7. Cachette

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IT: nascondiglio

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IT: nascondiglio

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21 aprile 2023
Monaco-Ville, Principato di Monaco

Combatteva la sfida per mezzo del sarcasmo, Isaac.

Canzonava me e il luogo in cui vivevo, derideva le mie affermazioni e le mie abitudini. Era snervante, ma comprendevo la sua strategia: puntava ad ammorbidire la mia testardaggine con la simpatia, senza sapere che io non avrei mai ceduto dinanzi alle sue battute, ai suoi sorrisi o ai suoi occhi azzurri.

Da quando aveva messo piede nel Principato, si era divertito a costruire castelli di ironia e illusione.

Munita di quella ferma convinzione, mi addentrai nell'attico nel momento in cui le porte dell'ascensore privato si spalancarono sul salone. Nel silenzio tombale, nell'aria non aleggiava un singolo granello di polvere; il parquet era tirato a lucido e il mobilio moderno era rivestito dai raggi dorati che penetravano dalle grandi vetrate.

Non si udiva suono alcuno. Dedussi, di conseguenza, che ciò fosse frutto dell'assenza di papà: spesso svolgeva delle commissioni tra le vie del Principato, oppure si dedicava all'attività di semplice controllo delle strutture e dei suoi dipendenti. Lo faceva spesso, ed era il segreto dietro la nostra impeccabilità. Chiunque lavorasse per noi temeva il licenziamento da parte del capo, tanto da operare con minuziosa attenzione ai dettagli.

Mi beai della quiete e l'unico rumore che si diffuse nell'appartamento fu quello dei miei tacchi contro le assi lignee. Mossi una manciata di passi lenti in direzione della cucina che, annessa al salone, creava un open space accogliente e luminoso. I mobili lucidi circondavano un'isola centrale, la cui superficie marmorea catturò subito la mia attenzione. Sulle striature grigie, infatti, campeggiava un giornale aperto su cui mi fiondai.

Sapevo già cosa aspettarmi. Prima di addentrarmi tra le righe dell'articolo lasciato in bella vista, però, rigirai le pagine ruvide per dare un'occhiata alla prima e controllarne la data. Sbirciando lo spazio sopra la testata del Monaco-Matin, capii che era un quotidiano fresco di stampa, distribuito quella stessa mattina. Non mi persi in futili pensieri e tornai alla pagina che aspettava solo di essere letta da me.

Ogni due settimane, il fotografo del Jimmy'z guadagnava fior di quattrini dalla vendita delle fotografie ai giornalisti. Riflettendoci, tuttavia, sentii l'amarezza propagarsi sul fondo della lingua: potei immaginare le fandonie inventate, le verità celate in favore di uno scoop succoso che avesse intrattenuto i monegaschi.

I miei occhi caddero sul titolo, i caratteri grandi stampati in grassetto quasi mi accecarono. "Nuova presenza scomoda all'orizzonte per Desirée Aubert?", recitava.

Capii subito qual era l'intento di quello scarso paio di righe impresse nero su bianco.

Erano due le immagini colorate a decorare la pagina. La prima ritraeva il bacio intenso scambiato con Valentin dinanzi agli invitati, che dietro i sorrisi nascondeva uno dei tanti litigi avuti; la seconda, invece, era scattata da lontano. A essere immortalati, io, Isaac e la nostra conversazione intrattenuta al bancone della zona bar. Uno scatto che mi rappresentava mentre mi trovavo in balia dei suoi quesiti indagatori e del suo sospetto. Della sua accusa di eccessiva trasparenza.

Au-DelàWhere stories live. Discover now