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Passati quasi 2 mesi Elliott e Marco diventano sempre più uniti, uno l'ombra dell'altro. A scuola si punzecchiano durante le lezioni e a mensa pranzano sempre assieme. Elliott viene persino preso in giro perché lo vedono con un nuovo amico, chiamandolo "weirdo" o "psycho", un colpo basso per lui, sapendo quello che è successo alla sorella e alla famiglia.

Nel pomeriggio Elliott fa un giro per il centro di Crystal Valley per svagarsi un po', quando vede una piccola folla accerchiata. Incuriosito, si avvicina per vedere chi si sa esibendo. Rimane sbalordito a vedere Marco cantare in spagnolo mentre suona la sua chitarra classica, con altri due ragazzi dietro che seguono il suo ritmo. Le ragazze lo riprendono col cellulare, mentre sbavano per il cantante.
Marco nota Elliott durante l'esibizione, quest'ultimo si sente osservato da lui, e guardando altrove prende il portafoglio, posando 50 dollari nella custodia della chitarra aperta, lasciata lì apposta per le mance. Marco lo ringrazia sorridendogli.
Mentre la canzone si conclude, il pubblico si disperde, Marco coglie così l'occasione di parlare con Elliott.

Mentre la canzone si conclude, il pubblico si disperde, Marco coglie così l'occasione di parlare con Elliott

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«Hey Ellie» si avvicina Marco, ancora con la chitarra appesa sulla sua schiena.
«Bella canzone amico, sei bravo» annuisce Elliott con le braccia incrociate.
«Grazie... ma 50 dollari sono tanti, tienili» dice Marco, tendendogli la banconota.
«Cosa? Assolutamente no te li meriti. E poi li spenderei per cose inappropriate...» sostiene Elliott, facendo il vago sulla cosa, mentre gli prende la banconota, infilandogliela nella tasca della camicia, poggiando la mano proprio dove sta il cuore.
«Ellie dai... non dire così» dice Marco in disappunto con lui.
«Marco è meglio così credimi...» constata Elliott alla fine, ammiccando.
«Va bene. Ti ringrazio amico... senti io qua ho finito, ti va se ci facciamo un giro?» dice Marco, provando a far distrarre Elliott.
«Oh mi piacerebbe tanto davvero... ma tra poco ho i servizi sociali... già...» dice Elliott guardandosi attorno.
«Oh, ti accompagno io se vuoi» risponde Marco offrendosi volontario.
«Non è che vuoi diventare il mio Uber personale per caso?» lo incalza Elliott facendo le sue solite battute, Marco accenna ad una risata.
«Se porto il curriculum ai tuoi dici che mi faranno sapere?» risponde Marco stando alla sua battuta.
«Chi lo sa, i miei genitori sono tipi difficili» dice Elliott accompagnato ad una smorfia.
«Scemo, salta su» conclude Marco, dirigendosi verso l'auto parcheggiata.

«Scemo, salta su» conclude Marco, dirigendosi verso l'auto parcheggiata

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