terrore

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Come diamine era finito in quella situazione?
Bloccato contro una qualsiasi porta del dormitorio..con sopra di lui Katsuki privo di qualsiasi controllo umano.
Che lo guardava con gli occhi intrisi di puro dominio.

La scena si era aperta nel nulla, i ragazzi erano semplicemente rientrati nel dormitorio dopo l'uscita assieme.
Con loro sorpresa all'interno di esso, dei propri compagni nemmeno l'ombra, erano a quanto pare usciti un ora prima, lasciando così il coniglietto con l'amico al suo fianco, completamente da soli.
Izuku era salito al piano di sopra percorrendo il lungo corridoio delle camere per controllare se c'era effettivamente anima viva. Ci rinunciò pochi istanti dopo per pura noia..
si era quindi voltato per tornare indietro nei suoi passi, ma la figura del biondo gli aveva bloccato il passaggio.

Katsuki per tutto il tragitto del ritorno non si era degnato nemmeno di parlare o esprimere parola al giovane ragazzo.
Quindi Izuku non si lasciò intimorire da quello sguardo assente che aveva.
Lo superò con due falcate, ma fu un errore che si rimangiò, il suo intero corpo fu preso e sbattuto con violenza su una porta in legno.
Il ragazzo si lasciò sfuggire un gemito di dolore, scontrando il fianco sulla maniglia in metallo.
Il fiato si spezzò per la botta ed Izuku cadde in un attacco d'ansia improvvisa, l'odore del maggiore si sprigionò nell'aria inchiodando il povero Omega al freddo legno della porta, incapace di muovere un singolo passo.

–K-kacchan, che stai facendo?–
Chiese in un sussurro, venendo prontamente avvinghiato dalle mani possenti di Katsuki.
Fu all'ora che lo vide...vide quel barlume negli occhi completamente scuri..dove il rubino si era ristretto in un cerchio rosso coperto dal nero delle pupille dilatate al massimo.
La faccia era corrugata in una espressione animale..e la bocca aperta che lasciava proferire grugniti e ansimi caldi.
La lingua bollente lo leccò..con un tocco lento e sinuoso, dallo zigomo in giù fino al mento tremolante.
Mi sta assaggiando?...

Si ritrovò a pensare inpreda a fremiti di pura tensione.
Izuku percepì la paura ingrandirsi ad ogni tocco, non voluto, sul suo corpo, gli artigli lo avevano strattonato portandolo a scontrare il proprio petto con quello del maggiore.
–Kacchan..f-ermati– posò i palmi sui pettorali del maggiore riuscendo a spintonarlo per poco.
–M-mi hai leccato.. Kacchan..mi senti?–
Era incredulo.
L'Alpha non lo lasciava nemmeno finire la frase, che dinuovo era su di lui.
Venne preso e girato faccia al muro, con il bacino esposto all'indietro e le mani bloccate sul legno della porta.
La coda verde vibrò venendo stuzzicata con movimento circolari da quello che sembrava l'indice di Katsuki.

Un ansimo acuto non tardò ad arrivare.. sebbene la paura era troppa e il terrore era immenso, da far uscire, lacrime calde, daglio occhi piegati...e singhiozzi, dalle labbra socchiuse.
–Kacchan, fermati! Kacchan!–
Un calcio improvvisato raggiunse presto una gamba del maggiore, il ragazzo ringhiò innervosito sbattendo con furia il proprio bacino sui glutei del verde coniglio.
Izuku urlò, schiacciato contro la parete. Poteva percepire l'eccitazione del maggiore, fra le sue natiche, premere contro i pantaloni invernali.
–Kacchan..Per-rfavore..–
Il lupo gli ruggi contro.

–Kaccha-ah..fermo! Che stai facendo?!–
Un urlo acuto e poi uno strattone, le orecchie verdi furono prese con forza e tirate in alto.
Quello non era assolutamente un dolce tocco..pieno di passione..
Izuku non si sentiva per nulla vezzeggaito o coccola da quel tocco..
Anzi faceva male..
Era così vivo, così palpabile... che non appena si svegliò dal sogno, cadde in uno stato completamente catatonico.
Con il volto rigato da lacrime silenziose e un espressione drammatica in volto.

Si alzò di scatto, con il fiatone e vari giramenti di testa..il sudore era presente su tutto il suo corpo tremante mentre il one for all si era attivato rompendo il comodino affianco del letto.
In mille pezzi.
Si era completamente destabilizzato da ciò che aveva appena sognato. Come aveva fatto ad essere così.. così reale?.. perché la sua mente faceva certi scherzi orribili.

Il suo cuore oramai non smetteva più di colpire la sua cassa toracica con sempre più determinazione, mentre l'immagine, di quegli occhi animali gli ritornò alla mente, creando al povero coniglio una situazione di completo disagio.
Arrossì toccandosi le natiche ricordandosi anche di aver sognato l'eccitazione di Katsuki su di esse... perché la sua mente aveva elaborato quell'episodio?...non aveva mai visto quel lupo nel suo solco..e non sapeva nemmeno se si trattasse effettivamente di quello.
Era fortunato che le camere fossero insonorizzate, perché era certo di aver urlato nel sonno il nome dell'Alpha più e più volte.
Scosse la testa liberandosi di quei brutti pensieri alzandosi dal letto, determinando dalla luce lunare, che penetrava dalla finestra, che si fosse svegliato in piena notte.

Con la convinzione, di chiamare qualcuno che gli portasse un nuovo mobile l'indomani mattina, si alzò dal comodo piumone invernale.
Andando a tentoni verso la cucina buia e silenziosa, arrivò verso il grande tavolo dove vi ci sbatté il bacino..
Doveva farsi luce con qualcosa, perciò trovo un telefono casuale su di esso, lo prese e vi attivò la luce.
Quando lo fece poté notare la cover del mezzo di comunicazione.. rigorosamente di un rosso scuro.
Capì subito che si trattasse del telefono di Bakugo.
Con la cover consigliata dal rosso Alpha Kirishima.

Con la luce bianca si guardò attorno a sé illuminando i dintorni cercando il frigorifero.
«Deku. Che cazzo fai con il mio telefono?»
Il verde saltò cacciando un urletto acuto, si guardò dietro puntanto la torcia verso l'alto illuminando entrambi i loro visi..
«I-io..»
«Dammi il telefono Deku.»

La mano di Bakugo si allungò in slow motion davanti al viso del verde.
L'ansia ritornò ancora più forte di prima e in un semplice secondo, Izuku lasciò il telefono di non sua appartenenza sul tavolo correndo verso le scale che portavano al piano di sopra.

Fu fermato tuttavia da Katsuki, che prendendolo dal colletto della maglietta, lo tirò a sé bloccandolo con la schiena sul suo petto, fermando il suo corpo con il braccio muscoloso.
«Dove cazzo scappi?»
Il biondo dovette però lasciare la presa, nel sentire la menta affievolirsi e scambiarsi con un odore intriso di terrore e paura..percependo anche vaghi singhiozzi uscire dalle labbra tremolanti.
Appena libero, il coniglietto scappò al piano di sopra, lasciando il lupo completamente scosso da quella visione.
«DEKU!»

Kiss me again my WOLF //Bakudeku//Where stories live. Discover now