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Il giorno dopo Elliott si sveglia, aprendo gli occhi con pacatezza, alzandosi poi con la schiena. Di primo impatto si agita, guardandosi attorno, non riconoscendo il luogo in cui si trova. Si gira poi verso il comodino alla sua destra, c'è una foto. In essa ci sono Marco, sua sorella e la madre.
Si tranquillizza poi, capendo che lui per Marco, c'è stato.

Elliott scende al piano di sotto, notando che Marco sta ancora dormendo sul divano, lasciando lo spazio necessario per far riposare Elliott sul suo letto.

Elliott scende al piano di sotto, notando che Marco sta ancora dormendo sul divano, lasciando lo spazio necessario per far riposare Elliott sul suo letto

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Marco apre gli occhi, e non appena vede chi si ritrova davanti, si forma sul suo viso uno dei sorrisi più dolci che abbia mai fatto.
«Ciao Ellie» dice lui, stiracchiandosi.
«Hai quasi la maggior età e dormi ancora con un peluche» stuzzica Elliott, prendendo in giro quest'ultimo per il peluche che stringe a sé.
«Ti presento Mr Rabbit, è di mia sorella ma non so perché lo da sempre a me quando dormiamo» dice Marco accennando una risatina, mentre si alza con la schiena. Fa spazio ad Elliott per farlo sedere.
«Come stai?» chiede Marco all'altro.
Elliott si prende del tempo prima di rispondere a questa domanda, scuotendo la testa come disappunto per la situazione.
«Poco fa ho vomitato per il drink di ieri... ma non è questo... è stato il gesto di mettermi la droga nel bicchiere di nascosto... e so che non mi crederai mai ma penso che sia andata proprio così» dice lui convinto, annuendo a sé stesso.
«Ellie io ti credo... so che tu non torneresti mai a fare le cose che hai fatto, perché tu sei forte e intelligente... e mi dispiace tanto per ciò che stai vivendo...» ammette Marco, avvicinandosi a lui.
Elliott si butta su Marco, chiedendo disperatamente un supporto, o anche un semplice abbraccio.
«Grazie amico... soprattutto per non averlo detto ai miei... mi avrebbero rinchiuso in riabilitazione in poco tempo e io non voglio tornarci li dentro...non voglio Marco non voglio» ripete lui, quasi supplicando, mentre stringe Marco.
«Ellie non ci tornerai lì dentro okay? Stai tranquillo su... respira» dice dolcemente Marco per far tranquillizzare l'amico, mentre lo stringe a sé accarezzandogli la schiena.
Sente che piano piano Elliott fa respiri profondi e si rasserena.
«Hai fame?» chiede Marco, staccandosi dall'abbraccio per asciugare le lacrime di Elliott.
«Si un po'...» risponde Elliott, guardando i gesti di Marco. Per poco tempo quegli sguardi si incrociano di nuovo, creando la connessione della sera prima.
«Bene, tra poco mamma torna con mia sorella e pranziamo tutti assieme, se vuoi restare sei il benvenuto» dice Marco accennando un sorriso.
«Oh, va bene grazie... accetto, solo che ho il cellulare morto... non riesco ad avvisare i miei» ammette Elliott, alzando il telefono spento.
«Oh beh, allora lo rianimiamo questo telefono, prendi il mio caricatore ho l'iPhone anche io» risponde subito lui, alzandosi per prendere il caricatore in camera sua facendo una corsetta per fare più veloce.
«Corri come una ragazza!!» dice Elliott alzando la voce per farsi sentire.
«Sei uno stronzo lo sai? Però ti voglio bene» ammette Marco prendendolo in giro.
Nel passare il caricatore all'altro, i due sentono di nuovo quella scossa che li unisce. Elliott se ne accorge ma non dice nulla. Anche Marco la sente.

Dopo il pranzo offerto generosamente dalla famiglia Peña, Elliott saluta l'amico sull'uscio della porta d'ingresso con un caloroso abbraccio.
«Grazie di tutto Marco» dice Elliott, con una pacca sulla spalla subito dopo.
«Sai che ci sono sempre per te» constata Marco, guardandolo con un sorrisetto.
«Dio sei così smielato» dice Elliott a mo di battuta facendo il finto disgustato, poi i due si mettono a ridere.
L'Uber arriva sulla strada del vialetto per riportare Elliott a casa.
Nel salire sull'auto appena partita, alla radio si sente una canzone. Suonano le prime note di "Take My Breath Away" dei Berlin.
"Quella canzone".
Elliott ripensa alla sera prima. Pensa a Marco, che mentre ballava con quella ragazza, guardava lui.
Pensa a tutte queste coincidenze, a tutti i gesti che Marco fa per lui, le cose che dice, ai suoi occhi mentre lo guarda, a tutti gli abbracci che gli ha dato e che riceve da lui.
Il fatto è che solo con Becky aveva questo legame, e ora che non c'è più non sa a chi confidarsi, con chi ridere o con chi piangere. In Marco ha trovato tutto quello che aveva con Becky. Ma forse c'è molto di più.

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