X

206 9 20
                                    

🔞: scene di sesso descritto.
⚠️: scene di stupro.

•~*~•

[sabato, alla festa di Usa]

Iran's pov:
Se a quella stupida festa ci andava Arabia, ci andavo pure io.
Non che Arabia avesse tutta la voglia del mondo di andarci, ma Qatar lo aveva sfinito per andarci e, dato che l'arabo lo amava troppo, gli aveva detto di sì.
Li seguii, mentre vedevo le loro mani intrecciate e io come il terzo incomodo, dentro la lussuosa casa di Usa.
Appena entrammo la puzza di alcool mi travolse, finiva sempre male quando bevevo, eppure mi piaceva.
Notai che Arabia andava a bere qualcosa, mentre Qatar probabilmente andava da Oman e Yemen, gli amici "amici" che aveva.
Inutile dire che inseguii l'arabo, dando più volte spintoni, raggiungendolo mentre stava seduto ad ordinare qualcosa.
< Hey~ > mi avvicinai a lui con provocazione.
Lui si guardò intorno, giusto per vedere se c'era qualcuno nelle vicinanze che potesse dire della nostra relazione a Qatar, e poi mi prese per il colletto.
< Non devi fare così a meno che non siamo solo noi due. Chiaro? > mi minacciò con calma, anche se non faceva altro che piacermi.
Poi mi baciò a stampo e prese la bevanda che poco prima gli aveva portato un cameriere.
Mi sedetti accanto a lui. < Quando glielo diremo? >
< Che cosa? >
< Della nostra relazione coglione. >
< Mai. Non ti piace tanto mentire? >
Rimasi confuso.
< Dicevi che non eri gay. > mi guardò annoiato < E gemi sotto di me come una ragazzina >
Arrossii imbarazzato, mentre lui faceva un sorso della sua bibita.
Quanto odiavo che stesse lui sopra, a pensare che avevo sempre pensato di stare sopra, invece quel coglione riusciva a farmi arrossire.
Sbattei le mani sul tavolo e sussurrai: < Vado in bagno. >
Arabia annuì, e mi alzai, ma prima di superarlo lui mi fermò e mi prese la mano, facendomi tipo baciamano.
Arrossii di nuovo e gli tirai un ceffone.
< Ahia! >
< Ti sta bene coglione. > lo superai e andai in bagno.
Aprii la porta e mi ritrovai Siria che si lavava le mani.
Lo guardai da capo a fondo senza proferire parola, mentre lui mi guardò con la coda dell'occhio in silenzio.
Nel mentre mi rivenne in mente il fatto che non sarei mai potuto stare sopra con l'arabo.
E che, anzi, non l'avremmo mai potuto fare se non l'avremmo mai detto.
Dalla frustrazione bloccai il siriano che se ne stava andando e lo sbattei al muro.
Non avevo bevuto, eppure in quel momento era salita la mia rabbia per nulla.
< Iran? > domandò lui abbastanza scazzato.
< Syria~ > risposi io.

Siria non poté dire null'altro che l'iraniano lo baciò, senza sentimenti, senza nulla.
Gli prese con una mano la mandibola e continuò a baciarlo, staccandosi un attimo per aprirgli la bocca e infilargliela subito dopo.
Il siriano non ricambiò nulla di quello che stava succedendo, non lo voleva e non lo aveva mai fatto.
Quando si staccarono sussurrò: < S-smettila... >
< No. >
Iran gli bloccò le braccia sopra la testa e gli infilò le mani sotto la maglietta, sfilandogliela subito dopo.
Sentirono la porta aprirsi, ed un senso di paura salì su entrambi, l'iraniano si girò subito dietro di lui.
< Iran..? Syria...? > chiese subito il venezuelano.
A Siria gli sprofondò il cuore. Fece per raggiungerlo ma era troppo tardi.
Il fidanzato se n'era andato.
< Dove credi di andare~ > con un braccio lo risbatté al muro, lo prese per il collo e premette.
< Tu ora fai come ti dico, mh? > lo minacciò.
Non ebbe risposta tranne uno sguardo impaurito da parte dell'altro.
Non si accontentò anche se vederlo gli faceva ridere, ma premette di più la presa richiedendogli irritato: < ALLORA? >
Il siriano annuì impaurito.
< Oh bravo. > lasciò la presa sul collo e si attaccò al suo collo, iniziando a morderglielo con rabbia.
Siria gemette più volte di dolore, mentre le lacrime scorrevano sul suo volto, pensando al suo ragazzo che ormai aveva perso.
< Per favore smettila! > lo pregò piangendo.
L'iraniano lo morse con prepotenza, riuscendo per fino a fargli uscire un poco di sangue che rotolò giù dalla spalla destra.
L'altro fece un verso stridulo, quasi una supplica.
Lo prese in braccio e lo portò dentro una cabina, chiudendo la porta a chiave.
Si sedette sul bidet tenendolo sulle sue gambe e si slacciò i pantaloni.
Siria guardava il tutto impaurito, non riuscendo capace nemmeno di muoversi.
Iran gli mise due dita in bocca e gli ordinò: < Succhiale, e ringrazia che ti aiuto. >
Fece come gli era stato detto e poco dopo si ritrovò del tutto nudo a urlare di dolore mentre l'altro faceva dei movimenti sempre più bruschi e dolorosi senza farlo abituare.
L'iraniano continuò per molto, facendo venire l'altro più volte, ma non importava, voleva sfinirlo del tutto e soprattutto divertirsi, non farlo divertire.
Quando venne, lo fece mettere in ginocchio e gli fece ingoiare tutto, facendoglielo pure succhiare un altro po' per levargli del tutto le forze.

