♠️Invidia♠️

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Diana
Billy mi lascia molto perplessa dal suo discorso; tutto ciò che ha detto nascondeva davvero qualcosa?
Mi ha lasciato molti dubbi in testa.

Quel lunedì mattina mi dirigo nella stanza 240 presa da una nuova energia; fremo dalla voglia di imparare a combattere, per entrare ufficialmente nei Death Flowers come sicario.

Voglio scoprire il motivo per cui Mark mi ha ingaggiato per uccidere: se nessuna ragazza l'ha mai fatto, perché proprio io? Credo di essere tutt'altro che speciale, perciò ci deve essere per forza una ragione specifica.

-"Diana, stai meglio?"- saluta calorosamente Billy, venendomi incontro, una volta che sono entrata in palestra.
Mi scalda il cuore vederla che si preoccupa per me.
-"Ehilà, meglio grazie!"- rispondo.
Poi la riccia fa qualcosa che mi lascia senza fiato: mi abbraccia.

Il mio petto si scalda, sento una sensazione di casa irradiarsi nel mio petto.
Il mio turbinio di emozioni si concentra nell'abbraccio, che ricambio con foga.

-"Oh, ma che carine, le bambine dell'asilo si abbracciano!"- dice ironicamente una voce alle nostre spalle.
Billy sbuffa, poi si scolla dall'abbraccio. Non devo nemmeno girarmi per capire chi ha parlato.

La diva Sophia viene verso di noi con una camminata da modella, i suoi tacchi di una spanna, gli occhiali veloci neri e la tuta di pelle, che evidenzia le sue forme enormi. Dio mio, ma è sproporzionata come pochi: è magra, ma il suo seno e fondoschiena sono venuti un po' troppo grandi.

-"Noi ci abbracciamo perchè ci vogliamo bene, a te invece non ti abbraccia nessuno, fatti due domande"- ribatto, disgustata dal suo comportamento.

Mi irritano tantissimo queste persone.

-" Giusto, con me la gente ci scopa, maschi o femmine non fa differenza"- si vanta la "diva", sbattendo le lunghe ciglia e facendo una smorfia ripugnante.

A sentire tali cose mi si rizzano i peli sulle braccia: come può una ragazza vendere il suo corpo in questo modo? Come può andare fiera di questo genere di sesso?

Quando lavoravo al bordello avrei dato qualunque cosa per poter smettere di prostituirmi e Sophia si vende in tale modo?
Certo, potrebbe essere una cazzata quella che ha raccontato, è tutto da vedere.

Mi giro verso Billy per cercare una risposta, ma anche lei sembra pietrificata da quella frase. Sophia non mi da il tempo di rispondere, se ne va scuotendo i lunghi capelli biondi.

-" Ho sempre pensato che fosse una poco di buono, ma non credevo nel vero senso della parola"- mormora scioccata la riccia.

-"I Death Flowers non finiscono di sorprendermi"- rispondo.

Sono qui da appena tre giorni e la mia testa è già sommersa da dubbi e domande.

I ragazzi iniziano ad arrivare a fiumi in palestra, poi entra Mark che, come di routine, ci spedisce ognuno in una parte di palestra.

Stavolta io e Billy siamo con un istruttore di nome Joseph, più basso di Jerry e molto mingherlino.

-" Bene ragazzi, oggi siete qui per le tecniche di Krav maga, ovvero autodifesa. Tu devi essere quella nuova, Diana, giusto? "- mi indica Josh.

Annuisco con il capo. Mi incuriosisce molto l'autodifesa.

-" Bene, cominciamo subito"- conclude.

Tutti i ragazzi si sistemano in una linea retta, in posizione neutra. Li imito.

Joseph si riscalda facendo qualche saltello sul posto, muove le spalle e scrocchia il collo.

-" Dunque, questo lo dico per i nuovi e per la milionesima volta a tutti gli altri. Noi che pratichiamo autodifesa, stiamo in questa posizione di guardia"-

Solleva le braccia davanti al viso, le tiene abbastanza rilassate, ma noto che coprono il volto, la gola, il cuore e molti organi vitali.

