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Metephro

Titolo –> "Metephro", di fantAsilena
Genere –> urban fantasy

Ciao a tutti! Sono tre anni che non mi occupo di una recensione e – devo ammetterlo – mi mancava un po'. 

Ho diviso la recensione in base all'aspetto della storia su cui mi focalizzerò in una ogni parte (la prima impressione, la trama, lo stile e la grammatica), e – dato che non amo dilungarmi in introduzioni infinite – direi che possiamo iniziare.

Copertina e descrizione 

Sulla copertina non ho molto da dire: il font del titolo è molto bello da vedere, oltre che perfettamente leggibile, mentre le altre due scritte (ossia la citazione e il nome dell'autrice) sono molto piccole.

Aguzzando un attimo la vista si vedono, ma a livello grafico credo risulterebbe più piacevole una differenza meno eccessiva tra le dimensioni delle tre scritte. 

La descrizione riassume in modo conciso ed efficace la trama della storia senza andare troppo nel dettaglio. Non ci sono errori grammaticali, ma ti riporto un paio di modifiche che effettuerei al testo:

– Dopo "Queste", all'inizio del terzo paragrafo, eviterei di elidere il verbo essere ("sono"), per motivi di suono.

– Nel penultimo paragrafo riformulerei leggermente la frase: "(...) essere forti abbastanza da contare sull'amore, sulla vita e, sopratutto, da non perdere mai la speranza", perché se tutti e tre gli elementi sono retti da "contare su" la virgola prima della "e" mi risulta eccessiva, anche perché andrebbe a distanziare degli elementi elencati assieme. Credo sia preferibile rendere "soprattutto" un inciso, in modo da enfatizzare l'importanza dell'ultimo elemento (ossia "non perdere mai la speranza").

– Eviterei di ripetere la citazione in fondo alla descrizione, dato che viene già riportata sulla copertina del libro (che il letto si presume abbia già visto).

Trama 

Avviso che ci saranno lievi spoiler sui primi sette capitoli in questa sezione. 

La trama non mi è dispiaciuta, ma – se devo essere onesto – non l'ho trovata molto originale: la tematica dei "mezzosangue", in questo caso figli di un discendente di un'antica civiltà (gli Ephuri) e di un umano (o Letargiante) non mi è nuovo.