhere stories live. Discover now