𝒟𝐼𝒞𝐼𝒜𝒩𝒩𝒪𝒱𝐸

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LAETITIA

"Gli amori giovanili
non durano per sempre"
-Lana Del Rey

𝑀𝒾 svegliai improvvisamente, avvertendo un acuto dolore al collo. Merda.

Il mio sguardo si spostò involontariamente dal divano su cui ero seduta al letto dove Artem riposava tranquillo e imprecai per circa due minuti. Kenneth e Nic lo avevano trasportato dalla festa a casa, saggiamente scegliendo il mio letto anziché il divano. E lì ero, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia, a osservare il ragazzo riposare tranquillo. Era l'una di notte quando eravamo tornati e da allora ero stata in ansia per gli spasmi involontari di Artem. Avevo cercato di rassicurarlo, di far capire che non lo consideravo stupido né lo odiavo, ma lui continuava a parlare, dicendo cose come "sei costantemente nella mia testa ed è stranamente confortante", ma non riuscivo a credergli. Le sue parole, dette in quello stato, non mi toccavano, sebbene dovessi ammettere che, pronunciate da lui, aumentavano il calore che sentivo in sua presenza. La preoccupazione su cosa potessi pensare di lui lo aveva fatto cadere in una profonda paranoia, ciò che Hailey chiamava "bad trip". Non riuscivo a tornare a dormire nonostante i miei tentativi, il cervello non voleva saperne. Così, decisi di fare qualche ricerca e di tanto in tanto gli gettavo uno sguardo nell'oscurità per assicurarmi che fosse almeno vivo.

"L'LSD è una delle sostanze psichedeliche più potenti conosciute. Anche una dose di soli 25 μg può provocare alterazioni della percezione e dell'umore per oltre dieci ore."
Speravo ardentemente che l'articolo si fosse sbagliato; dieci ore di pura ansia sarebbero state una tortura. Tuttavia, in quel momento dormiva tranquillamente, dopo avermi quasi fatto urlare dalla frustrazione.

"Andare in trip: un'esperienza o alterazione psichedelica, il termine indica specificamente una modifica dello stato di coscienza psico-fisico causata dall'assunzione di sostanze allucinogene."
La maggior parte dei sintomi coincidevano perfettamente con le reazioni di Artem poco prima. Questo mi convinceva sempre di più ad ascoltare Hailey, nonostante la brutta situazione in cui mi trovavo. Artem aveva dichiarato di aver bevuto solo un bicchiere d'acqua, il che mi destabilizzava perché significava che qualcuno aveva deliberatamente messo della droga nel bicchiere senza che lui lo sapesse. Fortunatamente, non si trattava di una sostanza dannosa a lungo termine; era in grado di alterare la percezione della realtà, dello spazio e del tempo, creando illusioni. Tuttavia, non causava danni permanenti o prolungati; una volta dissipati gli effetti tutto tornava alla normalità. La droga colpiva profondamente a livello psicologico e poteva provocare effetti visivi straordinari, euforia e felicità, ma anche ansia, paranoie, tachicardia e pensieri negativi ossessivi, noti come "bad trip".

"Bad trip" è un'espressione che può descrivere una varietà di condizioni, dall'ansia leggera e la paranoia, fino a allucinazioni angoscianti. La distorsione della realtà può far sentire una persona come se stesse impazzendo o farle provare un terrore estremo. Le reazioni possono variare da individuo a individuo e da droga a droga."
Chiusi il computer e sospirai, poi tornai a osservare il ragazzo dormire tra le lenzuola rosa. C'era una piccola parte di me che sperava, sebbene timidamente, che quelle parole fossero vere. Che fosse davvero interessato a me non solo come Laetitia Martin, la ragazza più popolare e ambita della città, come la maggior parte dei ragazzi che fingevano di interessarsi a me. Ma che fosse interessato veramente a me, alla mia anima, a chi ero. Che non mi vedesse solo per la mia bellezza, ma che andasse oltre l'aspetto fisico. Come il suo sguardo riusciva a penetrare nel profondo del mio essere e continuava a farmi sentire quel calore insolito. Non mi era mai capitato che qualcuno fosse in grado di far sciogliere anche solo un piccolo pezzo del ghiaccio che proteggeva il mio cuore. Mi avvicinai al letto e mi sedetti delicatamente, mantenendo una distanza rispettosa da lui. Il viso era schiacciato sul mio cuscino, un braccio riposava sotto di esso mentre l'altro giaceva lungo il corpo. Le gambe, divaricate, occupavano gran parte dello spazio. Respirava tranquillamente dalle labbra semiaperte sussurrando di tanto in tanto qualcosa. I riccioli biondo scuro gli cadevano sugli occhi e quasi sentii il desiderio di affondarvi le dita, di percepirne la morbidezza e di avvolgere le ciocche intorno all'indice. Il suo viso era dolce, con lineamenti delicati e perfetti; la mascella squadrata era l'unica caratteristica più marcata. La sua pelle chiara, quasi come dipinta, pensai fosse una caratteristica tipica degli ucraini. Le spalle erano larghe e avrei voluto tracciare col dito i muscoli della schiena allenata. Era alto, davvero alto, i suoi piedi sporgevano oltre il bordo del letto. Notai che indossava ancora le scarpe, quindi alzai gli occhi al cielo e con cautela iniziai a toglierle con delicatezza per non disturbarlo. Farmi trovare con un suo piede tra le mani sarebbe stato alquanto strano e imbarazzante, forse più di fargli notare di star sbavando sul mio cuscino.

Baby, i'm yours Where stories live. Discover now