Braccia che avvolgono

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Mi sento intorpidita... c'è un grande peso sul mio corpo, sto sudando... questo peso mi sta avvolgendo in qualche modo, è quasi rassicurante come sensazione.

Apro gli occhi e cerco di guardarmi intorno, i miei movimenti sono limitati da questo peso che mi avvolge.
Sono in una camera da letto, buia, odora di chiuso. il peso su di me si muove, mi stringe ancora di più e mugola... cazzo.
Delle braccia spesse mi fasciano il corpo mentre un cespuglio riccio è appoggiato al mio petto.
Slash... è proprio lui cazzo.

Mugola di nuovo, poi sbadiglia, smette di abbracciarmi e si mette di fianco a me a pancia in sù.
La parte del mio corpo dove era appoggiato lui prima è sudata.
Ha gli occhi chiusi, è sudato e ha i capelli scompigliati.
Mi ricorda un barbone però un barbone bello.

Non eravamo ubriachi, eravamo sobri... non abbiamo fatto nulla, abbiamo solo dormito.
Non avevo voglia di tornare a casa allora mi ha ospitato nella sua camera d'hotel.
Mi è piaciuto stare con lui, ridere, parlare di musica, chitarre... non smettevo di sorridere, mi sentivo bene.
Stare con lui era come prendere una boccata d'aria fresca dopo anni in una stanza senza porte o finestre.

Lo guardo, non accenna segni di vita.
Sembra in coma.
Mi avvicino cautamente e gli do una carezza sul viso:"Saul, ti conviene alzarti." Emette un grugnito e apre gli occhi:"chiamami slash dolcezza.
È molto più figo."
Posiziona la sua mano sulla mia che è ancora sulla sua guancia: "ma a me piace il tuo nome." ribatto mantenendo la voce bassa, è prima mattina per entrambi:"ti piacerà ancora di più quando dovrai urlarlo rockstar!" Mi prende, agganciando le sue mani alla mia schiena buttandomi su di lui, le sue mani si posizionano sulla mia testa e la preme sul suo petto, avvolge le gambe alla mia vita e comincia a stringermi:"Saul mi soffochi!" gli dico mentre trattengo le risate.
Le sue di risate però sovrastano la mia voce, continua a stringermi e a cullare il mio corpo.
Dopo poco toglie le mani dalla mia testa e le mette sulle mia guance:" mi sono divertito ieri sera... mi piace parlare con te."
Mi sorride come un bambino dopo aver ricevuto la caramella più buona del mondo, è bellissimo.
"Anche tu ti sei divertita? vero?" gioca con i miei capelli, mi guarda con i suoi occhi color nocciola mentre si dondola su se stesso:"sì anche io mi sono divertita, molto. sei interessante..."
-"anche tu lo sei, molto. e sei pure carina..."
mi si avvicina, cercando di mettere il viso nell'incavo del mio collo.
-"slash! ci sei? vieni a fare colazione muoviti! sta sera dobbiamo tornare a casa finalmente!"
-"slash brutto cazzone ci sei?" è il pel di carota, riconosco la sua voce:" dammi un secondo okay?" Saul si alza e si avvicina alla porta:"sì sì axl arrivo!"
-"apri la porta! l'altro giorno ho dimenticato la bandana rossa in camera tua mentre ci facevamo quella groupie bionda!"
Mi faccio piccola nel letto e mi mordo un po'le guance, lui si gira verso di me:" era lui che se la faceva non io giuro." mi sussurra con una faccia ovviamente colpevole.
Rido leggermente e mi alzo:"non fai entrare la carotina?" scoppia a ridere come un matto:"lo chiami davvero così? hahaha cazzo che forte che sei!" apre la porta al axl carotina rose che entra e si fionda sulla cassettiere dove si trovava la sua bandana:"dai amico vestiti e andiamo-" axl si gira verso di me:" hey ciao.
Ci conosciamo vero? ti ho già visto... abbiamo fatto sesso?"
-"no."
-"ah. sei la chitarrista della band col nome gatti qualcosa?"
-"sì."
-"e avete fatto sesso?" indica me e slash
-"no."
-"okay. io vado a fare colazione, se volete venire"
Axl esce e ci lascia soli:"se vuoi per la cosa del sesso possiamo rimediare..." mi dice Saul ridendo in modo malizioso.
Mi si avvicina cautamente e mi stringe fra le braccia:"vorrei ma devo andare ora. facciamo un'altra volta tesoro? che ne dici?" emette un leggero grugnito, poi si china su di me:"va bene... e se non ci rivediamo? come facciamo?" gli sorrido e gli accarezzo il petto:"ci rivedremo, altrimenti verrai a cercarmi.
Abitiamo entrambi a Los Angeles."
Mi stacco dal suo corpo e mi dirigo verso la porta:"ciao ciao!'' esco velocemente dalla porta e vado verso l'ascensore:" Emma! aspetta! ma sai quanto è grande los Angeles? Emma!" cerca di raggiungermi ma ormai sono nell'ascensore.
Spero di rivederlo ovviamente.
Non volevo lasciarlo così... ma è stato divertente, magari la prossima volta gliela do.

In the lap of the gods Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora