056 // "siediti"

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"Ciao" dissi e guardai fuori dalla porta.

"Ci vediamo" Si avviò verso le scale afferrandosi l'inguine, io risi scuotendo la testa. Guardai l'orologio. 1:58, spero solo che riesca a dormire abbastanza.

Andai di nuovo a letto e mi sdraiai. Prima di addormentarmi andai a lavarmi i denti.

Dopo essere stata di nuovo nel mio letto, mi addormentai pochi minuti dopo.

La mattina dopo mi svegliai e qualcuno bussò alla mia porta. "Chi è?" Urlai immediatamente.

"Papà" disse papà e io mi alzai, andai alla porta e la aprii. Mi misi dietro di essa mentre la aprivo.

"Ciao, come hai dormito Hija?" Papà entrò nella stanza e io chiusi la porta dietro di lui.

"Bene, sono andata a dormire un po' tardi." Ammisi e lui sorrise scuotendo la testa.

"Cosa hai fatto così tardi?". Mi sentii diventare un po' rossa non appena me lo chiese. Mi diressi rapidamente verso il balcone, per evitare che lo vedesse.

"Sono stata ore a guardare il bellissimo panorama" mentii e anche lui guardò fuori.

"È davvero bellissimo" ammise e poi fece un respiro profondo. "Ma mentire non è così bello Hija" Mi guardò all'improvviso.

"Cosa?" Chiesi scioccata.

"Cosa ha fatto Pedri nella tua stanza ieri?" Mi affrontò e io guardai fuori dalla finestra.

"Cosa vuoi dire?" Improvvisamente ero completamente seria. Lo guardai di nuovo.

"Non sono stupido, Athen." Si appoggiò alla
finestra. "Cosa ci faceva in camera tua ieri
notte?"

"Non è una cosa per niente importante? Sono un' adulta, posso fare quello che voglio" spiegai e lui si rimise in piedi di nuovo.

"Dimmi solo cosa avete fatto" insistette papà.

"Perché è un tuo problema quello che abbiamo fatto io e Pedri?" Incrociai le braccia

"Hai chiuso la porta a chiave" Papà guardò la porta e poi di nuovo me.

"Mh?" Io canticchiai e lui scosse la testa.

"Voi due avete fatto qualcosa?"

"No"

"Hija, sai che puoi parlare con me. E voglio che tu mi dica cosa avete fatto voi due. Voglio saperlo solo perché se Scaloni lo scopre per primo o anche Enrique vi mandano a casa. Perché so che voi due non avete solo guardato il panorama." Mi spiegò e io mi sedetti sul letto.

"Non abbiamo fatto niente papà"

"Ok, bene, tu resta qui. Non muoverti di un centimetro" Mi indicò mentre usciva dalla porta.

Guardai il mio telefono. Erano le 6:03. Perfetto.

Pochi minuti dopo papà entrò di nuovo nella stanza e dopo di lui entrò Pedri.

"Siediti" disse papà a Pedri e così fece.

"Ciao" disse Pedri sedendosi accanto a me.

"Oh mio Dio, non l'avrai mica preso sul serio?" Mi coprii il viso con le mani mentre ridevo.

"Papà abbiamo entrambi quasi vent'anni, possiamo fare quello che vogliamo" gli dissi ma lui mi zittì alzando il dito.

"Ascoltate, non credo che voi due abbiate capito di cosa si tratta" disse papà.

"Questa è la World Cup" disse Pedri e papà lo indicò con la mano.

"Questo significa che l'allenatore di Pedri è qui, il mio allenatore è qui e se qualcuno di loro scopre che mia figlia si incontra segretamente con un giocatore spagnolo vi sbatte fuori. Perché lui deve essere concentrato, io devo essere concentrato e voi due che fate sesso o qualsiasi altra cosa lo manderà fuori strada." Rimasi in silenzio mentre lo diceva.

"Ok" disse infine Pedri. "Prima di tutto, non abbiamo fatto sesso. Ci siamo solo baciati, lo ammetto. Secondo, se lo facciamo di nascosto chi se ne frega?" Chiese.

"Non mi interessa, purché lo facciate di nascosto. Il che significa che se me ne accorgo, non è di nascosto" Ci indicò.

"Come hai fatto ad accorgertene?" Chiesi.

"Dovresti chiudere la finestra la prossima volta che fate qualcosa, perché fidati, i muri saranno anche spessi, ma queste finestre sono un orrore." Disse e fece una pausa. "Ti ho sentito"

Guardai Pedri e i miei occhi si allargarono appena lo disse. "È imbarazzante" sussurrò, e io gli diedi ragione annuendo.

"Allora, dimmi" incrociò le braccia.

"È troppo imbarazzante per dirtelo" aggiunsi e lui scosse la testa.

"Se non vuoi dirmelo, chiamerò Scaloni ed Enrique e voi due potrete dirglielo di persona. Che ne dici?"
Si chinò un po' in avanti.

"Mio padre che fa la spia su di me" sussurrai e Pedri rise un po'.

"Non è niente di che. Sono un adulto e so che voi due avevate già intenzioni sessuali. Puoi dire a tua madre che non avete ancora avuto nulla, ma con me non funziona"

"Mi ha fatto un pompino" ammise infine Pedri e io mi coprii il viso con le mani.

"È così imbarazzante" borbottai.

"Grazie, la prossima volta fallo di nascosto. E non voglio sentirti, per favore" Si avviò verso la porta. "Ci vediamo alle 8" Uscì dalla stanza.

Appena lo fece mi sdraiai sulla schiena e gridai. "È così brutto" gridai.

"Lo sapeva da molto prima. Non è così grave" mi accarezzò la gamba.

"Davvero? Come ti sentiresti se dicessi a tua madre che una volta mi hai mangiato?" Risposi togliendomi le mani dal viso.

"Sì, va bene" ammise.

"Non faremo più niente del genere, ok?" Mi misi a sedere, ma lui non si spostò, il che lo portò a essere estremamente vicino a me.

"Sì" Mi baciò e io mi staccai.

"Ho appena detto che non faremo più niente e poi mi baci?" Chiesi e mi cadde la mascella.

"Sì" mi baciò di nuovo. Io ancora non ricambiai il bacio e lui si staccò. Questa volta lo baciai, non chiedetemi perché, davvero non chiedetemi perché.

"Sto disturbando qualcosa?" Chiese Thiago. Ho staccato le labbra da Pedri e mi sono girata.

"In realtà sì" rispose Pedri con un sorriso.

"Uhm, ok Athen, dobbiamo parlare più tardi" mi guardò Thiago.

"Sì" dissi e guardai la porta chiudersi. Non appena si chiuse, Pedri mi afferrò la mascella e mi baciò di nuovo.

"Non ti ho detto di baciarmi" borbottai.

"Non mi hai detto di smettere ieri"

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"Come hai dormito Athen?" Enzo si avvicinò a me.

"Avrei potuto dormire meglio, ma è stato appena sufficiente." Mi sedetti accanto a Lisandro e Lautaro, Enzo di fronte a me.

"C'è la piccola Messi" Lisandro mi mise un braccio intorno alla spalla.

"Cosa farete oggi?" Chiesi con curiosità.

"Probabilmente ci alleneremo tutto il giorno, Scaloni ci ucciderà."
Enzo rise e batté le mani.

"Sono sicuro" aggiunse anche Lautaro nella conversazione.

"No, non voglio nemmeno saperlo" disse Lisandro. "Sai cosa non voglio sapere nemmeno io? Cosa succede a Leo." Indicò papà e io girai la testa per guardarlo.

"Sembra infastidito" notò Enzo e i miei occhi si allargarono.

"Che cosa hai fatto, piccola Messi?" chiese Lisandro.

"Niente" risposi il più velocemente possibile e Lautaro scosse la testa.

"Sta mentendo" notò Lautaro.

"Non sto mentendo, facciamo colazione e stiamo zitti" dissi infastidita e scostai il braccio di Lisandro.

"Sta mentendo" bisbigliò Lisandro a Lautaro, che annuì.

"Vi odio"

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora