Chapitre un

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Parigi, Francia.

Parigi, Francia

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🌑

Era notte fonda e Han Jisung, adesso, momentaneamente, non esisteva più. Al suo posto, invece, c'era Stranger in carne ed ossa vestito del suo costume blu notte e nero che, mimetizzandosi tra le stelle (questo era il suo potere: il mimetismo), correva tra i tetti delle case.

Erano passati giusto quattro giorni da quando aveva fatto la sua ultima seduta per rivedere velocemente il piano creato da lui stesso e, ora, era arrivato quel momento. Ora doveva mettere in atto quello che la sua mente aveva progettato.

Immerso nel buio pesto, Stranger saltava da un edificio e l'altro senza troppi problemi -- il suo alter ego era molto agile -- e atterrando perfettamente su ogni mattonella che possedevano quei tetti. Il criminale era abituato oramai a quel tipo di attività e non ci faceva nemmeno più caso al dolore che i suoi piedi provavano ogni qualvolta che li appoggiasse sopra di essi.

Il compito che si era dato quella sera era il seguente: uccidere una persona. E non era una persona qualsiasi, no, l'uomo che Stranger avrebbe dovuto far passare a miglior vita -- peggior vita se possibile -- era un miliardario e CEO di una azienda di profumi, il suo nome era Seo Seojun.

A Stranger, Seo Seojun non era mai piaciuto, aveva avuto "l'onore" di vedere dal vivo l'ormai cinquantenne e fare la sua conoscenza e, cazzo, era stato ancora più orribile. E vi dirò di più, cari miei cieli, che l'odio che Stranger riservava per Seo era cresciuto a dismisura fino ad arrivare alla vetta: era bastata una perdita per far crollare il cantante e adirare il supercattivo.

Ebbene, dopo anni ed anni, era giunta la morte anche per Seo Seojun che doveva assolutamente pagare per il crimine commesso in passato.

Non mancava molto per arrivare nella casa del miliardario, difatti poco dopo si ritrovò nella villa non esageratamente grande che Seo possedeva.

Per Stranger entrare in quella casa sarebbe stato un gioco da ragazzi. Gli sarebbe servito solo scassinare la finestra da cui sarebbe stato più facile entrare: quella del bagno.

Seo Seojun era attrezzato di telecamere ma non di allarmi, anzi, l'unico allarme che possedeva era collegato alle telecamere che appena segnalavano la presenza di qualcosa di anomalo mandavano il segnale ma procurava solo un leggero suono simile al tic e tac di un orologio. Stranger, con le sue impressionanti doti, era riuscito ad hackerare il sistema delle telecamere facendole diventare silenziose. Niente avrebbe svegliato Seo quella notte. E fortuna volle che il miliardario non avesse nessun animale domestico che vegliasse su di lui.

Stranger sapeva che Seo fosse un incapace, per questo aveva sfruttato al meglio le miserabili attrezzature che possedeva.

La casa del miliardario era strutturata su due piani: il piano terra era per di più formato da salotto e cucina open space e da un bagno "pressoché" piccolo; il primo piano invece conteneva la sua camera, la camera degli ospiti ed un altro bagno. Le finestre del piano terra erano molto difficili da aprire dall'esterno, così come le due camere da letto del piano superiore ad eccezione del bagno. La finestra del bagno era l'unica finestra accessibile da fuori e, seppur fosse collocata molto in alto per via dei soffitti anch'essi molto alti, per Stranger non sarebbe stato un problema.

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