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"Jeongin.." sussurrò Chris "stai piangendo?"

Chris posò i pollici sulle guance del minore, asciugando le sottili e fredde lacrime che rigavano il viso di Jeongin.

Jeongin afferrò le mani di Chris e le spostò dal suo viso, scuotendo il capo.

"no.." disse il minore, distogliendo completamente lo sguardo "non sto.. piangendo"

"perché piangi, Jeongin?" chiese ancora Chris, preoccupato "cosa vuol dire tutto ciò?"

"Chris.. non sto piangendo" disse Jeongin, asciugandosi il volto con la manica.

Chris prese ancora il viso di Jeongin e lo avvicinò molto al proprio, guardando il minore negli occhi e impendendo al ragazzo di distogliere lo sguardo.

"non mentirmi, Jeongin" disse Chris.

"n-non sto mentend-"

"non mentirmi, Jeongin!" disse ancora Chris "spiegami come mai stai piangendo? disturba anche te il fatto che io debba sposarmi, vero?!"

"Chris, vi prego.."

"dà fastidio anche a te? dimmelo Jeongin"

Jeongin lo guardò ancora, senza fiatare, con gli occhi che si facevano lucidi e si riempivano di lacrime. il ragazzo si lasciò scappare dalla bocca un singhiozzo e altre lacrime ricaddero copiose dai suoi occhi, bagnando le mani di Chris.

Jeongin portò le mani sulle labbra per zittire i suoi singhiozzi, che sembravano non aver intenzione di fermarsi.

"non piace neanche a te questa cosa, Jeongin?" chiese insistente Chris.

Jeongin scosse leggermente il capo, incapace di parlare, abbassando lo sguardo verso il pavimento.

Chris, allora, si allontanò da Jeongin, facendo qualche lento passo all'indietro. Jeongin rimase con la schiena attaccata alla porta per qualche altro secondo, poi voltò le spalle a Chris e, con velocità, girò la chiave nella serratura, aprì la porta e corse via.

Chris si sedette sul bordo della vasca e posò i gomiti sulle ginocchia e il mento sui palmi delle sua mani, pensando.

indossò una maglia molto leggera e uscì dal bagno, richiudendo la porta dietro di sé e chiamando le domestiche per farlo ripulire. si diresse verso la propria camera, passando per un enorme corridoio, con un lunghissimo tappeto rosso sul pavimento e vari dipinti incorniciati sulle pareti.

passò davanti alle camere dei suoi genitori, che dormivano separati. i due non avevano mai amato dormire assieme, perciò avevano due camere differenti, una all'inizio del corridoio, l'altra completamente dall'altra parte.

in un battibaleno, arrivò in camera sua e, poggiato delicatamente sul letto, vide il vassoio col suo pasto sopra.

Chris prese il vassoio e si sedette sul letto, poggiando la cena sulle sue gambe. sollevò la cloche di metallo che copriva il cibo e mangiò tutto avidamente, data la gran fame. dopo che ebbe finito di mangiare, chiamò una cameriera per farsi portare via il vassoio e il piatto vuoto.

si coricò immediatamente e sommerse il proprio busto e il capo sotto le coperte candide, cercando di riflettere su ciò che era accaduto minuti prima.

si addormentó poco dopo, con la mente piena di pensieri.

il giorno dopo iniziò come tutti gli altri giorni della sua vita, e si apprestava a continuare come uno dei tanti.

scese in sala per una veloce colazione, e la fece da solo, come al solito.
dopo aver finito di mangiare, tornò ai piani superiori e si lavó e vestì.
in camera sua scelse un libro da leggere fuori, nel prato, sotto il solito albero.

°º I love you all the time º° ^JeonChan^Where stories live. Discover now