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Elliott quella mattina si sveglia, con dei raggi di sole che entravano a spicchi dalla finestra, mettendo a fuoco il tutto e realizzando che quella non era la sua stanza, ma quella di Marco. Avevano dormito assieme.
Marco però non c'era nel letto, decidendo poi di alzarsi, vestirsi e capire dove fosse.

Elliott scese con premura le scale, cercando di non disturbare, sentendo delle voci dalla cucina. C'erano Marco, assieme alla sorella e alla madre che facevano colazione.
«Hey Elliott buongiorno caro! Come hai dormito?» chiede la madre, sentendo i suoi passi avvicinarsi.
«Oh buongiorno signora Peña, scusate il disturbo» dice Elliott con fare colpevole. La sorellina di Marco si alza da tavola per correre da Elliott, abbracciandolo forte.
«Elliott! Che bello che tu sia qui!!» esclama entusiasta la sorella.
«Ciao piccola! È bello vederti» Elliott se la stringe sorridendo alla ragazzina, per poi guardare Marco con la coda dell'occhio, cercando di comportarsi come se fossero amici.
«Hai fame caro? Vieni ho preparato i pancakes!» la madre di Marco si alza per servire l'ospite, mentre quest'ultimo si accomoda accanto a Marco.
«Oh, che gentile la ringrazio» dice Elliott sorridendo alla donna.
«Come hai dormito?» domanda subito Marco all'altro, preoccupandosi per lui.
«Molto bene grazie, non ho avuto incubi questa volta» racconta Elliott, sorridendo all'altro. Marco ricambia il sorriso, mentre Elliott inizia a fare colazione, rispondendo alle innumerevoli domande della sorella e della madre.

«Grazie per l'ospitalità signora Peña, la prossima volta se dovesse capitare di nuovo avviserò giuro» ammette Elliott con fare scherzoso.
«Oh, tesoro, qui sei sempre il benvenuto! Vieni ogni volta che vuoi» risponde affettuosamente la madre, regalandogli un abbraccio tipico dei Peña.
«Lei è una donna generosa, dico davvero. E i suoi figli hanno preso da lei» risponde Elliott, pieno di gratitudine scambiando uno sguardo veloce a tutti e tre, soffermandosi soprattutto su Marco, che lo guarda più innamorato che mai. Una notifica arriva sul telefono di Elliott.
«Oh, il mio Uber è arrivato, vado. Grazie ancora di tutto» ringrazia alla fine Elliott.
«Ci vediamo a scuola Lefevre» commenta Marco, accompagnandolo alla porta.
«Ci si vede a scuola, Peña» conclude lui, percorrendo con lo sguardo tutto il corpo di Marco, risalendo ai suoi occhi, mentre esce di casa per prendere il suo mezzo.

Non appena Elliott varca la soglia di casa viene aggredito a voce sia dalla madre Nancy che dal padre Ben.
«Dove diavolo sei stato stanotte??» incomincia il padre, neanche salutandolo.
«Ehm, buongiorno anche a voi» commenta Elliott con superficialità.
«Elliott non fare così! Eravamo in pensiero per te!» continua la madre, mentre si avvicinano a lui.
«Dove sei stato» domanda il padre, irremovibile.
«Ad una festa, ma qual è il vostro problema? Non ho 5 anni le ho sempre fatte queste cose» ribatte subito Elliott.
«Elliott dimmi la verità: ti sei fatto di nuovo?» domanda la madre, pacatamente ma visibilmente agitata che il figlio possa aver fatto qualche stupidaggine.
«Ma di che diavolo state parlando» Elliott appare confuso.
«La festa di Halloween non ti ricorda niente?» chiede Nancy, avvicinandosi a lui «Fammi vedere il braccio tesoro»
«Cosa fai?! Ferma! Ma che state dicendo volete spiegarmi? No ricordo nessun festa di Halloween non ci sono andato!» il ragazzo si scansa dalla madre, salendo a poco a poco le scale.
«Tu sei uscito quella sera... eri lì! Me l'hanno detto dei tuoi compagni di scuola, c'erano anche le amiche di Becky e hanno detto che tu eri strafatto Elliott! Cazzo!» dice Ben, alzando leggermente la voce per il nervoso, ma cercando di calmarsi subito, passandosi la mano tra i capelli.
«Non me lo ricordo...» ammette Elliott, con occhi lucidi «Cioè...ricordo solo dei frammenti di quella serata, non tutto...»
«Cazzo Elliott! Stavi andando bene!» commenta il padre.
«Non sono più un drogato! Ora non posso più uscire che mi fate il terzo grado! Lasciatemi in pace cazzo» urla Elliott, visibilmente provato da ciò, chiudendosi in camera.

Elliott è seduto sul pavimento, fissando i suoi due pesciolini, Becky e Valentín, mentre si nutrono del loro mangime.
«Voi mi credete, vero?» sussurra lui, parlando ai pesci.
Nel piano di sotto sente dei rumori, delle persone che parlano e bisbigliano. Elliott prova a scendere, per capire che succede.

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