-" Queste braccia ti eviteranno molti guai; sarà molto difficile colpire il viso in linea dritta, quindi costringerai il tuo aggressore a prendere via circolari e ci saranno comunque le braccia a ripararti"-

Mi metto in posizione di guardia, impegnandomi a imitarla il meglio possibile. Funzionerà effettivamente?

-" Bene, ora dovete semplicemente colpire con il palmo della mano in ascesa"-

Joseph mostra dei colpi a mano aperta, velocissimi, ma continuandosi a coprire il volto con una mano. Sul naso devono fare molto, molto male.

-" Billy, vuoi spiegare il perchè non usiamo i pugni per difenderci?"-

La riccia annuisce, poi si volta nella mia direzione.
-"Tirare pugni è molto rischioso. Potresti romperti le nocche, invece con la mano aperta è molto più difficile farsi male"- spiega tranquillamente.
-"Esattamente"- si congratula l'istruttore.

Trovo molto interessante questo lato degli sport da combattimento: il Krava maga non ha regole, lo pratichi in strada o contro chi ti fa del male.

Pratichiamo ogni genere di tecniche per liberarsi dalle prese fatte sul corpo: gola, capelli, polsi, braccia.

Se fossi venuta prima a conoscenza dell'autodifesa, magari sarei stata in grado di difendermi al bordello; non avrei subito violenze, avrei fatto del male io. Avrei impedito a mio padre di trascinarmi per i polsi, avrei difeso il mio corpo. La mia dignità.

Mentre Josh sta rispiegando le prese sul collo, sento il suono di uno sparo. Non vedo nessuna reazione da parte dei presenti, ma scappo vicino a Billy, come per proteggerla da un proiettile.

-" Diana stai tranquilla, non è un attacco terroristico!"- scherza lei- sono solo quelli un po' più bravi che si esercitano con le armi da fuoco nella parte più nascosta della palestra, dietro quella porta"- spiega Billy, indicando una porta di legno scuro al fondo della stanza, che non ho mai notato prima.

-" Probabilmente si saranno dimenticati di silenziare la pistola, perchè non li ho mai sentiti esercitarsi-" conclude Joseph.

Mi stacco dalla mia amica, sollevata. Ci mancava solo un attacco terroristico.

Continuiamo ad esercitarci con le prese, finchè la porta al fondo della sala si spalanca.

Mi giro e quasi mi cade la mandibola a terra: Sophia è in testa al gruppo di ragazzi, con la sua camminata da modella, i capelli biondi boccolosi sbattono sulle spalle quadrate. Tutti tengono un fucile appoggiato sulla spalla, una pistola attaccata alla cintura e dei guanti grigi coprono le loro mani.

Camminano con disinvoltura, ma la loro postura esprime un atteggiamento di fierezza e orgoglio. Tutti stanno dietro alla bionda, che li guida come un capo.

Sophia si avvicina ad un armadietto dove posa il fucile e i guanti, poi si avvicina alla postazione di kikboxing, dove inizia ad allenarsi colpendo un istruttore bardato con delle protezioni.

I guantoni rossi proteggono le sue mani, i capelli biondi sbattono sulla sua schiena, sferra calci e pugni ad una velocità quasi disumana.

Un sentimento alquanto sconosciuto si fa strada nel mio petto: invidia.

Brucia come un fuoco ardente in procinto di esplodere.

Quando ero a Kyzyl non l'ho mai provato; nessuno viveva meglio di me, in quell'inferno. Tutti vivevano allo stremo, non esisteva l'amicizia o la condivisione, ma solo la lotta per la sopravvivenza.

Non so niente di Sophia, non so da quanto si allena, non so le sue tecniche segrete.
So solo che voglio essere come lei, a qualunque costo.

Spazio autrice
Aiaiai... qui si mette male. Diana invidiosa è un problem...
Vi è mai capitato di essere invidiosi di qualcuno?
Commentate qui sotto con cosa voi descrivereste l'invidia!
Besitoss
-J.S💍

Death Flowers - Il mostro di Las VegasWhere stories live. Discover now