Capitolo 19

290 30 3
                                    

La mattina dopo che l'infermiera le diede le prime pillole che prese, dovette fare la stessa cosa. La stessa sensazione che Luke non ci fosse più tornò, e stavolta durò di più. Quando rivide il ragazzo al suo fianco, scoppiò nuovamente in lacrime, stavolta terrorizzata ancora di più.

«Abby, che ti succede?» le chiese Calum vedendola stravolta più degli altri giorni quando lei entrò nella piccola "biblioteca" che quel brutto posto aveva. Era lì che si incontravano sempre, oltre alla mensa.

«Ho paura Calum, ho tanta paura.» mormorò, sedendosi su una sedia di legno accanto a lui.

«Di cosa ha paura, Abby?»

«Luke sta scomparendo ultimamente, e io non voglio.»
Giorni prima Calum aveva chiesto informazioni sulla sua nuova amica, perciò sapeva chi fosse Luke.

«Ehi Abby, forse è un bene. D'altronde è per lui che sei qui.»

La ragazza si arrabbiò sentendo le sue parole. «Non dire così! Luke deve esserci sempre, e se scompare non è un bene! E non è colpa sua se sono qui, è colpa della stupida gente che pensa che io sia pazza!» quasi urlò, presa dalla disperazione.

«Ehi Abby, calmati. Non volevo offenderti o nulla del genere.» le disse il ragazzo, cercando di tranquillizzarla.

Mentre Abby cercava di calmarsi, un ragazzo biondo si sedette accanto a Calum, mettendogli un braccio rintrono alle spalle, facendo aggrottare le sopracciglia alla ragazza. «E tu chi sei?»

«Michael, il ragazzo di Calum.» rispose con noncuranza lo sconosciuto, facendo arrossire notevolmente Calum.

Abby rimase sorpresa. «Oh, io non pensavo che tu...» disse confusa la ragazza, guardando il ragazzo dalla pelle ambrata.

«Emh... Già, sono gay. Ma ehi, a me piace esserlo.»

Abby gli sorrise, «Siete davvero carini insieme.» e poi, si rivolse al ragazzo di Calum. «Io sono Abby, piacere di conoscerti Michael»

«Sapevo già chi eri, Calum mi ha raccontato di te e di quanto fossi simpatica e gentile.» le sorrise sinceramente, stringendole la mano. Abby era felice che Calum gli avesse detto quelle cose su di lei, non le era mai capitato.

«Perché sei qui, Michael?»

«Mi chiamano psicopatico.» disse, «O meglio, mi chiamavano. Le medicine e le terapie fanno bene a noi matti, sai?»

Abby annuì, per poi rivolgersi nuovamente a Calum. «Non mi hai mai raccontato perché sei qui... Non é che potresti dirmelo?»

Calum sospirò, guardandola intensamente «La mia è una brutta storia. Non mi piace raccontarla» borbottò, «Ma è il passato, e sono cambiato. Quindi, non vedo perché non raccontartela.»

unreality ↻ l.h.Where stories live. Discover now