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L'allarme suona all'impazzata, svegliando così Elliott di colpo, mentre quest'ultimo stava avendo uno dei suoi incubi.
Riprende fiato, asciugandosi così la fronte mentre scendono delle gocce di sudore. La sveglia segna le 7:00 am, Elliott si allunga verso di essa, fermando quell'incessante rumore assordante.
«Cazzo» sussurra lui, mentre si stropiccia gli occhi, cercando di scacciare via quelle immagini di un incubo senza fine.
Da quando la famiglia Lefevre ha perso l'amata Rebecca, detta Becky, non è stata più la stessa. Sua madre Nancy e suo padre Ben hanno fatto di tutto per poter andare avanti con le loro vite, ma per Elliott non è così semplice. Lui e Becky erano come una persona sola. Essendo gemelli, sentivano un legame più particolare, perdendo la sorella, Elliott è come se avesse perso metà di sé stesso.

«Buongiorno tesoro, hai dormito stanotte?» chiede sua madre Nancy mentre prepara la colazione. Il padre, Ben, è sull'isola della cucina che beve il succo d'arancia.
«Nancy, Ben. I soliti incubi con Becky.» dice lui, accomodandosi sullo sgabello, mentre si avvicina la ciotola e i suoi cereali preferiti.
«Oh tesoro... il dolore non andrà via subito, ci vorrà de tempo» risponde lei, avvicinandosi all'isola mentre si appoggia coi gomiti, sorreggendo il viso con le mani.
«È doloroso per tutti ragazzo, il tempo guarirà le nostre ferite» esordisce Ben, prima di essere interrotto da Elliott.
«Ancora con queste cazzo di frasi fatte. Parlate proprio come quella setta. Ho perso mia sorella e voi avete perso una figlia. Questo dolore non se ne andrà mai via e voi lo sapete benissimo. Ora devo andare, c'è il mio Uber che mi sta aspettando fuori» dice Elliott, come se fosse niente, mentre posa la ciotola nel lavandino, prima di prendere lo zaino ed incamminarsi verso l'uscita.
«Buon primo giorno di scuola tesoro, lo sai che ti vogliamo bene» dice alla fine Nancy, Elliott la ascolta alzando la testa, poi apre la porta ed esce.

Tra i corridoi della scuola ci sono un sacco di studenti nuovi del primo anno e i soliti professori decennali. Elliott evita tutti quanti indossando le sue cuffiette col filo, collegato al suo iPhone, mentre ascolta musica assordante.
Va verso il suo armadietto, dove aprendolo posa tutti i libri che gli serviranno per affrontare l'ultimo anno e finalmente diplomarsi. Lo hanno fatto uscire dal centro di recupero per potergli conseguire l'ultimo anno come un ragazzo normale, sperando che a giugno quest'ultimo abbia il certificato in mano.
Chiudendo l'armadietto Elliott nota il suo ormai ex migliore amico Ravi, insieme alla sua ragazza Marnie. Nessuno sa che Ravi tradiva la fidanzata con la sua migliore amica, ovvero Becky. Per Elliott scoprire tutto questo fu un colpo basso, così chiuse definitivamente i rapporti con Ravi.
Marnie è appoggiata agli armadietti, quando nota Elliott che la fissa, girandosi così anche Ravi. Elliott prende i libri della prima ora di storia, mentre chiude l'armadietto e si incammina nella loro direzione, passandogli davanti ed ignorandoli completamente.
Nota dei ragazzi che continuano a chiacchierare e vociferare di alcuni nuovi arrivati nella scuola, ma ad Elliott poco importa della cosa, andando così nella prima classe della giornata.

«Buongiorno studenti e buon inizio anno! Quest'anno abbiamo delle novità! Per quelli del quinto anno ci sono gli esami e il diploma! Ma per tutti gli altri la scuola ha accolto alcuni nuovi studenti

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«Buongiorno studenti e buon inizio anno! Quest'anno abbiamo delle novità! Per quelli del quinto anno ci sono gli esami e il diploma! Ma per tutti gli altri la scuola ha accolto alcuni nuovi studenti. Prego figliolo entra pure» dice il professor Dickinson, mentre guarda verso la porta ancora aperta, facendo cenno con la mano di avvicinarsi ed entrare.
Entra un ragazzo che subito attira l'attenzione, soprattutto delle ragazze: è di bella presenza, moro, alto, con un sorriso bianco e splendido, vestito bene.
«Ragazzi, lui si chiama Marco Peña, viene dalla calda California e si è trasferito qui per frequentare l'ultimo anno alla Crystal Valley High School, quindi date il benvenuto e trattatelo bene. Puoi sederti figliolo, scegli un posto» il professore lo fa accomodare.
Marco fa un cenno di saluto ai compagni, soprattutto alle ragazze, che lo guardano sbavando per il suo bell'aspetto. Sceglie di sedersi proprio accanto a Elliott, ancora incuffiato.
«Elliott, togli le cuffie adesso iniziamo» dice il professore, facendosi ascoltare da lui. Elliott eseguisce l'ordine, sbuffando.
«Elliott? È un bel nome. Piacere, Marco» dice quest'ultimo, porgendo la mano per farsela stringere. Elliott guarda prima la mano, poi Marco, allungandosi con svogliatezza a stringere la mano al nuovo arrivato, accontentandolo.
«Okay perfetto, iniziamo... allora avete letto i libri consigliati?...»

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