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Un mese era trascorso con la stessa velocità di un battito d'ali e Beomgyu era ormai abituato alla sua nuova vita, infatti quella mattina era intento ad aiutare l'unica donna di casa "finisco io di pulire il salotto, vai pure a riposarti che più tardi devi andare a lavoro"

"Non potrei mai lasciare tutta la fatica a te, con quattro mani faremo più in fretta"

"Ammettilo: hai solo paura che io possa rompere una delle innumerevoli cose delicate che hai messo in esposizione"

"Mi hai scoperta, ma a mia discolpa posso dire di essere traumatizzata dalla tua sbadataggine" gli aveva scompigliato leggermente i capelli, rivolgendo un sorriso a quel giovanotto molto più alto di lei "sbaglio o stai diventando ancora più bello?"

Il castano aveva inclinato la testa di lato "tu dici? Io mi vedo sempre uguale e ho persino un brufolo sulla fronte. Mangio troppa cioccolata ultimamente"

La signora Choi l'aveva portato davanti allo specchio del bagno "guarda che faccino meraviglioso. Ti assicuro che stai cominciando ad avere un'aria più matura"

"Se me lo dice mia madre ci credo" si stava rimirando con attenzione, cercando delle imperfezioni che non c'erano "scusa, ho sbagliato di nuovo"

"Lo sai che mi piace quando mi chiami mamma, non farti problemi" lo stava abbracciando teneramente "ti ha mandato almeno un messaggio?"

"Neanche uno e non mi è nemmeno concesso di andare a trovare mia sorella" quell'argomento lo faceva stare talmente male da avergli tolto il sonno "la bambina non c'entra niente in questa storia"

La donna avrebbe voluto piangere, ma non era di lei che stavano parlando e si era trattenuta per fare la parte di genitore "hai provato a dirlo a tuo padre?"

"È meglio evitare o sarebbe capace di presentarsi a casa loro per cominciare una guerra. Ultimamente sta diventando molto protettivo con noi, pensa che ha detto a Jun di portarsi le ginocchiere a scuola per non farsi male a ginnastica"

"Ha fatto bene a dirglielo, ogni volta che torna con le ginocchia insanguinate mi fa prendere un colpo" erano tornati in salotto per continuare a pulire "a proposito.. Dov'è quello scansafatiche?"

"Sta dormendo, o almeno ci sta provando, perché è nervoso di dover andare in palestra"

"Ci va troppo spesso e, anche se Soobin mi piace molto, dovrebbero cominciare a vedersi in contesti più tranquilli" aveva tolto i cuscini dal divano per sistemarlo.

Beomgyu si era quasi messo a ridere "quindi sai già tutto"

La signora Choi non aveva mai assunto una posa tanto fiera "per chi mi hai presa? Sono una mamma e queste cose le capisco al volo. Vorrei solo sapere perché non si sono ancora decisi ad uscire ufficialmente insieme"

"Hanno entrambi paura, stando alle parole di Junie" aveva fatto spallucce "non mi sento di giudicarli perché adesso non mi giro nemmeno a guardare chi ci prova con me"

"Ai miei tempi era tutto molto più semplice, adesso vi fate un sacco di problemi inutili e che rovinano le relazioni ancora prima di cominciarle"

Sentire quelle parole aveva riportato alla mente del ragazzo quei pochi momenti romantici che aveva trascorso con l'unica persona che gli fosse mai piaciuta davvero "hai proprio ragione, siamo una gioventù di deficienti"

"Come hai detto che ti chiami? Sono una frana a ricordare i nomi" Taehyun era cambiato radicalmente e si esprimeva con una sicurezza che nessuno gli aveva mai visto.

"Jack, credevo fosse semplice da ricordare" stava facendo girare il cucchiaino nel caffè, un po' intimidito da quello sguardo serio.

"Mi dispiace, nella mia testa c'è poco spazio e faccio fatica ad inserire nuove informazioni" a furia di allenarsi i suoi muscoli erano diventati impossibili da nascondere, ma nonostante ciò il suo corpo era perfettamente proporzionato.

Chasing That FeelingWhere stories live. Discover now