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Onu's pov:
Stavo semplicemente guardando il computer, scrivendo varie annotazioni della classe peggiore della scuola, quella formata dai vari stati più forti economicamente.
Quindi Cina, India, Russia, Stati Uniti, Brasile, e giù di lì.
Sinceramente quella classe era anche abbastanza simpatica, se non fosse che tutti parlavano di argomenti poco consoni e facevamo versi poco virili.
La porta si spalancò di colpo, e alzai la testa quasi annoiato.
< E oggi? > domandai.
< Due ragazzi hanno fatto una rissa. > rispose Ue imbarazzato.
Alzai un sopracciglio. < Are you okay, prof Ue? >
Le sue guance arrossirono. < Si, non si preoccupi. >
Lascia perdere. Feci entrare i due ragazzi, che scoprii fossero Iran e Siria, i soliti, e li faci accomodare.
< Stavolta che è successo? > chiesi con finta curiosità.
< Iran insulta come un coglione. > rispose prontamente il siriano.
< Zitto bastardo! > esclamò lui di rimando.
Sospirai. < Per poco non sareste stati espulsi. Quando è successo tutto ciò? >
< Nell'ora di pranzo. > sputò l'iraniano.
Lo guardai, stavolta più incuriosito. < In bagno? >
< No, di fuori. >
< Ma non ci dovevano stare i vostri professori a guardarvi? >
Bussarono alla porta.
Uno dei bidelli si fece largo sulla porta, con un mazzo di fiori in mano.
< Questi sono per lei > disse, posandomeli sopra la cattedra.
Arrossii imbarazzato, mentre probabilmente i due studenti mi guardavano sospettosi.
Il bidello com'era entrato, facendo abbastanza rumore, se ne andò sbattendo la porta dalla frustrazione.
Iran chiese: < Scusi preside, ma la sua ragazza da a lei dei fiori? >
Lo fulminai con lo sguardo. < Sono questioni private, signorino. So...i vostri professori? >
< Non c'erano > rispose Siria.
< In che senso non c'erano..? >
< Se n'erano andati probabilmente > incrociò le braccia.
< Qualcuno sa dove..qualcuno li ha visti? >
Stavolta fu l'iraniano a rispondere: < Iraq aveva fatto una battuta poco divertente sul fatto che se ne fossero andati. >
< Quindi Iraq sa qualcosa? >
< E, da quanto ho capito, Russia ha visto i due... > si bloccò.
< Cosa ha visto? >
< Fare robe schifose nell'aula. > assunse un'aria schifata.
< Si può spiegare? > domandai, anche se probabilmente la risposta la sapevo già.
< Stavano facendo sesso. > spiegò Siria < Ora possiamo andare? >
Sospirai. < Si, andate. Sarete tre giorni a casa per riflettere. E chiamatemi i prof Ue e Asean. >
I due si alzarono all'unisono, e, mentre il siriano se ne andava, Iran si bloccò.
< Scusi... >
< Dica pure. >
< Come faceva a sapere che i due prof erano Ue e Asean? >
Mi bloccai.
Lui mi guardò, ma nel suo sguardo c'era tutt'altro che gratitudine per non averli espulsi.
Non riuscii a rispondere.
< Non voglio immaginare di chi siano quei fiori. > disse solamente, uscendo dal mio ufficio.
Guardai i fiori. Erano sicuramente di FBI.
Arrossii leggermente.
Ma proprio durante il lavoro me li doveva mandare?
Ogni tanto non lo capivo proprio.
Sentii la porta aprirsi e vidi i due prof sedersi davanti a me.
< Posso capire la vostra relazione.. > incominciai tenendo gli occhi chiusi < Ma fare cose intime in una classe mi pare esagerato! >
Aprii gli occhi e li squadrai: Ue era spaventato, sapevo delle sue relazioni familiari e sapevo che se avesse perso il lavoro sarebbe morto, mentre Asean era più che calmo.
< Le pare normale anche che suo marito le porti dei fiori durante l'ora di lavoro? > ribatté lui quest'ultimo.
< Asean zitto! >
< Nono > lo intruppi < Ha ragione, completamente. Ma non vedo l'uguaglianza nelle due cose. Sono dei fiori, non...non cose intime. >

[dopo scuola]

Italia's pov:
Ero seduto sul letto di camera mia, mentre scorrevo sulle varie notizie sulla Germania.
Mi ero preoccupato molto per Germania, il mio migliore amico, che stava diventando sempre più impaurito è terrorizzato da tutti.
Pure da me.
Vidi varie cose, ma nessuna che potesse effettivamente compromettere la salute di Ger.
Sentii il telefono squillare. Lo presi, vedendo chi fosse.
< Pronto America? >
"Hey Italy!"
< Hey. Che c'è? >
"ti va di uscire con me, Japan, South Korea è una sua amica di nome Palau, poi ho chiesto a Nada che ha invitato il suo ragazzo Mexico?"
< Posso invitare Germany? >
"Yes, you can! Vuoi invitare qualcun altro?"
< No, mi basta Ger. >
"Uhhh~ i ship it!"
< Smettila Ame, arriva nel parco sotto casa mia tra cinque minuti. >
"Ma-" le riattaccai in faccia.
Feci il numero di Germania e rimisi il telefono sull'orecchio.
"Hallo Italy"
< Hey Ger. Ti va di uscire insieme a me e a- >
"Scusa Italy, oggi non posso." Mi interruppe.
Sentiti una voce dall'altra parte del telefono ma non riuscii a capire chi fosse, dopo un po' Germania mi disse: "Scusa Italy, devo andare."
Notai solo allora che Ger non mi aveva chiamato "Italien", cioè Italia nella sua lingua.
La cosa mi fece preoccupare parecchio, oltre che pensare che avrei fatto il...quinto incomodo insieme a Sud Corea e Palau.
Feci per rispondere, ma lui aveva chiuso.
Mi preparai in fretta e furia e uscii di casa, presi il motorino senza nemmeno prendere il casco e andai nel pacchetto in cui mi sarei ritrovato con Usa e gli altri.

Colombia's pov:
Camminavo assieme a mio fratello, Venezuela, mentre lui mi parlava in continuazione di lui e del suo ragazzo, Siria.
Non che mi desse fastidio che stesse insieme a lui, anzi, ne ero davvero contenta, ma lui al primo anno di superiori aveva trovato l'amore, e in quel momento eravamo un terzo, e io ancora ero single.
Poi ero molto bella, me lo diceva spesso mio nonno, Grande Colombia, e mia madre, anche se dopo era cambiato tutto.
Ma dopo tutti quegli anni nessuno mi aveva mai cagata, come se fossi inesistente.
< La potresti smettere di parlare di Syria? > domandai irritata.
< Perché? > Venezuela parve essere confuso.
< Mi fai ricordare che sono single. >
Lui ridacchiò. < Dai che sono certo che troverai qualcuno! Quest'anno sicuramente. >
Roteai gli occhi. < E chi, dimmi? >
Volsi lo sguardo davanti a me.
C'era un altro gruppetto di ragazzi, con cui uno, Nord Corea da quanto avevo capito (che era il più basso, ma di tanto), stava nella mia classe.
Erano in cinque, e chiesi a mio fratello: < Chi sono loro? >
< Allora quello nanetto è North Korea. Quello vicino con vieni stelle e la bandiera comunista è Cina. Poi c'è India, che probabilmente starà nel suo mondo a farsi i cazzi suoi, quello lì è Brazi- >
< Brazil lo conosco, grazie. >
Il venezuelano roteò gli occhi. < Poi, lui è Russia. >
Guardai l'ultimo del gruppo. Quello più alto. Quello più bono e bello.
Tre colori di bandiera, rispettivamente bianco, blu e rosso.
Doveva essere mio.
Venezuela mi passò una mano davanti la faccia. < Ohi ci sei? >
Mi riscossi. < Si si. Perché? >
< Appena ho detto Russia ti sei imbambolata a guardarlo... > spiegò < Ohi Colombia, non è che ti piace Russia? >
Lo guardai annoiata. Poi, annuii. < Si, qualche problema? >
< Ma non lo conosci nem- >
Sentimmo una voce chiamarci in lontananza.
Mi girai, aspettandomi un di qual gruppo che veniva a scassarci le palle per averli guardato troppo, ma quando mi ritrovai faccia a faccia con il russo arrossii di botto.
Lo mi guardò.
< Nome di questa bella ragazza? > chiese fermo, come se lo volesse sapere senza altri giri di parole.
Mio fratello fece per aprire bocca, ma io lo bloccai presentandomi: < Piacere, Colombia. >
< Come mai non ti ho mai visto da queste parti? >
< Sono stata a fare un giro colturale nel Regno Unito. Perché? >
< Perché una bella ragazza come te dovrebbe stare sui libri a studiare della stupida lingua? > ribatté lui.
Ridacchiai. < Vedrai quando crescerai. >

•~*~•

Ecco che parte la ruscol-
VABBÈ
Noioso come tanti, ma nel prossimo succederà una cosa bella. >:D

Only you. {ch story omegaverse}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora