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// Sono orgogliosa di comunicarvi che questo capitolo contiene scene destinate a un pubblico adulto!

// HAI PRESENTE QUEL MOMENTO IN CUI TI ALZI AL MATTINO PIENO DI ENERGIA? GIÀ, NEANCHE IO

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Inizio a salire gli scalini in marmo lucido, sempre tenendo salda la presa attorno alle sue dita e, come fosse un miraggio, trovo un tavolino basso nel pianerottolo che divide la scala.

Sopra c'è un grande recipiente in vetro pieno di preservativi.

Io non so se questo sia un segno venuto dal cielo, una coincidenza, oppure se ho capito male e in realtà sono finito in un bordello.

Sono leggermente sconvolto ma, sinceramente, decido di fregarmene e ne afferro un paio, sotto lo sguardo eccitato di lei, e me li metto nella tasca posteriore dei jeans.

Sembra che oggi le stelle abbiano deciso di allinearsi a mio favore e non mi sento nella posizione di oppormi, per cui accetto di buon grado ogni favoritismo che il mondo ha deciso di concedermi.

Spero anche in un'erezione degna e duratura.

La ricerca di una camera sembra meno ardua del previsto.

Ce ne sono molte lungo il corridoio che si affaccia subito dopo l'ultima rampa di scale, per cui non mi rimane altro che spiare dalle porte.

Le prime due sono decisamente occupate.

Riusciamo a trovare quella che sembra una stanza per gli ospiti e la cosa mi consola, preferisco di gran lunga evitare di scopare nella camera in cui è stata concepita Rebecca o peggio ancora dove ha già scopato il mio capo.

Il mio essere leggermente germofobico mi fa arricciare il naso quando noto che il letto è sfatto.

Non è la serata giusta per essere pignolo, mi dico mentalmente.

Chiudo la porta a chiave e cerco, con la torcia del telefono, l'interruttore dell'abat-jour sul comodino.

La accendo e una luce fioca illumina la stanza.

La finestra è coperta da una leggera tenda che offusca le luci a intermittenza intorno alla pista da ballo, facendo entrare qualche lampo verde di tanto in tanto.

Mi sembra di essere in un film porno.

Sento le mani di Elisa afferrarmi la vita da dietro e, d'istinto, mi irrigidisco.

Non sono più abituato a questo tipo di contatto fisico e lei sembra accorgersene.

"Tutto bene?"

"Sì" le rispondo cercando di tenere un tono convinto. Sento le sue mani avvicinarsi alla fibbia della mia cintura, per cui mi lascio andare e mi ripeto che questa sera è l'occasione per rimettermi in gioco, e non ho intenzione di rovinarla.

Non le lascio il tempo di andare oltre, voglio essere io a condurre il gioco.

Mi giro e, senza preavviso, inizio a baciarla.

Non c'è bisogno di parole, solo l'urgenza di soddisfare un bisogno primordiale.

Esploriamo i nostri corpi sconosciuti, e i gemiti di lei si riversano sulla mia erezione sempre più prepotente.

La spoglio senza esitazioni e, una volta che le ho levato il top e i leggings, le concedo di sbottonarmi la camicia.

Non c'è romanticismo nelle nostre azioni, siamo semplicemente due persone che si concedono una scopata senza compromessi.

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