Sophie, Emma e John

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She keeps her Moët et Chandon
In her pretty cabinet
"Let them eat cake, " she says
Just like Marie Antoinette
A built-in remedy
For Khrushchev and Kennedy
At anytime an invitation
You can't decline
Caviar and cigarettes
Well versed in etiquette
Extraordinarily nice-
Emma stava pensando da qualche ora, non precisamente ad una cosa, ma a tante cose contemporaneamente, addirittura lei faceva fatica a seguire quel flusso di pensieri continuo.
sotto la musica senti un rumore, si tolse le cuffie:"Emma!" neanche il tempo di girarsi che Sophie le era addosso e la teneva stretta:"cosa fai? da quanto sei sveglia?"
Emma guardò Sophie per un po', assimilò le domande e rispose:"non stavo facendo nulla.
Sono sveglia dalle 5 e 17." dopo di che si alzò e si diresse verso la cucina:"tesoro, cosa vuoi per colazione?" chiese all'amica.
"tè e biscotti! ma il tè che fai tu, quello con le tue erbette secche, quelle strane... vabbè hai capito!"
Emma tiro un piccolo sospiro "sì sì amore ho capito." s
Sorride e si mise a fare la colazione a Sophie. lei non aveva voglia di mangiare, sentiva una strana sensazione che non le permetteva nemmeno di inghiottire l'aria, era l'ansia ovviamente. anche se quel giorno oltre alle prove con la band non avevano nulla. Emma però aveva sempre ansia.
Sophie si sedette al tavolo non appena il tè fu pronto, si prese i suoi biscotti e si mise a mangiare.
Emma la osservava: Sophie era una bella ragazza, capelli castani lisci, nasino all'insù e gli occhi da gatta.
Dopo poco Emma uscì dalla stanza, si andò a vestire con i vestiti che aveva preparato la sera prima, li aveva appoggiati sulla sedia della sua scrivania.
Li infilò, si mise i suoi anelli, le sue collane e tornò in cucina dove Sophie aveva appena finito di mangiare.
"vai a vestirti tesoro." le disse.
"sì sì ora vado" Sophie andò in camera sua prese i primi pantaloni a zampa che si trovò davanti nel suo cassetto, poi prese una camicetta bianca, se la infilò e uscì dalla stanza:"sono pronta!"
"bene bene, andiamo che il batterista ci starà aspettando"
Sophie bussò con energia alla porta del batterista:"John! siamo arrivate!"
John arrivò ad aprì la porta:"ce ne avete messo di tempo..." Emma sorpasso John e entrò in casa:"che cazzo vuoi, siamo in perfetto orario." John alzo gli occhi al cielo, guardò Sophie con disperazione e disse:"innanzitutto ti calmi."

Emma rispose con la sua innata gentilezza:"ammazzati."
Sophie rideva mentre John guardava male entrambe:"vabbè, dai che domani sera dobbiamo suonare in quel locale bello, come cazzo si chiama?" Sophie rispose:"il rainbow!" John continuò:"sì sì, quello.
Dai dobbiamo essere carichi e allegri" sorrise e si diresse verso la stanza in cui provavano di solito.
Sophie prese il suo basso nero alla John deacon, Emma prese la sua Gibson flying V e John si sedette alla sua batteria.
Cominciarono quasi subito con le cover, dopo un'oretta passarono alle loro canzoni. suonarono per quasi sei ore senza fare pause, poi mangiarono, Emma smezzò una sigaretta con John e si rimisero a suonare, fino alle 18 e 27.
Mangiarono una pizza insieme poi Emma e Sophie augurarono la buonanotte a John e tornarono a casa.
"siamo stati proprio bravi oggi! se continuiamo così verso aprile riusciremo a pubblicare l'album!" vedere Sophie così allegra era bello, Emma le sorrise:"sì... speriamo di sì" prese le chiavi di casa, aprì la porta, Sophie si buttò subito sul divano, accese la TV e si mise a guardare i cartoni.
Emma andò a mettersi il pigiama e a lavarsi i denti, diede la buonanotte a Sophie che guardava la TV, le disse di lavarsi i denti e andò a "dormire".
Dopo circa un'ora, anche Sophie era caduta tra le braccia di Morfeo, sul divano morbido, ovviamente con la TV accesa.

In the lap of the gods Where stories live. Discover now