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È settembre. L'aria del Connecticut si fa sempre più autunnale, i colori cambiano e il sole diventa sempre più opaco.
Marco ed Elliott si sono trasferiti in New Haven per frequentare l'università assieme.
Le prime settimane dall'inizio dell'università sono state toste, soprattutto per Elliott, per fortuna ha sempre avuto Marco al suo fianco.

Elliott apre gli occhi, fuori pioviggina, la giornata è grigia. Accanto a sé c'è Marco che dorme beato. Si incanta a guardarlo, finché l'altro non si stiracchia, stropicciandosi la faccia e aprendo gli occhi, sorridendo al ragazzo.
«Buongiorno Ellie» bofonchia Marco, abbracciandosi il cuscino.
«Buongiorno Mallie» risponde Elliott, spostando dei riccioli dal viso dell'altro.
«Sei sveglio da tanto?» mormora Marco ancora mezzo addormentato.
«In realtà no, qualche minuto...» dice Elliott, accucciandosi verso il suo fidanzato facendosi minuscolo, mentre Marco lo abbraccia, baciandogli la fronte.
«Non mi sembra ancora vero che viviamo assieme» confida Marco, ammirando il suo ragazzo dagli occhi ambrati.
«Credimi, sto vivendo un sogno» dichiara Elliott, avvicinandosi a lui per baciarlo. Marco sorride nel bacio.
«Programmi per oggi signor Lefevre?» chiede scimmiottando Marco, facendo sogghignare l'altro.
«Mmh... beh la mattina ho l'università, poi scappo a lavoro nel pomeriggio e la sera sono libero... tu mi amor?» ribatte Elliott con un'altra domanda.
«Io oggi non ho lezione, proverò a suonare in strada e chissà magari passerà un discografico e mi noterà» dice, sorridendo all'altro.
«È questo quello che amo di te: non smettere mai di sognare Mallie» esordisce Elliott, baciandogli la punta del naso.
«Ti porterò in tour per tutto il mondo, apparirai nei miei videoclip di canzoni d'amore... ti nomino mio manager» Marco parte con la fantasia raccontando ogni frammento che si immagina di quella vita parallela che sogna come musicista.
«Ah beh, per quello avrei dovuto iscrivermi ad una facoltà più adatta, non a biologia evolutiva» ribatte Elliott con un leggero sarcasmo.
«Cariño, io ho scelto filosofia» esordisce Marco ridacchiando.
«Ti ci vedo in effetti» ribadisce Elliott, baciando di nuovo Marco «Okay, affrontiamo questa giornata, così stasera ci guardiamo un film e mangiamo pizza... e chissà magari succederà qualcosa dopo» mentre racconta i piani per la serata Elliott non smette di baciare il ragazzo, tra una parola e l'altra.
«Ah, non vedo l'ora che sia stasera» sussurra Marco tra i baci dell'altro, mentre Elliott si alza dal letto stiracchiandosi il corpo.
«Caffè?» domanda Elliott, dirigendosi verso il bagno.
«Si mi amor, la colazione la offro io da Starbucks e NON discutere!» replica Marco, alzando leggermente la voce al "NON" sapendo già quello che avrebbe detto Elliott.
«Dai Marc— okay!» brontola Elliott arrendendosi all'offerta dell'altro. Marco se la ride sempre.

Dopo il turno pomeridiano al fast food di zona, Elliott esce dal locale chiamando subito Marco per sapere della sua giornata, mentre si incammina verso la fermata dell'autobus.
«Hey amor, come va?» inizia la conversazione Elliott.
«¡Hola mi Bebecito! Com'è andata a lavoro?» chiede la voce robotica di Marco.
«Una palla, sai di mercoledì pomeriggio vengono solo gli studenti appena usciti da scuola che ordinano paninetti da 2 dollari ciascuno» racconta Elliott col suo solito sarcasmo, solo che queste faccende sono vere.
«Strano, questo è un quartiere benestante» ribatte Marco.
«Appunto... a te com'è andata?» chiede Elliott curioso.
«Amore non ci crederai mai, ma oggi una signora mi ha lasciato 50 dollari di mancia! In tutto ho fatto 200 dollari è incredibile» esclama esaltato Marco.
«Accidenti! Guadagni più di me fra un po'. Vorrà dire che lascerò il lavoro e mi farò mantenere dal mio fidanzato ricco» informa Elliott ridacchiando al pensiero.
«Amore quello ricco sei tu» precisa Marco ridacchiando anche lui.
«Si beh ti ricordo che non sono più sotto il controllo dei miei... volevo essere indipendente» confida all'altro.
«E sono fiero di te per questo lo sai» comunica al ragazzo.
«Si lo so... grazie...» Elliott gira lo sguardo, vedendo un cane di piccola taglia, accucciato sul marciapiede «Aspetta un attimo Mallie» avvisa Elliott, avvicinandosi al cucciolo dall'aria triste «Hey piccolino... ciao» dice chinandosi dolcemente, mentre lo accarezza e notando subito che è privo di un collare.
«Con chi parli?» chiede Marco.
«C'è un cagnolino vicino alla fermata del bus. Lo vedo triste... e non ha un collare, perciò non so chi sia il padrone...» racconta Elliott descrivendo la situazione.
«Oh wow...» mormora Marco.
«Io lo porto a casa, non può stare qua fuori e sta per venire a piovere» si precipita Elliott, informando l'altro e prendendo il cucciolo indifeso tra le sue braccia. In quel frangente arriva l'autobus di Elliott.
«Si buona idea, io entro in questo supermarket che ho di fronte così gli prendo da mangiare» aggiunge Marco.
«Perfetto, grazie. Ti aspetto a casa allora» annuncia Elliott mentre sale sul bus col cucciolo stretto a sé, proteggendolo all'interno della giacca per non fargli prendere freddo.
«A dopo» I due si salutano e staccano, finendo la conversazione.

Elliott è già tornato a casa col cucciolo, ha una coperta blu addosso, trema dal freddo. I suoi occhi sono scuri e profondi, ma non smette di sorridere dal momento che ha visto Elliott. È un beagle di pochi mesi, forse ancora cucciolo.
In quell'istante Marco apre la porta, entrando e vedendo il cucciolo e il suo fidanzato che lo coccola cercando di riscaldarlo.
«Hey» Marco chiude subito la porta, posando a terra il sacchetto della piccola spesa che ha fatto per il cagnolino, avvicinandosi incuriosito. Il cane lo scruta subito annusandolo ovunque, poi viene conquistato da lui, leccandogli tutta la mano.
«Gli piaci!» esalta Elliott.
«Tesoro, io mi sono già innamorato di te!» confida Marco, coccolandosi il cagnolino.
«È un maschio sai?» informa Elliott.
«Ah si? Sei maschietto come noi??» Marco fa una voce stridula parlando col beagle, mentre lo accarezza e dispone tutto a terra per nutrire il cane. Con un salto il cagnolino balza dal divano, zampettando subito nella ciotola dell'acqua bevendo disperatamente, poi passa all'altra ciotola, riempita con dei croccantini.
«Guarda quanta fame aveva...» mormora Marco intristito. Elliott raggiunge Marco abbracciandolo, mentre scrutano il cagnolino.
«Che ne dici di Bowie?» domanda di getto Elliott, guardando il cucciolotto affamato.
«Come David Bowie?» chiede l'altro.
«Si, adoro la sua musica...» precisa Elliott, voltando il capo verso Marco, che lo guarda sorridendo «Stai pensando a quello che penso io?»
«Non possiamo lasciarlo per strada... quindi sì, Bowie resta qui» conclude Marco, voltandosi per guardare il cane sazio, mentre zampetta verso di loro, come segno di ringraziamento.
«Benvenuto a casa Bowie» dice Elliott emozionato, mentre i due ragazzi si chinano per coccolare il piccolino.

Marco ed Elliott, sono sul loro divano a mangiare la pizza nel cartone, guardando uno dei film della saga di Star Wars

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Marco ed Elliott, sono sul loro divano a mangiare la pizza nel cartone, guardando uno dei film della saga di Star Wars. Bowie è addormentato sulle gambe di Elliott.
«Guarda quanto è carino» sussurra Elliott, non muovendo un muscolo per non svegliarlo «Non mi sento più le gambe» ridacchia sussurrando, seguito da Marco che lo abbraccia da dietro.
«Siamo una famiglia ora» mormora Marco baciando sulla guancia Elliott.
«La famiglia Peña-Lefevre» soggiunge Elliott.
«Bello, mi piace» ridacchia Marco, mentre bacia l'amore della sua vita, vivendo entrambi la storia d'amore più bella e forte mai esistita.

The End

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