Chiarimenti

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Emma pov

Alla vista di Slash sbianco, presa dal panico mi giro verso la porta ed esco dal locale.
mi allontano rimanendo sempre nei pressi del bar, insomma speravo di rivederlo ma non così presto, lattesa aumenta il desiderio no? tiro le sigarette fuori dalla tasca dei pantaloni e ne prendo una. mi ripeto che smetterò per poi metterne una in bocca giusto per far andare via l'ansia. improvvisamente sento una voce, che non è quella di Sophie, chiamare all'impazzata il mio nome.
so gia chi è ovviamente. mi giro e vedo, nella sua goffaggine, Slash che mi chiama e corre verso di me, rischiando pure di inciampare...

"Emma, Emma, dove vai aspetta!" mi guarda con i suoi occhi color cioccolato leggermente acquosi... non sarà mica fatto?
cerco di allontanarmi con passo svelto. non ho voglia di parlargli, o almeno non adesso ...Slash essendo più alto di me (e ovviamente anche più agile e veloce perché non ci vuole tanto ad essere più veloce di me) mi batte e stra batte sul tempo, raggiungendomi e prendendomi dalla vita, in realtà non con molta delicatezza, mi trovo davanti a lui, i nostri nasi sono a poca distanza posso sentire il suo respiro irregolare e i suoi capelli che mi solleticano il viso.
Rimaniamo così per un po di tempo, non so cosa pensare, cosi cerco di pensare a cosa dovrei pensare e mi perdo dentro i lunghi corridoi del mio cervello. non mi accorgo che il ragazzo davanti a me mi sta chiamando...

"Emma? Ci sei?"

Scuoto la testa ritornando alla realtà..sperando che quel momento durasse ancora un po'...

"non lo so... ci sono?" dico con respiro irregolare mente lui mi tiene ancora stretta a se...
"perché scappi da me?" Mi chiede con il viso nel incavo del mio collo...posso respirare la sua colonia, ancora una volta i suoi dolci ma ben definiti riccioli mi solleticano leggermente il viso.

"non stavo scappando, sai l'attesa aumenta il desiderio e tu devi ancora aspettare" dico con tono piatto.
"che stronzata" mi risponde lui più che giustamente.
"bhe io non pensavo di rivederti così presto. le cose me le devo programmare altrimenti poi non so che fare." dico io rompendo l'abbraccio...
-"potevi semplicemente venire da me, parlare di qualcosa, anche solo dire ciao. non era poi così difficile."
-"sì lo so. scusa. non sono brava con queste cose, non so nemmeno come funzionano a dire la verità."

"Che ne dici se ti insegno io come funzionano?" risponde Slash in battuta, lasciandomi con molti dubbi su cosa sarebbe potuto accadere tra noi due.
"vuoi una sigaretta?" Chiedo senza rompere il contatto visivo.
"Volentieri dolcezza" mi dice, sento le mie guance che si scaldano, rivelando ai suoi occhi il dolce colorito che ho in viso, metto la mano in tasca prendendo il pacchetto di Marlboro porgendogli una sigaretta.

"Grazie mille, che ne dici di ritornare nel bar?" Mi dice accendendosi la sigaretta.
la sua bellezza è disarmante onestamente, quale donna avrebbe il coraggio o anche solo il pensiero di rifiutarlo? mi sento stupida ad essere scappata, come una bambina quando le mettono in tavola qualcosa che non le piace allora prima frigna e poi si alza dal tavolo e si chiude in camera... sento come se il mio cervello stesse per esplodere.

"Certo" drispondo sotto il suo sguardo attento, e così ritorniamo al bar.

entriamo, ormai di sophie e nikki non c'è nemmeno l'ombra. dei motley al tavolo sono rimasti solo un tommy lee molto ubriaco e un mick mars molto addormentato.
dei guns non c'è lo spilungone ossigenato ne izzy vedo solo un biondino molto ubriaco che ride come un mongolo e il pel di carota di cui non mi ricordo mai il nome, visibilmente alterato.
slash mi porta al tavolo, ci sediamo e tempo dieci minuti che siamo tutti e 4 in bagno a dare sostegno morale al biondino (che poi ho scoperto chiamarsi Steven)
che sta sboccando l'anima, gli organi interni e chi più ne ha più ne metta.
slash gli teneva i capelli dicendogli di stare tranquillo, che andava tutto bene e che fra poco sarebbe stato meglio, il pel di carota brontolava tra sé e sé cose

tipo "ti avevo detto che dovevi smetterla di bere" "sei un coglioncello" "stupido idiota"... e io semplicemente non sapevo molto cosa fare oltre a passare cartaigenica a steven per pulirsi la bocca dopo ogni vomitata.
penso abbia sboccato pure le ossa dato che dopo che ha finito tutte le vomitate si è accasciato a terra e non dava segni di vita.
-"steven tutto okay?" chiese slash
-"mh" rispose il povero biondino che sembra tanto piccolo e vulnerabile steso li per terra
-"steven tesoro ci sei?" mi chino leggermente verso di lui. ho l'istinto di cercare di prendermene cura... poveretto sembra così lasciato a sé stesso... un po come tutti in questo bagno.

steven mi guarda cercando di rassicurarci con lo sguardo, ma si vede che sta male.
-"forse è meglio che tornate in hotel" dico guardando slash.
-"sì hai ragione" prende steven da terra e cerca di sostenerlo con il suo corpo, lo aiuto a portarlo fino al tavolo.
-"dimmi il nome del tuo hotel stasera magari vengo a trovarti" mi dice slash
-"sì aspetta dovrei avere il loro volantino in tasca" mi palpo le tasche del giubbotto di pelle e del pantaloni finché non trovo il bigliettino azzurro con scritto sopra in rosso 'sunset boulevard' e glielo porgo
-"vieni a trovarmi verso le 19 e aggiornami su steven." gli do un leggero bacio sulla guancia e poi vado a cercare john mentre li guardo uscire dal bar.

dopo poco trovo john addormentato sopra la panchina imbottita di un tavolo, così profondamente addormentato che aveva la bava alla bocca:"John... svegliati. torniamo in hotel"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 10 ⏰

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