Chapitre douze

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Milano, Italia.

Milano, Italia

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🌑

E nel momento in cui stava per afferrare la maniglia e spingere la porta sentì un gemito strozzato e, millisecondi dopo, vide dei colori caldi ardere davanti a lui.

La porta del bagno aveva preso fuoco.

Jisung non capiva come fosse stato possibile, ovviamente lo avrebbe scoperto una volta tornato in camera da Minho stesso che colui che aveva appiccato fuoco fosse stato solo ed esclusivamente Seo Changbin con i suoi a quanto pare poteri.

"Micio! Rispondimi, cazzo! Stai bene?!" Gridò Jisung allontanandosi dalla porta che cadeva a pezzi e sperando in un segno di vita da parte del suo collega e per fortuna lo ricevette, anche se un pelino in ritardo.

S-sì sto bene.

Jisung rilasciò un sospiro di sollievo che aveva trattenuto fino a quel momento per l'ansia, era contento di sapere che Minho stesse bene. "Torna in camera micio, io ti raggiungo presto." Gli intimò di andarsene al sicuro, era più che certo che almeno qualche botta l'avesse presa dalla lotta che avevano avuto lui e Seo.

No guarda che- 》 Minho provò a dire qualcosa ma gli fu impossibile perché Jisung lo interruppe.

"Vai in camera e riposati. È un ordine." Disse prima di correre via da lì quando notò che il fuoco si stava espandendo e che qualcuno stesse uscendo da lì; da Minho non ricevette più nessun suono se non un semplice "Okay" rassegnato.

Le fiamme continuavano ad ingrandirsi fino a che non inglobarono parte della struttura che mano a mano iniziava a perdere pezzi. Jisung aveva corso fino alla sala in cui poc'anzi si stava svolgendo la sfilata e in un battere di ciglia avvenne il caos. L'incendio era giunto in una frazione di secondo anche là e i modelli che prima stavano sulla passerella erano scesi giù urlando così come tutte le altre persone che correvano a destra e a sinistra per uscire da lì.

"Jisung! Attento!" Christopher aveva gridato il nome del cantante nella speranza che lo sentisse e che facesse in tempo a spostarsi essendo troppo lontano, ma lui non riuscì a sentirlo in mezzo a quel disastro e non si accorse che una delle travi lo stesse per colpire.

Ci volle una manciata di secondi per Jisung a metabolizzare il tutto: si accorse troppo tardi che stesse per morire e poco prima che quella trave lo colpisse in testa si ritrovò per terra, dall'altra parte della stanza e infreddolito. Sopra di lui un peso lo schiacciava ma non era di un qualche materiale di quel posto, bensì era il peso di una persona.

Hyunjin era sopra di lui che stava cercando di alzarsi velocemente. "Andiamo Jisung! Sbrigati!" Gli disse prima di afferrarlo per un braccio e alzarlo da terra. "Dobbiamo andare!"

Nonostante Jisung fosse sbalordito non credeva fosse il momento adatto per le chiacchiere e per pensare logicamente a quello che fosse successo, quindi si lasciò trascinare dallo stilista fino fuori la struttura dove lo aspettava la sua auto insieme al manager e al guidatore.

MEET ME HERE ACROSS THE PLANEWhere stories live. Discover now