[scusate non riesco a scrivere uno stupro in prima persona-]

Quando uscii dal bagno come se niente fosse, mi ritrovai Arabia davanti alla porta ad aspettarmi.
< Sentiamo, con chi mi hai tradito? > domandò lui quasi divertito.
Credeva che all'infuori di lui a nessuno sarei mai piaciuto? Ma vaffanculo.
< Mi sono masturbato coglione. > gli risposi secco.
Lui ridacchiò e mi portò a sbattere contro il muro vicino alla porta del bagno, mentre senza pensarci cominciava a baciarmi.
Ricambiai senza problemi, anche se qualcuno in quel momento preciso ci bloccò.
< Arabia. >
L'arabo spalancò gli occhi e si girò di scatto, mentre la figura di Qatar si faceva avanti.
Si guardarono per dei minuti interminabili, e poi il qatarese tirò uno schiaffo all'altro.
< Questa me la devi spiegare. >

Pakistan's pov:
Usa mi aveva prestato i suoi occhiali da sole senza volerlo.
Era troppo impegnata a bere e mi aveva poggiato gli occhiali sopra la testa, baciato a stampo e se n'era andata.
Faceva sempre così quando beveva.
E quel povero giapponese la sopportava, non sapevo come faceva a farlo.
Vidi India arrivare verso di me, e subito mi ricomparve quel sorrisetto perverso che avevo.
< Caro~ >
Lui mi guardò male e si sedette accanto a me.
Io lo guardai confuso, anche se con quel sorrisetto.
< Dobbiamo parlare. > mi disse.
Alzai le spalle. < Certo tigrotto~ >
Lui abbassò le orecchie e mi ringhiò.
< Ok ok calmo gattino. >
< Zitto. >
< Ma è carino "gattino"!~ > sorrisi perversamente.
L'indiano sospirò. < Devi smetterla. >
< Di fare che cosa~? >
< Di provarci con me! >
< Perché dovrei smetterla~? > gli dissi sensualmente.
Lui arrossì.
Decisi di fare una mossa improvvisata e velocemente mi misi a cavalcioni su di lui, sentendo che già gli si stava alzando.
Era troppo carino quando era rosso e bloccato.
< C-Che cazzo vuoi?! > balbettò rosso.
Sentii il suo pacco alzarsi, il mio piano aveva funzionato.
Mi leccai le labbra, avvicinando il mio volto al suo drasticamente.
Lo vidi arrossire di più, mentre vidi che la sua coda iniziava a muoversi velocemente per l'eccitazione.
Ghignai. < Ti si è alzato tigrotto~? >
Lui non rispose.
Avvicinai più il mio volto al suo. < Vuoi un aiutino~? >
La sua coda iniziava ad andare all'impazzata e ridacchiai compiaciuto.
Mi spostai dalle sue gambe, guardando con provocazione la sua faccia confusa, e per la fretta di non farmi prendere caddi in avanti.
< Ahia- > gemetti.
India mi guardò dal basso, mentre la coda continuava a muoversi all'impazzata.
< Dove cazzo credevi di andare~? > mi disse con un ghigno in faccia.
Mi prese per il polso e mi rialzò con frenesia, rimettendomi sulle sue gambe ed iniziando a baciarmi con passione.

•~*~•

Chi è con me?Ma chi è quello in fondo?-

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Chi è con me?
Ma chi è quello in fondo?-

Al prossimo capitolo!

Only you. {ch story omegaverse}Where stories live. Discover now