Capitolo 13

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"Il panico è altamente contagioso, specialmente in situazioni dove nulla è noto e tutto è in divenire."
(Stephen King)

POV: REBECCA

« Spirit cavallo selvaggio è il cartone animato più brutto della storia», il tono di voce di Emma non ammette repliche.

Ludovica la guarda in modo truce, per nulla d'accordo con lei. « Non capisci nulla! Quel cartone è stupendo, persino la colonna sonora è spettacolare»

Emma trasalisce, le sopracciglia aggrottate. «Il cavallo non parla! Non dice nemmeno una parola in tutto il film».

«I cavalli non parlano!» ribatte Ludovica portandosi le mani ai capelli, che oggi sono tinti di fucsia.

Emma scuote la testa facendo ondeggiare i cordini « Cosa c'entra? Nei cartoni animati gli animali parlano sempre».

È lunedì pomeriggio, il tempo è nuvoloso e noi indossiamo la divisa da cheerleader urlando come oche in un bar.

Il fine settimana è passato molto lentamente. Ho girato un po' per Bologna, ma essendo ormai ad ottobre l'umidità mi ha trasmesso una sensazione di freddo fastidioso alla pelle. Il dormitorio dello studentato è stato avvolto dal caos tutto il sabato sera e gran parte della notte. Penso ci fosse un festino o roba del genere. Non so se occorresse l'invito, non ho nemmeno preso in considerazione l'idea di andarci. Sono rimasta in camera a finire di vedere Bridgerton e a leggere un romanzo di Felicia Kingsley ambientato in epoca regency.

Adesso mi ritrovo al Colazione da Tiffany, con Emma, Anna e Ludovica. Avremmo dovuto fare l'allenamento di cheerleading, ma la palestra era occupata dalla squadra di pallavolo che ha una partita, a quanto pare, di importanza vitale.

La palestra sarà libera solo alle diciotto, dopo la squadra di pallavolo e quella di basket che ha prenotato.

In sostanza siamo state sfrattate e  abbiamo ripiegato su una cioccolata calda. Non che mi dispiaccia, dal momento che oggi la giornata è un po' più fredda.

Dopo aver seguito la lezione di letteratura contemporanea, il massimo che il mio cervello riesce a fare è seguire la conversazione relativa ad un film su un cavallo.

Anna inizia a sbuffare, chiaramente annoiata dal tema della conversazione. «Cambiamo argomento? Scusate, ma non ho intenzione di passare il pomeriggio a discutere di un cavallo che non esiste nemmeno» . «Si, vi prego» esclamo, scostandomi una ciocca di capelli dal viso. Emma e Ludovica scoppiano a ridere per la mia reazione.

La nostra capo cheerleader alza un sopracciglio e mi fissa. «Beh, potremmo sempre parlare del compagno di progetto di Rebecca». La fulmino con lo sguardo, ma lei ha già innescato la curiosità nelle altre.

Abbasso lo sguardo sulla mia tazza di cioccolato ormai finita, mentre quella di  Emma è praticamente intatta.

«Hai scoperto chi è?» . Mi sorprende che a fare la domanda sia stata Ludovica di solito non le piacciono i pettegolezzi. «Ovvio, io sono una stalker nata» si vanta Emma sorridendo. Io riesco solo a pensare a quanto vorrei strapparglielo dalla faccia quel sorrisetto.

«E quindi chi è?» La voce di Anna trasuda impazienza.

Emma si sistema prima un codino, poi l'altro.  Gira il cucchiaino nella cioccolata calda, senza nemmeno assaggiarla. Ogni movimento è lento, sta prendendo tempo,  sa che le ragazze pendono dalle sue labbra. Alzo gli occhi al cielo, trattenendo un sorriso.

«Posso solo dirvi , che " il più bello del campus" gli sta a pennello».

Anna si innervosisce, guarda me e poi Emma «Eddai! Si può sapere chi è? ». Emma mi chiede con lo sguardo il consenso e io le faccio un cenno con la testa. Permesso accordato.

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