The Soul of Mirrors

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Titolo –> "The Soul of Mirrors", di layricse

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Titolo –> "The Soul of Mirrors", di layricse

Genere –> fantasy 

Copertina e descrizione

L'immagine di copertina è sufficientemente inerente al titolo e alla storia, ma le scritte – a mio avviso – andrebbero fatte con un font più leggibile (ossia che si confonda meno con lo sfondo) e meno "semplice" (nel senso di più appariscente e bello da vedere).

L'immagine di copertina è sufficientemente inerente al titolo e alla storia, ma le scritte – a mio avviso – andrebbero fatte con un font più leggibile (ossia che si confonda meno con lo sfondo) e meno "semplice" (nel senso di più appariscente e be...

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Ti segnalo, circa la descrizione, alcune imprecisioni o consigli a livello di forma:

– Il numero "17" andrebbe scritto in lettere.

– La seconda frase, a mio avviso, andrebbe leggermente riformulata: aggiungerei "di sé" in fondo oppure sostituirei "dietro" con "al suo interno", altrimenti non è chiaro a cosa "dietro" si riferisca, essendo che non fa riferimento agli specchi, bensì al "Mondo degli Specchi". 

– Eviterei la ripetizione di "mondo" nella frase successiva, potresti sostituirlo con "universo" o "realtà".

A livello di contenuto, non ho osservazioni da fare, hai riassunto la trama in modo conciso ed efficace. 

Trama 

La storia si apre con la presunta morte del padre di Henry, il protagonista, che scopre successivamente che – in realtà – egli non è morto, bensì è stato richiamato nel mondo degli specchi, "Xion", per salvarlo dalla sua imminente distruzione. 

Per il momento, non ho molti commenti da fare: la trama non mi ha né entusiasmato né deluso. Tuttavia, per ora (al quinto capitolo) i temi centrali della storia sono stati a malapena introdotti, quindi non me la sento di dare un giudizio netto a riguardo. Per ora, comunque, le tematiche fantasy sono emerse in modo chiaro. 

Stile 

Lo stile, in un primo momento, mi aveva convinto: il modo con cui hai reso a livello psicologico ed emotivo la morte del padre del protagonista mi ha colpito (in positivo).

Tuttavia, i capitoli veri e propri sono un po' "scarni": le descrizioni sono, sì, presenti, ma non sono – a mio avviso – sufficientemente dettagliate. Si ha l'impressione che la narrazione proceda in modo troppo veloce.

I dialoghi sono troppo "compatti": in una storia la giustapposizione di battute è troppo semplice, sarebbe preferibile interporre alle varie battute brevi descrizioni, introspezioni, pensieri del protagonista o, banalmente, dei verbi dichiarativi. 

Nel dialogo in cui viene rivelata a Harry la verità sulla morte del padre, per esempio, la scena sarebbe molto più coinvolgente e ricca di suspense. 

Ti propongo un estratto dal primo capitolo per presentarti la mia prossima osservazione:

Tendi, a mio avviso, a utilizzare troppo spesso frasi senza verbo o senza parte del complesso verbale, come per esempio l'ultima del primo paragrafo e quella in cui si accenna alla causa della morte del padre

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Tendi, a mio avviso, a utilizzare troppo spesso frasi senza verbo o senza parte del complesso verbale, come per esempio l'ultima del primo paragrafo e quella in cui si accenna alla causa della morte del padre. Nei dialoghi, frasi simili possono andare bene, ma in un corpo di testo consiglio di tenerle solo dove strettamente necessario, perché velocizzano troppo il ritmo di narrazione della storia. 

Grammatica 

La grammatica nel complesso non è male, ma sono presenti alcuni errori ricorrenti di punteggiatura. 

Innanzitutto, prima di un vocativo va sempre la virgola. Si dice "vocativo", nella battuta di un dialogo, il nome o l'epiteto usato per rivolgersi a una persona. Questa espressione va sempre circondata da segni di interpunzione. Ti propongo alcuni esempi:

– «Ciao, Luca. Come stai?»

– «Non so cosa dirti, caro amico mio.»

– «Micetto, scendi giù dalla tavola!»

Tra l'altro, come puoi vedere dagli esempi qui sopra, < e > non possono essere usate per contenere delle battute, spesso vengono confuse con « e », ma solo queste ultime possono avere questa funzione. In alternativa, una battuta può essere introdotta da virgolette alte o trattini lunghi. 

Rimanendo in tema dialoghi, in essi, la punteggiatura è sbagliata e non coerente. Ti elenco le regole principali da seguire, ma ti invierò in chat privata degli articoli, nel caso in cui volessi approfondire:

– Un dialogo può concludersi con un punto, i tre puntini di sospensione, un punto di domanda o un punto esclamativo. In ognuno di questi casi, il segno di punteggiatura va dentro alle caporali.

«Sei sicuro?» 

«Sono pronto!»

«Sono pronto.» Si alzo dalla sedia, afferrando la sua arma. 

– Se volessi aggiungere del testo a seguire, puoi farlo, ma se al principio di questo testo c'è un verbo dichiarativo (ossia un verbo sinonimo di "dire") devi togliere il punto e mettere la minuscola. Se la battuta è chiusa da un punto esclamativo o da un punto di domanda, è sufficiente mettere la minuscola a seguire.

«Sei sicuro?» mi chiese, ansimando. 

«Sono pronto!» urlò.

«Sono pronto» disse con un filo di voce. 

Tutti gli altri errori che ho riscontrato sono di battitura, quindi non te li segnalo nella recensione. Al di là della punteggiatura non ho trovato altri errori ricorrenti. 

Conclusione 

Per riassumere: la presentazione grafica è migliorabile; la trama è nella norma; lo stile non è male in alcuni aspetti, ma necessita di essere migliorato; e la grammatica è buona eccetto per la punteggiatura. 

Data questa premessa, assegno un punteggio di 6/10, spero che la recensione ti sia stata utile! 

A presto, alla prossima recensione!

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