MEET ME HERE ACROSS THE PLANE

Chapitre sept

Parigi, Francia.

🌑

"Fatelo un'ultima volta e poi vi lascio andare a casa!"

Nella vita di tutti i giorni, quando il felino non era Lee Know, Minho lavorava come coreografo. Sì, miei cari cieli stellati, Lee Minho era un ballerino dalla nascita ed un coreografo da oramai quattro anni.

A Minho piaceva ballare, la danza era la sua ragione di vita, ed insegnare questa sua passione ad adolescenti era il lavoro adatto per lui.

I ragazzi ascoltarono il loro insegnante e, anche se stanchi morti, si misero nelle posizioni fatte quel giorno -- Minho aveva approfittato del fatto che ci fossero tutti e nove per completare la coreografia -- e quando il felino fece partire la musica, osservò di nuovo i suoi ragazzi.

Quando, finalmente, ebbero finito, il suo gruppo lo salutò prima di recarsi negli spogliatoi per cambiarsi e togliersi il sudore dal corpo. Minho invece si cambiò nello spogliatoio che si trovava nella sala ed in men che non si dica si ritrovò fuori dalla scuola di danza. La sua giornata lavorativa si concludeva lì.

Sacca della palestra in spalla, afferrò il suo smartphone collegandolo alle auricolari a filo per ascoltarsi la musica fino a casa. La sua dolce abitazione non distava tanto dalla scuola di danza, per questo ci andava sempre a piedi.

Stava per far partire la musica quando il suono di un clacson lo fece spaventare. Minho sbarrò gli occhi i quali puntò verso il luogo del rumore e poco più in là vide una Mercedes-Benz nera fermarsi vicino a lui. Era la stessa macchina che aveva guidato una settimana prima per la famosa missione.

Il finestrino dell'auto del passeggero venne abbassato e Minho poté scorgere il viso del cantante fargli cenno con la mano di avvicinarsi al veicolo. Il ballerino si guardò intorno togliendosi le cuffie, e poi si diresse verso la Mercedes-Benz. Aprì la portella della macchina e ci salì sopra.

Lasciò sul grembo il suo cellulare il quale era ancora attaccato alle auricolari mentre la sacca la mise vicino i piedi. "Come hai fatto a scoprire che lavoro qui?" Fu la sua prima domanda, neanche lo salutò per porgliela.

"Ho i miei metodi." Disse e Minho, intanto si allacciò la cintura, rise capendo che lo stesse imitando.

Era dal giorno della missione che Minho e Jisung non si incontravano, quest'ultimo gli aveva detto che sarebbe stato impegnato per via del lavoro, difatti per una settimana intera si era trovato in studio a registrare le tracce per il suo nuovo album. A quanto pare però aveva avuto il tempo per stalkerarlo.

"Come mai mi stai dando questo passaggio?" Minho restò a guardare il guidatore con il palmo a sorreggergli la guancia. Doveva ammetterlo: Han Jisung era un bel ragazzo, non c'erano dubbi, e questa l'avrebbe usata come scusante per osservarlo tutto il tempo che desiderava.

"Saresti disposto ad andare in Italia tra due settimane, con me?"

Il felino assottigliò gli occhi incredulo della richiesta che Jisung gli aveva appena fatto. Minho? In Italia? Con lui?

"Come mai?" Il ballerino spostò dietro un orecchio la sua anastole rossa intanto che il cantante metteva la freccia.

"Devo andare a Milano per la Fashion Week e guarda caso ci sarà anche Seo Changbin. Ho chiesto al mio manager se con me potevo portare in viaggio qualcun altro e mi ha detto di sì, ma ovviamente solo io potrò partecipare alla sfilata."

Minho sbatté le palpebre un paio di volte. Doveva ancora digerire la proposta e non sapeva che cosa rispondere. Sarebbe stato perfetto andare a Milano e riprendersi la collana lì e, nel caso in cui Seo non c'è l'avesse, l'avrebbe fatto parlare in un modo o nell'altro. Lee Know doveva a tutti i costi recuperare quell'oggetto.

Il felino sorrise, forse perché avrebbe visitato l'Italia e si sarebbe ripreso la collana o forse perché Jisung aveva pensato a lui nonostante fosse impegnato, e schioccò la lingua sul palato prima di dare la sentenza.

"A me va benissimo."

~ # shioko .

doppio aggiornamento perché questo capitolo è cortissimo e non avrebbe senso farvi aspettare una settimana solo per leggere tre righe