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era arrivato il crepuscolo.

i raggi caldi del sole toccavano tutte le superfici della campagna e illuminavano l'erba e le foglie di un colore leggermente aranciato.
le ombre scure della casa e del latifondo si allungavano man mano che il sole lentamente calava.

i venti che spiravano quella sera erano venti provenienti da Nord-Ovest.
la brezza era calda, ma non così tanto da essere insopportabile.

Chris era appena rientrato da una veloce passeggiata in campagna.
aveva lasciato che la sua pelle si riscaldasse con gli ultimi raggi del sole e si era goduto uno splendido crepuscolo mentre canticchiava seduto sotto un albero.

la villa era silenziosa. quando Chris vi entrò, molti servitori stavano già sistemando la tavola per la colazione della mattina successiva.

i suoi genitori si erano probabilmente già ritirati nelle loro stanze, così come molte delle domestiche.

all'ingresso, non c'era nessuno ad accoglierlo, nemmeno Sebastian, anche lui già nelle sue stanze.

tutto era così calmo e silenzioso.

Chris si sfilò gli stivali e si posò delicatamente nel mobile vicino alla porta.

subito dopo, indossò le scarpe da casa e si incamminò con calma verso la cucina, dove chiese allo chef di preparargli un pasto veloce da farsi portare in stanza.

ovviamente lo chef ubbidì, e richiamò una cameriera che poi avrebbe dovuto portare il pasto al ragazzo.

"non fare di fretta, Pierre" disse Chris, dando una pacca sulla spalla all'uomo "vado prima a farmi una doccia, nel caso manda qualcuno a chiamarmi quando la cena è in camera"

"certo Christopher" disse lo chef, con una sfumatura d'accento francese.

Chris salutò l'uomo dietro ai fornelli e si avviò ai piani superiori.
salì le scale con calma e soprattutto silenzio, poiché non aveva intenzione di svegliare nessuno.
di certo non aveva intenzione di ricevere la ramanzina dalla madre la mattina dopo.

salì le scale attentamente, passato la mano con delicatezza sul passamano d'ottone.

sul muro delle scale erano presenti tanti dipinti.
molti raffiguravano i suoi genitori assieme, lei seduta e lui dietro di lei, con le mani sulla sedia dove la madre si sedeva.
in altri era presente il suo viso e quello dei suoi fratelli deceduti.

Chris toccó con i polpastrelli la cornice scura dei quadri dei suoi fratelli, mentre guardava e ricordava i loro volti, il suono della loro voce.

la presenza di una figura fraterna gli mancava molto.
per quanto fosse consapevole che sua madre gli aveva apertamente consigliato, quasi ordinato, di vedere Jeongin come un fratello minore da proteggere, non riusciva a frenare i suoi sentimenti per il ragazzo.

aveva provato a reprimere quelle sensazioni, ma col passare dei mesi assieme al minore, per lui era impossibile vedere il ragazzo come un fratello.

sapeva di essere un ragazzo sfacciato, e quindi questi sentimenti venivano subito esternati quando stava insieme a Jeongin.
era abbastanza sicuro che Jeongin era completamente al corrente dei suoi sentimenti, solo uno stupido non se ne sarebbe reso conto.

tanti pensieri viaggiavano per la sua mente e nel frattempo aveva finito di salire le scale.

si diresse subito verso il bagno.
non appena vi entrò, le sue narici furono invase dell'odore del bagnoschiuma alla vaniglia e fiori d'Oriente.

le mattonelle bianche del bagno erano lucide, così come il pavimento. probabilmente le domestiche lo avevano lavato poco tempo prima.

Chris aprì l'acqua calda per riempire la vasca e ci mise bagnoschiuma e bombe da bagno profumate, per rendere il suo bagno lungo e rilassante.

°º I love you all the time º° ^JeonChan^Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora