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"L'OTTIMISTA PROCLAMA CHE VIVIAMO NEL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI, E IL PESSIMISTA TEME CHE POSSA ESSERE VERO"
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Ho sempre portato i capelli lunghi, a volte con il ciuffo, a volte tirati indietro, a seconda dell'età che mi sento addosso al momento della piega, età che varia dai quindici ai sessantacinque.

Non lo faccio di certo perché fa figo, piuttosto perché mio padre, prima di morire, era pelato senza più possibilità di ritorno, e io sono convinto che il destino serberà ai miei capelli la stessa tragica sorte.

Cerco di goderne al massimo, finché la vita me lo concede.

Me ne prendo cura, consapevole che sono parte di quel periodo della vita che non ritornerà più.

Sono quello che si può definire un nerd... ho studiato al liceo scientifico di Fiorène, ho imparato il giapponese guardando gli anime e sono appassionato di inventori.

Inventori, esatto.

Per esempio: Alexander Fleming, l'inventore della penicillina.

Ci rendiamo conto? Potrebbe averci salvati dall'estinzione!

Insomma, sono il classico bad boy.

O, come direbbe la mia migliore amica, sono una donna mancata.

Sono estremamente cinico, ironico e bello.

E umile.

Soprattutto, cosa più importante, non trombo dell'anteguerra, come si suol dire.

Giuro, ho anche dei difetti!

Lavoro in un negozio che vende cornici, e fa già ridere così.

Insomma, il mio sogno era di fare il medico, ma ho scoperto che per intraprendere un certo tipo di università, serve anche un certo tipo di portafoglio.

E poi, a dirla tutta, il sangue mi fa un po' impressione.

Mentre pedalo verso casa, dopo una passeggiata con Samantha -la sopracitata migliore amica- penso a tutte queste cose di me, che racchiudono in breve il mio curriculum da inserire su Tinder.

Non sapevo che sarei arrivato a questo punto.

Anzi, direi piuttosto che speravo di non arrivarci mai.

Eppure il mio orgoglio di uomo è stato profondamente ferito, quando ho scoperto che Samantha potrebbe essersi trovata un ragazzo.

Intendiamoci, non sono geloso.

Penso forse che lei potrebbe benissimo essere l'ultima donna sulla faccia della terra con cui farei qualsiasi cosa che preveda il togliersi i vestiti o, peggio, entrare in contatto con parti del suo corpo non ben definite.

Cioè, definite, ma non per me.

Sarebbe un po' come fare sesso con mio fratello -mia sorella- e la cosa non mi attrae per nulla.

Sono invece incitato dal fatto che lei ha subìto la rottura di una storia d'amore storica, una di quelle che non ti aspetteresti mai che potesse finire, poco più di un anno fa, e ora si è ributtata in piazza.

C'è da ammettere che il suo ex era un vero coglione: le aveva letteralmente fatto il lavaggio del cervello.

Credo non serva specificare chi sia stato l'unico negli anni a farle costantemente presente in che misura quel tizio fosse tossico e, senza troppi giri di parole, un vero pezzo di merda.

Era geloso di me, per iniziare, e questo non va affatto bene.

Insomma, c'ero prima io, no?

C'ero e ci sono stato da quando eravamo alti come due gnomi -io poi sono cresciuto, lei poco- e la difendevo dai bulli alle elementari.

Avrò il diritto di far parte della sua vita finchè me lo concederà?

Il fatto è che io sono figlio unico.

Non ho idea di cosa sia l'amore fraterno, non avrò mai dei veri nipoti: la mia dinastia si estinguerà con me, che se continuo così non avrò sicuramente nemmeno dei figli.

Tengo ad aggiungere che i suoi genitori mi adorano.

So che a un certo punto ci hanno sperato: vedermi al fianco della figlia sarebbe stato bellissimo per loro.

Beh, no, ma grazie lo stesso.

Non che Samantha non sia bellissima, con quegli occhi verdi e i capelli ricci e lunghissimi, anche se tinti di nero, farebbe perdere la testa a chiunque.

Sì, perché lei, l'uomo mancato, si spacca di palestra per avere un culo che sta su da solo mentre io, la donna mancata, sono geneticamente snello ma senza ombra di muscoli.

Il suo ex, appunto, storceva il naso quando capitava che io e lei dovessimo uscire da soli.

Diciamo che non la faceva uscire nemmeno con le amiche, e questo dovrebbe già descrivere il coglione che era a tutto tondo.

Che nessuno me ne voglia, ma ho tirato un sospiro di sollievo quando si sono lasciati.

Anzi, quando lei ha lasciato lui.

Ero un po' meno contento quando lo abbiamo beccato a limonare con una ragazzina in un bar, dove non sapeva assolutamente che ci avrebbe incontrati, dato che avevamo iniziato a uscire di nascosto.

Insomma, se la immaginava a casa ad aspettare trepidante un suo messaggio.

Invece no, stronzo, era con me, senza il tuo permesso, e quello che limonava rimanevi comunque tu.

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Salgo le scale del mio appartamento deciso ad accendere il computer ancora prima di togliermi le scarpe.

Devo fare questa cosa, prima di cambiare idea.

Quindi, ora o mai più!

Scopro con mia grande sorpresa che internet è pieno di siti d'incontri.

Decido comunque di dedicarmi a Tinder, perché è l'unico di cui abbia mai sentito parlare e, social come sono, non mi fido dei siti che hanno la parola "love" o peggio "sex" nel nome.

Inserisco i miei dati con la fiducia sotto i tacchi.

Nome: Lorenzo, Cognome: non pervenuto, Età: 29.

Quasi trenta, ma questo non lo dico.

Decido anche di sfoltire un bel po' la presentazione che mi era venuta in mente in un picco di goliardia mentre tornavo a casa.

Forse è il caso di stravolgerla completamente, se non voglio fare un buco nell'acqua.

Sorvolo sulla storia di mio padre pelato, sulla passione per gli inventori e sul voler essere un medico.

Calco la mano sul giapponese -in quanti possono dire di averlo imparato da autodidatta? Soprattutto se autodidatta diventa sinonimo di guardo più anime giapponesi che telegiornali.

Inserisco un paio di foto.

In una sorrido -fatto più unico che raro- mentre dall'altra ho dovuto tagliare la faccia di Samantha.

Ecco, penso proprio che dovrei aggiornare la mia cartella dei selfie.

Compito arduo, pensando che ogni volta che mi metto in posa cercando di sorridere sembra che stia avendo una colica.

Confermo e accetto tutti i termini e le condizioni senza leggerli assolutamente, ed ecco fatto!

Mi sono iscritto a Tinder!

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