Chapitre quatorze

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Milano, Italia.

Milano, Italia

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Jisung sedeva su una delle due sedie che stavano fuori in balcone e sotto le stelle scriveva un testo di una sua futura canzone visto ch'era particolarmente ispirato quella sera. Fuori non faceva molto freddo, bastava una felpa per riscaldarti ed il buio della notte ti avvolgeva caloroso in cerca di cullarti, ma nessuno sarebbe caduto nelle braccia di Morfeo quella sera.

Minho era appena uscito dal bagno e a passo felpato si era diretto in balcone sedendosi al fianco del brunetto per fargli compagnia in quel silenzio in cui Jisung si stava concentrando. "Che fai?" Gli chiese sebbene sapesse già la risposta evidente ai suoi occhi ma era tanto per fare un minimo di conversazione.

"Scrivo testi di alcune canzoni." E infatti aveva proprio ragione, aveva azzeccato la risposta alla sua stessa domanda. Da lì in poi Minho perse gli argomenti di cui discutere assieme e così lasciò Jisung al suo duro lavoro.

Minho restò ad osservare le stelle pensando che, dopotutto, quella calma quiete e quel silenzio che dava pace era tutto ciò di cui aveva bisogno in quel momento e se avesse trovato la voglia magari si sarebbe messo pure a meditare.

Jisung accavallò una gamba su un'altra nel momento in cui finì di scrivere il testo che intitolò "RUN" per il momento. Rilesse i versi velocemente e quando decise che andasse bene così -- dopo aver sistemato certe parole -- chiuse il quadernetto con all'interno la penna, lo lasciò sul tavolino rotondo davanti a loro e poi si mise a guardare quella notte stellata insieme a Minho.

Jisung non si era mai sentito così rilassato in vita sua come in quel momento, aveva sempre cose da fare tra lavoro e resto e tutti gli avvenimenti delle ultime settimane avevano sconvolto così tanto la sua vita da capovolgerla in tutti i modi, in primis l'entrata di Lee Minho. E chi se lo sarebbe mai aspettato che un gattaccio del genere gli avrebbe scombussolato l'anima?

Il cantante non capiva come potesse essere possibile che la sua schiena mandasse brividi continui quando il suo corpo era estremamente vicino a quello del ballerino e non si capacitava di come potesse essere possibile che ogni volta che Minho ci provasse con lui il suo cuore esplodeva. Perché sì, miei cari cieli, nonostante Jisung si facesse vedere infastidito dentro in verità stava scoppiando.

Minho dopo molto tempo schiuse le labbra per iniziare a parlare ora che aveva trovato finalmente un argomento di cui era sicuro avrebbero tenuto su per una manciata di minuti massimo. "Ehi, Jisung... Tu credi nella reincarnazione?"

L'interpellato si voltò confuso verso il maggiore, quella era un quesito abbastanza strano ma ora che ci pensava Minho era strano, così non decise di farsi ulteriori domande e di rispondere in tutta tranquillità.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 28 ⏰

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