Maledetta arte

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John:
Mi ero fatto prendere troppo dal mio istinto , me lo sentivo.
Non sarei dovuto piombare lì, nella sua stanza, cosi come nella sua vita.
La verità è che so quello che voglio, ma ho paura.
Troppa.
Fatto sta che vederla lì davanti a me bagnata e con quel micro asciugamano che le copre a malapena il seno.
Mi torna in mente quando prima è salita su quel bancone e ha fatto letteralmente impazzire tutti.
Volevo morire e lo voglio anche adesso.
Ci guardiamo.
Ci desideriamo.
Da troppo.
"Perché sei venuto qui john, cosa vuoi da me"
"Non me lo ricordo più"
Ed è vero. Nel preciso istante in cui l'ho vista, ho dimenticato il discorso che mi ero preparato lungo il tragitto a casa.
Volevo parlarle e dirle che avrebbe dovuto dimenticare quel bacio e che per il bene di caiden dovevamo restare amici.
Ma come si può essere un semplice amico con brenda.
Lei è la donna che ti fa desiderare tutte quelle cose dolci e romantiche che fanno gli uomini.
Nello stesso momento però è un mix di perversione e passione a cui nessun uomo riesce a resistere.
Io sono uno di quelli.
La mia condanna va avanti da anni oramai. Da quando ho messo il piede in questa casa e l'ho vista per la prima volta.
Eravamo bambini eppure io sapevo che l'avrei fatta mia molto presto.
La mia condanna si chiama Brenda Casas.
Prima di seguire ancora il mio istinto ho pensato alle conseguenze.
Sono tornato a sette anni prima, quando caiden mi scoprì quasi.
Le sue parole mi ronzano intorno ogni volta che salterei addosso a brenda.
"John mia sorella è innamorata di te ma tu non dovrai esserlo mai di lei. Se scopro che le hai fatto qualcosa i miei occhi non li vedrai più"
Per questo sono andato via.
Come facevo a spiegargli che ero già fottuto.
Mi sono innamorato di lei molto prima, senza nemmeno accorgermene.
Mi avvicino a lei e con un solo tocco la stringo forte a me.
È così vicina che ho il suo respiro sul petto nudo.
Chiudo gli occhi facendomi cullare da quel calore così intenso.
"Ci metteremo nei casini, ma ho bisogno di te"
Le ultime parole prima di baciarla.
Toccarla.
Possederla.
Venerarla.
In questo momento non desidero altro che entrare dentro di lei e colmare quel vuoto che mi affligge da anni.
Sette lunghi anni, dove mi sono privato di lei.
La mia venere, è così che la chiamerò da oggi.
Le nostre lingue danzano e nel frattempo anche il mio pantalone e il suo asciugamano volano via.
Me la trovo nuda sotto di me subito dopo.
Il corpo migliore che abbia mai visto e quel suo profumo che urla sesso da tutte le parti.
Scendo a baciarle il collo e a mordicchiare piccoli pezzi di pelle.
Scendo più giù, dove posso finalmente sentire il suo sapore, il suo umore.
I suoi occhi sono desiderosi e mi implorano.
Più spingo la mia lingua dentro di lei e più sento il membro esplodere.
Ansima mordendosi le labbra e spingendo la mia testa sempre più a fondo.
È un circolo vizioso il suo.
Mi fermo quando la sento venire.
Mi fermo per avvicinarmi al suo viso così dannatamente puro.
La bacio " senti quanto sei buona"
"È l'effetto che mi fai John"
Il modo in cui pronuncia il mio nome, mi apre in due.
Il primo me se la scoperebbe tutta la notte.
Il secondo la legherebbe al letto facendo la stessa cosa che fa il primo.
È sensuale il modo in cui mi allaccia le gambe in vita e le braccia dietro al collo.
È sensuale il modo in cui mi ricorda che non sono in paradiso.
Benvenuto all'inferno john.
"Cosa vuoi " le soffio sulla bocca.
"Voglio te, voglio tutto di te"
Entro in lei in una sola volta.
È tutto diverso da sette anni fa.
Lei non ha più quindici anni e il modo in  cui muove i fianchi sotto di me lo ricorda.
Mi sento vivo ad ogni suo gemito.
È tutto cosi efferato.
Io lo sono.
È come se mi stessi ribellando. Tutto questo è proibito e mi eccita.
"Dioo john..."
"Guardami negli occhi brenda"
"Non ho mai smesso di farlo"
Non ricordo il tempo, l'ora, nulla.
Non ricordo nemmeno di essere qui.
So solo che ci siamo noi.
So solo che non abbiamo dormito mai.
Probabilmente verremo scoperti presto e sarà tutto un casino.
Ma questo è nettamente superiore a tutto.
Non posso smettere.
Lei è una droga ed io ne sono dipendente.
Lei su di me che muove i fianchi, proprio come li muoveva su quel bancone.
Quanto ho desiderato questo momento cazzo.
Quel profumo cosi forte, cosi potente che mi porta su nelle braccia di lucifero.
Per non parlare del calore e la morbidezza della sue labbra sulla mia intimità.
Cosi fragile al suo tocco.
Non ne ho mai abbastanza di lei, mai.
Se dovessi spiegare ciò che provo userei l'immagine del mio viso ogni volta che affonda le labbra su di me.
Il suo potere è la seduzione.
La seduzione che emette una mente capace e sofisticata, è molto più efficace dell'attrazione fisica.

"Pensami nei tuoi silenzi, cercami nelle tue voglie e ascoltami nei tuoi respiri."
Le scrivo sul post-it prima di sgattaiolare fuori dalla sua stanza, non appena l'orologio segna le otto.
Di solito questo è l'orario in cui si sveglia caiden.
Cosa ne sarà di noi dopo questa notte.
Forse tutto quello che siamo l'ho lasciato in camera sua.
Ho una sensazione di vuoto dentro.
Separarmi dal suo corpo e dal suo tocco.
L'ho lasciata a letto avvolta solo da un lenzuolo bianco.
Avrei voluto baciarla e accarezzarle i capelli neri e  ancora umidi.
Le labbra gonfie chiamavano ancora baci ed io forse mi rendevo conto del danno fatto.
Non è pentimento ma timore.e.
Il sesso che l'arte di controllare la mancanza di controllo.
Maledetta arte.
Maledetto io.

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⏰ Last updated: Jan 18 ⏰

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