prologo

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per chi è incoerente e lo ammatte

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il segreto, cara alice, è
circondarsi di  persone che ti facciano sorridere il cuore. È allora, solo allora che troverai il Paese delle Meraviglie .
-il cappellaio matto.

6 maggio 2017
caro diario
e si sono tornata, scusami se ti ho accantonato ma pensavo che le cose stessero andando bene con i miei.
al momento sono chiusa nell'armadio della mia cameretta e sto ascoltando la musica cosi da non poter sentire tutte le urla di mamma e il rumore degli oggetti che si schiantano contro le pareti o per terra.
pensavo che ascoltare la musica bastasse ma non è cosi, ho bisogno di sfogarmi e so bene che se inizio a piangere ora non finirò molto presto quindi ho deciso di scriverti e raccontarti tutto perché forse cosi facendo mi sentirò più leggera e le lacrime finiranno di minacciare di uscire.

richiusi il diario rosa di alice nel Paese delle Meraviglie che custodisco con cura sotto al materasso del letto da quando me l'hanno regalato al mio settimo compleanno e mi tolsi le cuffiette quando non percepì più niente, nessun rumore, niente urla e minacce.

Solo silenzio e pace assoluta.

Era tutto troppo calmo, per ciò mi preoccupai e decisi di uscire dal mio nascondiglio non molto segreto ma utile durante quegli episodi.

Aprí lentamente la porta e scesi le scale che portavano nel salotto, bastava sporgersi di poco per riuscire a vedere tutto il casino che si trovava per terra, quasi non si riusciva a camminare per quanti pezzi di vetro rotti e cocci di piatti si trovavano sul pavimento.

Poco più avanti rannicchiato per terra si trovava papà a piangere silenziosamente fissando la porta di casa.

<< papà cos'è successo dov'è mamma? stai bene?>>

chiesi scuotendolo per farlo riprendere un pò dallo shock. Distolse lo sguardo dalla porta per portarlo sui miei occhi blu, identici a quelli di mia madre, sembrò come se papà avesse avuto il mio stesso pensiero e scoppiò nuovamente a piangere.

Allora capì.

non c'era bisogno che me lo spiegasse.

La mamma se n'era andata e a giudicare dalla faccia di mio padre lo aveva fatto per sempre.

ci aveva abbandonati.

non aveva lasciato solo papà, aveva lasciato anche me senza degnarsi nemmeno di salutarmi.

passai tutta l'estate tentando di chiamarla e di scriverle ma senza ricevere mai una risposta, mi stava ignorando e cosi iniziai anche a colpevolizzarmi per qualcosa che non avevo mai fatto.

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