XV

169 12 6
                                    

Alla fine ho trovato un modo: scrivo piccoli capitoli ma più spesso.
Sennò non ho vogliaaaaa-

•~*~•

X's pov:
Stavo correndo come un fulmine sfrecciando tra le persone; andai perfino a sbattere contro due innamorati, ma mi rialzai subito e corsi via.
Chiamai velocemente mio fratello, lui mi rispose.
"Che cazzo vuoi"
< Dimmi dove stai. >
"....no"
< Dimmi dove cazzo stai! >
"Vuoi picchiarmi come l'ultima volta? No grazie."
< Non scassare. Non scassarmi i coglioni che poi non la passeresti liscia. >
Sentii lui che sbuffava. "Numero undici la stanza. Sticazzi se non mi trovi"
< Arrivo. >
Mi nascosi aspettando che la polizia se ne andava: vidi che stava parlando con i ragazzi di prima, notai solo allora che erano due countryhumans.
Nepal e Bangladesh.
Ghignai.
Perché non divertirsi?

Germania's pov:
Ero con Italia, nella sua stanza a coccolarci. Ero sopra di lui con la testa sul suo petto, mentre lui mi accarezzava quest'ultima dolcemente.
< Ger > mi chiamò.
Alzai la testa. < Ita? >
Mi baciò dolcemente a stampo. < Ti amo. >
Ridacchiai. < Anche io Italien. > ripoggiai la testa sul suo petto, ma poco prima il mio cellulare squillò.
Era sul comodino, e Italia me lo prese leggendo chi fosse. < Chi è "Mark" con un cuore? >
Non poteva pensare lo stessi tradendo, perché non era sicuramente così.
< È uno. > risposi, iniziando a sudare freddo. Ancora? Ma quando mi avrebbe lasciato in pace?
Lo presi dalle sue mani e risposi: < Si? >
"Ger~come mai non sei a casa?~"
< Non ti deve interessare. >
"si invece. Ricordo che son il tuo ragazzo~"
Speravo che l'italiano non mi sentisse. < No, non più. Non ti è bastata l'ultima volta? >
"Quando mi sono divertito con il tuo bel corpicino perché non avevi eseguito gli ordini? No."
< Invece fattene una ragione, è un no schietto. >
"....oh ger~"
< C-cosa? >
"Non sa di cosa posso essere capace. Non lo sai."
Deglutii. < Mi è bastata l'ultima volta per capire chi eri. >
"Posso far di peggio e lo sai"
< ...lasciami in pace >
Italia alzò un sopracciglio. < Amore con chi parli? >
Il mondo mi cadde addosso. Deglutii pesantemente mentre tiravo imprecazioni -arrossivo anche, ma non era quello il punto- e sudavo freddo.
"...amore?"
Non risposi.
"AMORE?!"
Mi morsi il labbro trattenendomi dallo scoppiare a piangere.
"CHI CAZZO ESISTE UNO MIGLIORE DI ME, EH?! GUARDA CHE SO DOVE ABITI E TI FACCIO PAGGIO DI PRIMA"
Iniziai a singhiozzare silenziosamente; Italia mi vide ma non sapeva cosa fare, mi strinse a lui.
"SE TI VEDO IN GIRO CON QUALCUNO TI PROMETTO CHE LO AMMAZZO E A TE, LURIDA PUTTANA, TI FARÒ PASSARE IL PEGGIO" e riattaccò.
< Ger chi era?! > sbottò a quel punto.
Mi strinsi a lui e cominciai a singhiozzare; lo sapevo, era una cosa da stupidi e da bambini, ma a quel punto mi pareva l'unica soluzione, magari mi sarei sentito meglio.
Non volevo raccontargli niente, ma lui insisteva per saperlo; gli italiani vogliono sapere sempre tutto, sono troppo curiosi.
Allora gli raccontai tutto, tralasciando solo una cosa.
...il fatto che ero trans.
Italia mi ha sempre visto con delle fasce sul petto, mio padre mi costringeva a indossarle perché non voleva avere figlie femmine. E per questo aveva sempre pensato che o fossi un maschio.
Lo avevo conosciuto quando ancora ero una ragazza; lui era francese, simpatico, solare e divertente. Ci eravamo fidanzati a soli diciassette anni. Poi scopri quello che mi voleva fare mio padre e che io non lo contrastavo, allora si arrabbiò così tanto.
Non ricordavo che mi aveva fatto, tranne dei piccoli accenni.
Ma era stato molto brutto, e preferivo non ricordarlo.
< Ger mi spiace così tanto... > disse Italia, cercando di consolarmi.
Poggiai la testa sul suo petto. < Lasciamo stare, coccolami e basta. Per favore >
< Certo Ger, certo. >

•~*~•

Ho già spiegato tutto....forse se così ho più voglia di continuare-
Il problema è che mi sto perdendo, credo che il prossimo capitolo faccio la Brasile X Perù e poi PakIndia-
Oggi capitoli particolarmente depresso pk ne avevo voglia.

Only you. {ch story omegaverse}Where stories live. Discover now