📌 6

74 8 15
                                    

«Signor Lefevre, lei è sospeso per una settimana a partire da domani, e ora fuori dall'ufficio!» comunica con amarezza e rabbia il preside della Crystal Valley High School. Elliott prende il suo zaino uscendo da lì, sbattendo la porta.
Ad aspettarlo fuori c'è Marco, preoccupato per la situazione. Non appena Elliott esce da lì, Marco lo raggiunge.
«Ellie! Cos'è successo?» dice lui, quasi correndogli dietro dal passo accelerato di Elliott.
«Marco evita per favore, oggi è una giornata di merda!» dice l'altro, con una rabbia dentro di sé, pronta ad esplodere.
«Elliott cazzo parlami! Che sta succedendo? Che ti ha detto il preside?!» si altera Marco, provando a fermare quest'ultimo trattenendolo dal braccio.
Elliott reagisce male alla presa, spingendo Marco verso il muro.
«Lasciami in pace! Ma si può sapere che diavolo vuoi da me?? Perché siamo diventati amici eh? Hai un secondo fine?? Dimmelo ora perché così almeno mi metto l'anima in pace cazzo!!» sbraita Elliott perdendo le staffe. Gli altri studenti che passano di lì li guardano allibiti.
«Ellie ma che stai dicendo...» Marco è sicuro al 100% che quello che ha davanti non sia Elliott Lefevre.
«Non devi essere più mio amico. Lo dico per il tuo bene.» dopo quella frase che trafigge il cuore di Marco come lame, suona la campanella, segno della fine di quella giornata infernale.
Elliott fugge via dalla scuola, prendendo il suo solito Uber che lo riaccompagna a casa.
Marco invece torna alla sua dimora, rimuginando e cercando di trovare una spiegazione a ciò che ha visto e sentito, ma sa perfettamente che quello non era Elliott Lefevre. Non era Ellie.
Non appena torna in casa, si chiude in camera, facendo chiamate di qua e là, tra amici e conoscenze, per capire il motivo del malumore di Elliott quel giorno.
Scopre alla fine il perché.
Il 10 Novembre, di esattamente un anno fa, moriva sua sorella.
E quell'anniversario gli cambiò la vita.

Nel frattempo a casa Lefevre, ogni punizione possibile e immaginabile non era paragonabile al dolore che provasse Elliott in quel momento, in quello specifico giorno.
Ben e Nancy capiscono la causa scatenante di quella rissa, da un lato possono comprendere il dolore perché la ferita è ancora aperta, ma dall'altra devono fare qualcosa per ristabilire l'ordine.
Nel mentre, Elliott è chiuso in camera, fissando il soffitto, piangendo in silenzio, pensando a quanto dannatamente gli manchi Becky.
Arrivano dei messaggi di Marco, ed Elliott, dopo tutto ciò che gli ha detto, li legge sempre con ansia.
"Ellie io sarò sempre tuo amico, che tu lo voglia o no"
Questo ragazzo è così testardo.
Elliott, dalla confusione di quel momento, fa cadere il telefono sul pavimento, ignorandolo completamente.

Passano quattro giorni, ed Elliott non si fa vedere né in casa, né in giro. Rimane lì, nella sua camera, a pensare.... E pensare...
Pensa a Becky, come tutti i giorni della sua vita, a quanto gli manchi, alla solitudine che prova...
Poi pensa a Marco... ah, quel ragazzo!
C'è qualcosa in lui da cui non riesce a stare lontano, e questi quattro giorni senza di lui sono stati un inferno.
Elliott non smette di pensare a Marco, soffre per la sua mancanza, ma i messaggi non bastano più.
Si alza dal letto, vestendosi con le prime cose che riesce a trovare nell'armadio, prende il cellulare e saluta il pesce Becky.
«Torno presto Beck, promesso» dice lui, mentre gli da il mangime prima di lasciare casa.
Di sotto non c'è nessuno, i genitori sono ancora a lavoro, fuori il tempo si sta oscurando, quasi diventando nero. Ma questo non ferma Elliott nella sua voglia di rivedere Marco.
Dal garage prende la sua bicicletta, uscendo dalla casa e iniziando a pedalare più veloce che mai, mentre una pioggia torrenziale si scatena su Crystal Valley.
Arriva a casa di Marco, ansioso di buttare via la bici per bussare con forza la porta.
Ad aprire la porta è proprio Marco, di una bellezza disarmante come sempre, col ciuffo riccio un po' abbassato e la barba appena fatta, nel vedere Elliott rimane incantato dalla visita inaspettata.
«Ellie...» sussurra Marco, incredulo a ciò che vede.
«Marco ti prego dimentica tutto quello che ho detto! Non posso stare senza di te fa troppo male, ho bisogno di averti accanto... mi dispiace ti prego perdonami ti prego!» ripete Elliott disperato, a tal punto di iniziare a piangere da quanto è pentito del suo comportamento.
Marco non esita un secondo a tirarlo dentro casa per non farlo bagnare dalla pioggia e avvolgerlo in un abbraccio consolatorio, mentre Elliott si sfoga piangendo, mentre stringe a se il suo Marco.
«Marco mi dispiace... ti voglio bene...» dice piangendo Elliott, singhiozzando tra una parola e l'altra per il pianto.
«Hey tranquillo, non ti devi scusare di nulla.... Ora vieni, asciugati un po' prima che ti ammali» dice Marco, tranquillizzando un po' Elliott.

PEACE, LOVE, UNDERSTANDING Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora