Apri gli occhi

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–Non capisco, non riesco a comprendere.–

Il respiro mancò per un istante e Izuku traballa sul posto, dando la colpa al Calore aggrappandosi alla grata delle scale non distogliendo le palpebre spalancate dalla figura sinuosa della compagna di classe.
–L'ho visto. Ho visto Bakugo quel giorno, l'ho visto piegato sul pavimento. Ho visto come tentava di raggiungerti dimenandosi in modo animale.–

Izuku la guardava incredulo come se tale frase gli graffiasse le braccia, già segnate da profonde cicatrici.
Venne preso e strattonato dalla rosa che liberò nell'aria un odore dolciastro..un odore Beta che non diede molto fastidio all'omega. Izuku guardò il labbro sottile stringersi e una smorfia infuriata allungarsi e mal formare il volto di Mina.
–È solo un idiota, ha mandato tutto a rotoli. Hai ragione, ha impiantato nella tua mente la sua immagine..il suo lato più minaccioso. Ha rovinato tutto, ha perso tutto! Ma devi capire che L'istinto. L'istinto è una cazzo di agonia che tutti noi abbiamo addosso.–

–Mina. Non. Sono un bambino.–

Izuku le rispose a tono bloccando le braccia fini davanti a sé fissando quel volto con uno strano sguardo di sfida.
L'odore del verde non si sentiva, ma il suo volto parlava per se..
Mina vide, per l'ennesima volta un volto rigato dalla consapevolezza e dal dolore.
Forse aveva esagerato.. forse ho seriamente perso il controllo pensò fra sé e sé.
–Credi che non l'ho capito questo? L'istinto, è questo che mi hanno insegnato. Per anni ho sempre saputo dello strapiombo che separa prede da predatori..
Credi che io... Non capisca?–

Le orecchie verdi si abbassarono toccando la schiena curva, che tremò. Mina perse tutto quello che gli voleva dire..solo nell'ascolto quel ragazzo che ora gli stringeva i palmi con forza.
–Non sto dicendo questo, scusa... Ho esagerato, ma..–

–Ma cosa? Mina stanne fuori, sono un Omega, dell'istinto ne so più io di te.–

I due smeraldi brillarono e un forte calore vibrò lungo la schiena del coniglio, Izuku annaspò, lasciando cadere le mani della Rosa. –Midorya...i-io– Mina era senza parole. L'odore di menta e cioccolato riecheggiò nell'aria invadendo le narici della beta..in un odore che gli ricordò il giorno dove aveva trovato Izuku..inerme, sul pavimento della sua stanza.
Si tappò istintivamente il naso.

Izuku la guardò prima di superarla con un'occhiata di fuoco, andando a scontrarsi spalla contro spalla. Non dopo aver detto ciò –Vado a cambiare i bloccanti dell'odore. Buona giornata.–
Tale frase fu pronunciata con un tono cupo e ferito lasciando la rosa inerme e completamente paralizzata sul posto.

[Izuku]

Sono stato pesante con lei. Dovrei tornare e chiedere scusa.
Con una mano mi tirai indietro la folta chioma affannando.
Il solo parlare di Kacchan mi faceva un brutto effetto, come se il mio corpo rispondesse al sol pensare a lui... Le gambe tremarono, incerte sul sostenere il mio corpo... Sospirai una terza volta lasciando fluire in me una vaga sensazione di disagio.
Mi chiusi con le braccia incrociate, camminando attaccato al muro.

Ad ogni passo... Mi sentì crollare, ma non per il Calore era qualcosa di emotivo a farmi crogiolare dalla tristezza...e le lacrime ne erano la prova.
Calde gocce scesero in un silenzio gelido ed io non feci altro che tentare di asciugarmi con il palmo della mano. Fu inutile.
Perché. Perché devo fare così?...perché...

[Intanto, da kirishima]

–Mina? Tutto ok?–
Scossi freneticamente Mina con il palmo della mano, e lei sembrò non rendersene conto. Al mio secondo richiamo si voltò verso di me con gli occhi socchiusi e un'espressione pensierosa.
–Si, sto bene.–
Disse ciò con un tono alquanto sospetto che sia a me che a Denki non piacque.
Ci guardammo io e Denki solo per un istante prima che il biondino prendesse la parola.

–Ti ho vista uscire con Midorya, che è successo? È da un po' che non torna in classe.–
Ci pensò su Denki ed io ascoltai.
Poi guardai Mina con uno sguardo che solo lei poteva capire... Infondo Denki non ne sapeva nulla di quel fatto.
Lei mi guardò accennando un No con la testa a Denki.

–No, certo che no.
Denki, devo parlare un secondo in privato con Kiri.–

Denki alzò le mani al cielo in segno di sconfitta, allontanandosi dal banco mio e della Rosa ora con tutto il busto spalmato sul mio banco.

–Ho parlato con Izuku. E non sta affatto bene, emotivamente almeno...–
Mi bisbigliò con un tono di voce basso e malinconico, ed io non feci altro che stare a sentire.
–Sono stata dura con lui, ma non sta tornando da circa 10 minuti. Kiri...-

Si fermò guardandosi attorno come se quello che mi stava per dire fosse un segreto estremamente sensibile.
-...Ho paura, doveva andare a cambiare i bloccanti dell'odore. H-ho sentito il suo odore... è ancora in Calore–

–Perché non l'hai accompagnato allora?– mi alzai, forse con troppa forza, dalla sedia creando un rumore squillante che attirò l'attenzione di quasi tutti i miei amici.

Mina mi guardò senza rispondere, sembrò turbata per cui non aggiunsi altro.
Chiesi al prof di quell'ora se potevo uscire, lui accennò un sì con la testa.
Mi alzai e con passo felpato andai verso l'uscita della classe.
Passai per la fila libera, che separava, i banchi centrali da quelli attaccati alle finestre. Arrivai verso il terzultimo battendo il palmo su di esso attirando l'attenzione del biondo seduto.

Incastonò i suoi occhi assonnati sibilando un imprecazione contro di me.
–che cazzo vuoi?–
Non dissi nulla guardandolo con sguardo minatorio, poi sibilai un ringhio innervosito in ricambio.

Vedi di aprire gli occhi una buona volta.–

Non aggiunsi altro. Osservando in quei pochi secondi quel volto assonnato contrarsi in un paio di occhi spalancati.
Lasciai la classe così, con uno sguardo non mio.
Forse ero troppo infuriato, ma se non utilizzavo questo volto e questa voce, allora non avrebbe mai capito.

Camminai a falcate verso i bagni maschi.
Mi piegai sulla porta origliando all'interno, non sentendo nulla anzi, solo qualche sospirò affaticato.
Notai che la porta era socchiusa e da lì un forte odore fuori usciva dalle fessure.
Percepì l'aroma di cioccolato schiaffeggiarmi il setto nasale, e di istinto mi tappai quest'ultimo entrando con orecchie e coda basse.
Affina lo sguardo per notare al meglio il corpo disteso per terra in posizione fetale succube di forti spasmi.

La chioma verde si alzò al rumore della serratura, ed io mi fermai quando fui invaso dall'odore inconfondibile di pioggia.
Mi avvicinai e mi piegai provando un approccio parlato con lui...

–Ehi, Midorya. Tranquillo, dove sono i tuoi cerotti?–
Chiesi ricevendo solo un affanno e poi un sospirò grave. Alzò semplicemente il braccio tremolante verso il suo zaino appoggiato sul lavandino.

Mi alzai e lo presi aprendolo, lì trovai una scatola di cerotti. Ne presi uno e mi avvicinai ad Izuku.
–Ok. Posso metterlo?–
Mi diede un Si con la testa alzandola leggermente in modo da rendere visibile il collo pallido, coperto da un tessuto nero.

In un silenzio agghiacciante, spostai leggermente il collare in basso. Mettendo sopra la ghiandola il cerotto.

L'odore diminuì quasi subito, ed io mi alzai aprendo le varie finestre del bagno in modo tale da far passare aria.

Quando fui sicuro che l'aroma forte se ne era ormai andato lasciai andare il naso e feci un forte sospiro.

–Bene, vuoi una mano?...senti lo so che sei scosso, ma stare sul pavimento di un bagno maschile non è il massimo dell'igiene, non credi?–

Lo sentì sghignazzare, accennando un altro Sì con la testa girandosi poi a pancia in sù così che io potessi prenderlo meglio.

Mi chinai e lo afferrai da sotto le ascelle traballando contro il muro, finendo per approcciarmi a lui con il petto. Izuku non mi guardò, anzi sembrò scosso da tale posizione.
E io non ero da meno.

Provai a staccarmi, ma anche il sol allontanare le mie braccia da lui dava il libero arbitrio al suo corpo di ricadere per terra.
Quindi rimasi così cercando fra il suo zaino, ora incastrato in mezzo ai nostri petti, un medicinale qualsiasi.
Quando lo trovai, sentì la porta spalancarsi e le unghie di Midorya affondare nelle mie spalle, come se fosse spaventato.

Ah?.

Kiss me again my WOLF //Bakudeku//Where stories live. Discover now