Capitolo 3

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Abby era scioccata da ciò che Luke aveva fatto. Aveva ucciso sua madre. Oltre alla rabbia verso di lui provava una gran paura per il suo amico, dato che probabilmente lo avrebbero messo in prigione.

«E ora cosa facciamo?» Abby si tirò i capelli, singhiozzando. Era stravolta dalle troppe emozioni che provava in quel momento. «Nel senso... hai sparato a mia madre! E come se non bastasse il mio migliore amico finirà in prigione. Io...» non riuscì a completare la frase che scoppiò a piangere ancora più forte.

«Ehi fiorellino, calmati,» Luke le si avvicinò togliendole le lacrime salate dalle guance. «andrà tutto bene finché saremo insieme, okay?» le lasciò un bacio sulla guancia prima di andare in cucina e lasciare Abby col corpo della madre ai suoi piedi.

Si inginocchiò posando le mani sul volto della madre, accarezzandoglielo. «Mi-mi dispiace così tanto.» singhiozzò, delle lacrime caddero sul corpo defunto. «So che dovrei chiamare la polizia per denunciare Luke per averti portata via da me, ma io... non ce la faccio, è il mio unico amico.»

Il ragazzo tornò in casa con un sacchetto della spazzatura di quelli giganteschi e neri. «Aiutami, Abby.»

«Cosa...» la ragazza gli andò in contro. Gli strappò il sacchetto dalle mani, lasciandolo con aria indignata. «Che hai intenzione di fare? Di metterla dentro un sacchetto della spazzatura?» Abby alzò per la prima volta la voce contro il suo amico, arrabbiata da ciò che era appena successo. Ancora non riusciva a credere che nonostante le sue proteste il biondo avesse premuto il grilletto lo stesso.

L'espressione di Luke si fece seria, e prese Abby per i polsi, sbattendola al muro. Si chinò in avanti finché le sue labbra non furono sul l'orecchio sinistro dell'amica, alla quale quel contatto provocò dei provini lungo la schiena. «Non devi mai alzare la voce con me, è chiaro?»

«Sì...» sussurrò flebilmente Abby, e Luke le si staccò di dosso.

«Ora aiutami.» disse il biondo, inginocchiandosi vicino al corpo defunto della madre di Abby, mettendole l'estremità del sacchetto nero sulla testa. La ragazza lo raggiunse e presto l'intero corpo fu all'interno del sacchetto. «Adesso dobbiamo solo buttare il sacchetto in un bidone della spazzatura.»

«Cosa?!» alzò la voce Abby, riabbassando là subito quando vide l'espressione dura di Luke. «Non puoi trattarla come se non fosse niente! È mia madre!»

«Cosa vuoi fare Abby? Seppellirla e farle una cerimonia con prete e fiori?» sbottò Luke, prendendo un'estremità del corpo nascosto, e intimando Abby con lo sguardo a fare lo stesso. Ancora la ragazza era sconvolta, ma doveva impedire che il suo amico finisse in prigione, quindi lo aiutò.

Fortunatamente era sera, quindi quando uscirono dalla casa per raggiungere il cassonetto verde nel vicolo accanto all'abitazione di Abby, nessuno li vide.

Luke sospirò, chiudendo il coperchio del cassonetto. «Visto? È tutto finito, fiorellino.» le posò un veloce bacio sulla fronte, prendendola per mano e riportandola in casa. Abby gli credette, era tutto finito: erano finite le botte, erano finite le urla, era finita la preoccupazione per il possibile arresto di Luke. Ma ciò Abby che non sapeva, era che tutto era appena iniziato, e Luke ne era al corrente.

unreality ↻ l.h.Where stories live. Discover now