Perché sei venuto qui john

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Brenda:
È stata pura follia per me improvvisare quel teatrino sul bancone del locale.
Volevo solo giocare, ma ho invece peggiorato le cose.
Ho sentito tutto il tempo gli occhi infuocati del mio lui. Stava per morire dalla voglia di essere solo con me, ma era questo il prezzo da pagare.
L'ho fatto apposta , cosi che si rendesse conto che non può giocare con me come e quando gli pare.
Mi ha baciata e poi rifiutata come se fosse un reato ciò che avevamo fatto.
Ha paura di Caiden.
Non ha paura di perdere me, anche se non mi ha mai avuta.
È andato via insieme a mio fratello subito dopo, finendo a stento il drink.
Mi sono divertita ed è stato solo un momento spensierato, ma Caiden non era d'accordo naturalmente.
Mi ha detto che ne avremmo parlato domani, ma mi ha anche dato un bacio sulla tempia sinistra.
Quindi era mezzo incazzato.
Di solito mio fratello è così che si comporta con me. È un duro, pazzo e geloso della sua sorellina, ma alla fine sa che non sono più una bambina e so quello che faccio.
Mi ha tranquillizzata quel gesto, fin quando non ho visto il viso di john.
Quell'espressione dura e infastidita mi ha fatta sorridere per un attimo.
"Finalmente abbiamo finito" mi dice maya esausta mentre pulisce l'ultimo tavolo rimasto.
Si siede davanti al balcone con in mano un gin tonic parecchio pieno.
La vedo turbata e se non la conoscessi penserei che fosse semplice stress.
Eppure ha il viso troppo trasparente per non farmi dubitare che ci sia qualcosa che doveri sapere.
" lo sai che puoi dirmi tutto vero?"
Non risponde, anzi mi rivolge solo un semplice cenno con la testa.
Si alza e prende le sue cose dall'ufficio.
"Maya dico sul serio" continuo seguendola e indossando il mio berretto verde.
"Si brenda ti ho sentito, va tutto bene lo sai"
" no che non lo so" rispondo preoccupata.
Mi guarda e per un attimo mi ci rivedo, sembro quasi io da quando john ha rimesso piede nella mia vita.
La squadro ancora un po' intimandola ancora di più.
Lei non cede e credo che per il mondo non lo faccia.
Forse ha conosciuto qualcuno e ha bisogno dei suoi spazi, si può essere.
"Dai andiamo ti do un passaggio"
Annuisco senza replicare, d'altronde è la scelta migliore.
Non mi va di discutere con lei ed è per questo che in macchina inizio a parlare d'altro.
La distraggo e sembra funzionare.
"Sai domani sera Caiden mi ha dato il giorno libero, che ne dici se facciamo qualcosa insieme" mi domanda all'improvviso mentre stavamo invece parlando di quando bella fosse la nuova collezione di fendi.
"E come faremo con il locale"
Corrugo la fronte ponendomi un dubbio serio.
Se non avessimo lavorato noi chi l'avrebbe fatto?
Maya sembra leggermi proprio nel pensiero.
"Domani sera saremmo chiusi, l'ha deciso proprio tuo fratello"
"È entrato oggi senza nemmeno dire buongiorno e ha l'ha detto" aggiunge.
Il tono cambia, sembra quasi  che se la sia presa.
"Ehy maya domani mi occuperò io personalmente del locale" scimmiotta.
La guardo attentamente pensando seriamente che sia successo qualcosa fra di loro, ma nega.
Loro hanno avuto sempre un rapporto molto strano ed io ho sempre desiderato sbocciasse qualcosa, poi col tempo ho capito quanto fosse impossibile.
Caiden non è abbastanza per lei.
"Ci vediamo domani mattina, ti vengo a prendere io" le dico prima di salutarla e scendere dalla sua auto.
Domani ho in programma di trascorrere del tempo con maya, così da poter parlare e capire se il suo è semplice stress.
Lavora veramente troppo senza mai dedicarsi attenzioni.
Una volta era più spensierata, ora sembra spenta.
Credo Che la situazione con i suoi genitori l'abbia spiazzata.
Ancora oggi loro non vogliono saperne nulla di lei e questo mi fa stare veramente male.
Vorrei capissero quanto speciale sia la loro figlia e quanto affetto meriti.
Prendo le chiavi dalla borsa nera e apro silenziosamente la porta.
Accendendo la luce mi rendo conto che sul tavolo c'è un bigliettino scritto da mio fratello.
Sia io che lui abbiamo quest'abitudine. Da piccolini ad esempio quando litigavamo , io gli scrivevo un post-it con le scuse e poi lo attaccavo sulla parete accanto alla scrivania oppure dove lui potesse vederlo.
Siamo sempre stati cosi uniti, e lo siamo ancora.
Eppure spesso ho come l'impressione che la mia situazione con john ci stia piano piano allontanando.
"Mi sa che dovremmo rivedere alcune cose per quanto riguarda il tuo abbigliamento sorellina, non posso mica ammazzarli tutti.
Caiden"
Sorrido leggendo quanto si sia impegnato a mantenere la calma.
Suppongo che stia dormendo proprio per questo.
Salgo al piano di sopra, un po' curiosa di sapere se john dorme. Noto la porta della sua camera chiusa, così mi reco nella mia credendo non ci sia.
Apro la porta della cabina entrando finalmente in doccia.
sentendo il calore dell'acqua è come se rinascessi.
Adoro lavorare lì, ma credo proprio che caiden debba assumere personale.
Solitamente le mie docce sono lunghe ed iniziano con un concerto finendo poi con gli applausi che naturalmente faccio da sola.
Questa volta però credo di essermi superata, è molto tardi e già è mezz'ora che sono qui.
Sento bussare alla mia camera, proprio nel momento in cui sto per mettere l'asciugamano che sembra più un fazzoletto per quando sia piccolo.
Come sempre dimentico di prendere quello grande e di questo me ne rammarico proprio ora, perchè aprendo la porta mi rendo conto che davanti a me c'è lui.
John.
"Che ci fai qui"
Riesco a dire appena questo.
Lui spalanca la porta ed entra come se nulla fosse, senza nemmeno chiedermi il permesso.
Si so bene che gliel'avrei concesso, ma questa sua prepotenza mi fa incazzare.
"Io e te dobbiamo parlare, sono giorni che ci provo ma tu scappi"
Mi guarda, forse perché sono mezza nuda davanti a lui.
Io più che posso cerco di coprire le mie forme con questo pezzo di stoffa che non mi è mai sembrato  cosi piccolo.
Goccioline d'acqua mi cadono numerose dai capelli e più cadono più sento che i capelli non sono gli unici ad essere bagnati.
Il suo sguardo cosi intenso.
Cosi perverso.
Cosi desideroso.
D'istinto mi mordo un labbro, senza dire una parola.
Non mi sono mai sottomessa ad un uomo quanto a john.
Lui è un pozzo di sensualità e passione che mi fa desiderare cose mai immaginate.
Mi fa sentire la bambina che ero quando immaginavo che lui mi toccasse o la ragazzina cresciuta la sera del quattro luglio, uno dei giorni più belli della mia vita.
"Perché sei venuto qui john, cosa vuoi da me"
"Non me lo ricordo più"

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