nove

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jungkook guardò la sua schiena allontanarsi e strinse i pugni, non poteva lasciare che finisse in quel modo.

provò a corrergli incontro, ma prima che lo raggiungesse sentì delle braccia stringerlo da dietro. voltandosi, vide jimin scuotere la testa.

«lasciami, ho bisogno di parlargli da solo e senza tutta questa gente.» ma jimin rafforzò la presa.

«è mio fratello e lo conosco meglio di chiunque altro. e adesso ha bisogno di stare un po' da solo, starebbe soltanto peggio se continuassi a seguirlo.»

«per favore..» lo implorò quasi jungkook, mentre i suoi occhi non lasciavano andare la porta d'ingresso, come nella speranza di vederlo tornare da un momento all'altro.

ma ciò non accadde, così si sedette nella panchina li fuori e si prese la testa tra le mani.

sentì la voce di namjoon chiedere alle persone li presenti di tornare dentro e gli fu grato, così alzò la testa per ringraziarlo ma l'amico gli sorrise soltanto e rientrò in ufficio.

jimin sospirò mentre prendeva posto di fianco a lui. «non ho idea di cosa sia successo tra voi, ma in tutta la mia vita non l'ho mai visto perdere il controllo in quel modo.»

«mi ha sempre chiesto di smetterla di infastidirlo, eppure nei suoi occhi leggevo l'opposto, come se tutte quelle attenzioni da parte mia lo facessero stare bene. ma ti giuro che non ho mai avuto l'intenzione di farlo star male. volevo soltanto..» si zittì, guardando amareggiato per terra. «volevo soltanto che avesse un amico all'infuori di te.»

jimin accarezzò la sua spalla per rassicurarlo e dopo un profondo sospiro, cominciò a raccontare: «taehyung non è sempre stato così. da ragazzino era molto socievole ed era pieno di amici. noi non ci conoscevamo ancora, lui viveva con la madre e so per certo che fosse felice in quel periodo.»

«poi sua madre conobbe mio padre e si sposarono dopo soltanto quattro mesi. taehyung si ritrovò a vivere con un ragazzo della sua stessa età e con un padre severo che non accettava la sua omosessualità.»

jungkook sollevò lo sguardo a quelle parole e jimin annuì, continuando. «fece coming out con mio padre.. nostro padre, quando aveva soltanto tredici anni. da allora lui gli proibì qualsiasi amicizia con un ragazzo, gli proibì persino di fare la doccia assieme a me. che cosa assurda, non è vero?»

«ma queste cose non fecero altro che rendere insicuro taehyung e a poco a poco, ha smesso di socializzare con tutti, ha smesso di partecipare alle feste e di praticare sport. qualsiasi cosa facesse, si sentiva sbagliato, perchè era lui a farlo sentire in quel modo.»

«erano più di dieci anni che non parlava con qualcuno, eccetto me. non ha più avuto nessuna amicizia e neanche più nessun rapporto con i nostri genitori. ha sempre e soltanto avuto me, quindi perdonalo se si è comportato in quel modo ma.. penso che sia terrorizzato da tutto questo.»

«non ha neanche mai avuto una relazione seria con nessun uomo, perchè si era convinto che la sua sessualità fosse sbagliata. e poi, improvvisamente sei arrivato tu nella sua vita e hai distrutto quella barriera che si era costruito in tutti questi anni.»

«hai cominciato a mostrarti interessato a lui, sei venuto a conoscenza del nostro legame e hai insistito tanto per diventare suo amico. sono tutte cose sconosciute per lui, mai nessuno si è interessato davvero a taehyung.»

jungkook si riprese la testa tra le mani, non riusciva a credere di essere stato così stupido per tutto quel tempo. non aveva capito che taehyung avesse bisogno dei suoi spazi, che avesse bisogno del suo tempo per elaborare la cosa. gli aveva messo addosso soltanto pressioni e stress ulteriore e lo aveva reso di nuovo fragile.

you're what i want | taekook ✓Where stories live. Discover now