Black Heart - L'intruso

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Titolo –> "Black Heart – l'intruso", di DottaJarvi

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Titolo –> "Black Heart – l'intruso", di DottaJarvi

Genere –> thriller, noir

Copertina  e descrizione 

La copertina, onestamente, non mi ha convinto: l'unica scritta che risulta di una buona dimensione è il titolo, le altre sono molto piccole, che, oltre che rendere impossibile leggerle a meno che non si zoomi, le rende poco attraenti a livello grafico, più che altro a causa dell'enorme differenza di dimensione tra queste ultime e "Black Heart". 

L'immagine scelta in un primo momento non mi aveva entusiasmato, ma, dato che anche le altre storie della serie "Black Heart" hanno una grafica simile, ci può stare, l'importante sarebbe equilibrare la grandezza delle scritte. 

La descrizione riassume in modo conciso la trama della storia, senza scendere eccessivamente nel dettaglio

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La descrizione riassume in modo conciso la trama della storia, senza scendere eccessivamente nel dettaglio. Non ho modifiche da suggerire. 

Piccolo appunto per il titolo della storia: anche "l'intruso" andrebbe con la lettera maiuscola.

Trama 

In questa storia, seguiamo le vicende di Max, una guardia carceraria.

Karina, infermiera presso la struttura, ritrova il cadavere di un detenuto, che pare essere rimasto vittima di un "gioco" sadico organizzato da altre guardie, che mi ha ricordato molto alcuni eventi accaduti in "Jail Guard". 

Per il momento, non ho ben chiaro quale sia l'obiettivo del protagonista nel libro, in base ai capitoli presenti non sono riuscito a farmi un'idea; tuttavia, nel complesso la trama non mi dispiace, ma nel leggere la storia ho avuto alcune difficoltà di cui parlerei, tuttavia, nella sezione "Stile", dato che non riguardano la trama in sé.

Stile

Durante la lettura, ho avuto l'impressione che la narrazione si svolgesse troppo velocemente: fin dal primo capitolo si viene bombardati di eventi e nomi e, a dire il vero, ho avuto un po' di difficoltà a tenere il passo.

Il mio consiglio è di soffermarsi di più su un evento o su un personaggio non appena viene introdotto, perché altrimenti il lettore rischia di essere spaesato: non mi basta leggere un nome un paio di volte per ricordarmi di quel personaggio nei capitoli successivi, come lettore avrei bisogno di qualche informazione in più, per darmi il tempo di "metabolizzare".

Un'altra pecca che ho riscontrato è la mancanza di descrizioni: mentre le parti di azioni sono rese molto bene, le descrizioni sono ridotte all'osso e se ne sente un po' la mancanza. Sarebbero utili, tra l'altro, per introdurre al meglio nuovi personaggi o luoghi, oltre che per migliorare l'atmosfera. 

Grammatica

Una cosa che mi ha fatto molto piacere è che quasi tutte le precisioni grammaticali che ti avevo segnalato nella precedente recensione non le riscontro in questo libro. 

Ciononostante, ho trovato alcuni errori di battitura (in bassa quantità) e alcune imprecisioni grammaticali. 

Innanzitutto, nel testo tendi ad abusare delle struttura "principale – punto – principale", cioè molto spesso sono presenti troppe frasi, anche di seguito, separate da punto: sarebbe preferibile utilizzare di più la subordinazione o la coordinazione, ossia unire le frasi con dei connettori ("ma", "però", "perché", "quindi", "e", ecc.). 

Un'altra alternativa che secondo me sfrutti poco sono i due punti, che nel testo risultano quasi assenti. I due punti, oltre a introdurre un elenco, possono anche legare due frasi di cui la seconda è la conseguenza o la spiegazione della prima. Ti propongo degli esempi che ho preparato al momento, ognuno riferito a una funzione dei due punti (l'elenco delle funzioni viene da "Treccani"). 

1) I due punti introducono un elenco –> "Devo comprare molte cose: verdure, frutta, detersivo, cancelleria e balsamo."

2) Una frase con funzione di apposizione (in questo caso si usa più spesso la virgola) –> "Vidi Lucia: una ragazza molto intelligente e sveglia." 

3) Una dimostrazione, la conseguenza logica di un fatto, l'effetto di una causa –> "Premette l'interruttore: la luce si accese."

Mi sono segnato anche vari errori nella punteggiatura prima del "ma", quindi scrivo – nel dubbio –  la regola completa: se il "ma" si trova tra due proposizioni, di cui la seconda enuncia una situazione in contrasto rispetto alla precedente, la virgola va sempre messa; se il "ma" è tra due aggettivi o gruppi di parole che fungono da aggettivi, la virgola non serve. 

– Non so cosa tu abbia intenzione di fare, ma non funzionerà.

– È un ragazzo bello ma spregevole. 

– È una persona che si impegna molto ma che non ottiene risultati. 

Un breve appunto: sarebbe opportuno separare frasi che un personaggio pensa dal resto del testo. Un'idea, per esempio, potrebbe essere mettere queste "battute" tra virgolette.

Concludo con una serie di brevi correzioni: 

– "(...) incapace di credere che era finita." –> "fosse"

– "Secòndino" non vuole l'accento sulla "o". In genere, su questa parola l'accento non è necessario e,  anche se lo fosse, andrebbe sulla "i".

– Il "le" riferito a destinatari o interlocutori importanti va in maiuscolo per differenziarlo dal "le" riferito alla terza persona singolare femminile.

– "«Coraggio, Max» era stato il suo incoraggiamento mentre apriva la porta." –> In questa frase, dicendo "Coraggio, Max"  stai riportando la frase che il personaggio ha detto, non si tratta di una battuta. Anche lo fosse stata, non essendoci un verbo dichiarativo andava punto e maiuscola a seguire. 

Conclusione

Innanzitutto, ti faccio i miei complimenti per l'evoluzione cha hanno avuto il tuo stile e la tua grammatica dall'ultima recensione. 

Ritengo che la storia abbia del buon potenziale, per cui assegno un punteggio di 9/10; purtroppo, a causa della mancanza di descrizioni adeguate e per la presenza di errori di battitura e alcuni errori grammaticali, non me la sento di dare di più. 

Continuerò a leggere la storia, dato che la trama mi ha incuriosito molto.

Non ho altro da aggiungere, spero che la recensione ti sia stata utile, a presto!

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