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"PRENDI UNA GIOIA. ORA POSALA, CHE NON È TUA."
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Passano un paio di giorni prima che io mi penta ufficialmente di aver accettato l'invito di Matteo.

È mercoledì e il negozio dove lavoro è aperto solo per mezza giornata, essendo giorno di mercato.

Sono da poco passate le due di pomeriggio e sto correndo per le stradine di Bosco, il paese in cui abito.

Adoro correre, anche se preferisco farlo solo quando la temperatura esterna supera i dieci gradi.

Ho visto gente correre anche in pieno inverno, ma ho troppa paura di prendermi un colpo di freddo, visto che sudo sempre come un pachiderma quando corro, e vorrei evitare che mi venisse la diarrea del corridore.

Non so nemmeno se esiste, ma è un buon pretesto per restarmene a casa d'inverno.

Questa è, quindi, una delle ultime volte in cui potrò correre e devo approfittarne per evitare i sensi di colpa.

Nonostante le cuffie e la musica alta, non riesco a smettere di pensare al fatto che probabilmente questa festa sarà solo un buco nell'acqua.

Ho poca autostima e credo poco nelle mie capacità di conquistare una ragazza e questi doni li devo alla mia ex.

So che non è corretto riversare le colpe delle proprie debolezze su un'altra persona, ma se lei non mi avesse calpestato come una merda quando abbiamo rotto, forse ora non me la starei facendo sotto per una stupida festa.

Sento chiaramente le sue parole scavarmi nella testa.

Non mi fai mai regali, sei insensibile, non sei in grado di scoparmi come si deve, eccetera eccetera.

Prima di trovare lavoro al negozio, ho lavorato in una biblioteca.

Fa già ridere così, lo so, ma il punto è che il mio stipendio era davvero basso e decidere di andare a convivere con Silvia è stata la mazzata definitiva per il mio portafoglio.

È per questo che non sono mai stato in grado di comprarle chissà quale regalo costoso.

Ma lei lo sapeva, era a conoscenza di quali fossero le mie condizioni e ha deciso di non lamentarsi mai, per poi riversarmi addosso tutto al momento della rottura.

Sono insensibile? Questo è possibile. Riconosco di essere estremamente cinico e ironico, difficilmente mi concedo a effusioni di qualsiasi genere, su questo punto ho davvero molto su cui lavorare.

Per quanto riguarda il fattore sesso, secondo me ha solo voluto essere cattiva.

Insomma, non è che ho iniziato a scopare l'altro ieri, qualcosa avrò pur imparato, no? Almeno questo è quello che ripeto a me stesso, perchè se finissi per credere di non essere capace di fare nemmeno quello, credo che non mi rimarrebbe altro da fare che spararmi un colpo.

Mentre faccio queste considerazioni, supero correndo una ragazza con un culo spettacolare e, per guardarlo, rischio di inciampare e di spaccarmi la testa.

Nascondo la faccia nel cappuccio e me la filo dall'ennesima figura di merda che caratterizza la mia vita.

Ecco quindi i principali motivi per cui sono tentato di fingermi malato e dare buca a Matteo.

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Parcheggio la mia Ferrari a due ruote nel portabiciclette all'esterno del mio condominio, senza preoccuparmi di doverla legare con la catena.

È una vecchia bicicletta verde bottiglia, regalo della mia amata nonnina.

Qua ci conosciamo tutti e dubito che qualcuno me la ruberebbe. In ogni caso, chissenefrega, credo che valga all'incirca ottanta centesimi al mercatino dell'usato, anche se nonna non me lo perdonerebbe mai.

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