Capitolo 9

102 21 52
                                    

"Sai come sono fatti gli uomini: il nostro ego è fragile "
(Cassandra Clare)

POV: REBECCA

Sono passati due giorni e domani dovrò vedere Riccardo per il progetto. Non ci siamo ancora messi d'accordo.

Seduta nella panchina dello spogliatoio della palestra, sospiro.

Afferro il cellulare dal borsone e cerco il suo numero in rubrica.

Idiota egocentrico! Senza pensarci troppo gli scrivo un messaggio .

SONO REBECCA, SIAMO ANCORA D'ACCORDO PER DOMANI?

Conciso e diretto. Non attendo la sua risposta, rificco il cellulare nella borsa e vado verso l'uscita.

Alla porta vengo colta di sorpresa dal mio riflesso.

Mi guardo allo specchio con la divisa da cheerleader rossa e bianca addosso e non mi riconosco. Sono cambiate tante cose da quando ho iniziato a frequentare questa scuola.

La coda alta da cheerleader, il trucco e il sorriso che mi sforzo di indossare ogni giorno. Sono ancora io? O ho perso qualcosa per strada?

Ho dimenticato chi ero prima? Lisa? Mi sono scordata anche di Valeria? Cosa direbbero se mi vedessero ora?

Sento una fitta al petto, mi si stringe il cuore. Mi sento in colpa perché sembra che abbia fatto una scelta. Ho voltato le spalle alla me stessa del passato, alle mie vecchie amiche, sembra che ciò che noi tre abbiamo condiviso per anni non abbia più importanza.

Ma non è così, non voglio dimenticare il passato, ma non voglio neppure perdermici. Sento le lacrime bagnarmi le guance e cerco di asciugarmele con il dorso della mano. Vorrei solo costruire qualcosa di nuovo.

Prendo un respiro profondo, devo fare uscire i pensieri. Calmare il caos che ho nella mia testa. Mi sento persa. Le lacrime iniziano a salire, ma cerco di trattenerle guardando in alto.

Non posso piangere qui, non ora. Devo essere forte, fingere che vada tutto bene , anche se mi sento distrutta dentro.

Respiro profondamente un paio di volte, devo raccogliere le forze.

Non posso permettermi di andare in pezzi adesso.

Mi do uno schiaffo sul viso per svegliarmi e lo schiocco risuona in tutto lo spogliatoio. Questa tristezza non mi sovrasterà, faccio un sorrisino al mio riflesso ed esco sbattendo la porta.

L'allenamento è stato sfiancante eppure liberatorio da un certo punto di vista

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

L'allenamento è stato sfiancante eppure liberatorio da un certo punto di vista. Sentire il corpo indolenzito e sforzare il fisico mi aiuta a tenere sotto controllo i pensieri e ad evitare di avere un crollo emotivo.

Tutta colpa di Emma che ci ha fatto ripetere per un'infinità di volte la solita coreografia per sabato. Emma De Sanctis, la dittatrice di un metro e cinquantacinque.

Oltre le nuvoleWhere stories live. Discover now