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Stamattina il ticchettio incessante della pioggia e il violento ululato del vento mi hanno svegliata di colpo. I temporali estivi sono sempre i peggiori anche se di solito ne sono affascinata.
A volte mi piace uscire in veranda e osservare i fulmini creare solchi imprevedibili nel cielo e il vento che si alza, portando con sè sabbia e terreno, che danza impetuoso nell'aria.
Oggi però è diverso. Adesso conosco Mike e so che in questo momento lui si trova in mezzo al mare tra le onde alte. Il pensiero mi fa rabbrividire, ma non per il freddo.

Dal giorno in cui siamo andati a trovare il Signor Orlando ci inviamo costantemente messaggi. Lui dice che ormai conosce il mare meglio di se stesso e che ha vissuto tante tempeste in mare, quindi sa come gestire la cosa.
Io però continuo ad essere preoccupata.
Che mi piaccia o no Mike si è rivelato essere un ottimo amico e inevitabilmente tengo a lui parecchio.

Giornate come queste in passato le avrei trascorse sul comodo divano in salotto, riscaldata da una morbida coperta insieme a mia mamma. Avremmo visto un film in tv dimenticandoci che fuori ci fosse una tempesta. Dentro c'era invece calore, riparo e amore.
Spesso mi domando se ritroverò mai quel benessere in cui vivevo un tempo, senza poi neppure esserne a conoscenza.
A volte mi manca lei nei momenti più semplici: Fare una torta, sistemare casa, lavare i piatti, andare a fare shopping e non poterle chiedere quale outfit preferisce.
Si trattava di piccole abitudini quotidiane che adesso avrebbero tutto un altro valore. Adesso significherebbero tutto, e pagherei oro per trascorrere anche solo un minuto così.

Una lacrima silenziosa cade dal mio occhio sinistro, imitando una delle gocce di pioggia finita sul vetro della finestra.
La scaccio via con il dorso della mano e mi dirigo verso il pianoforte. Lo ammiro un po'. Mi siedo sullo sgabello bianco, alzo il coperchio polveroso e osservo rapita i tasti che bianchi e neri si alternano riportandomi alla mente suoni e melodie che proprio quei tasti, insieme alle mie dita, avevano suonato tempo addietro. Suoni che mi facevano emozionare e sognare. Non posso perderli.
Deglutisco.
Sistemo le pagine dello spartito sul leggio. Appoggio le mani sui tasti, inspiro profondamente e chiudo gli occhi.
Il mondo vortica intorno a me. Non ce la posso fare. Abbasso nuovamente il coperchio del pianoforte.

Una notifica illumina il display del mio telefono e mi distoglie dai pensieri.
È Mike. "Sto tornando" mi dice.
"Fa' attenzione al brutto tempo" gli scrivo io.
"Mi offendi così" è la sua risposta.
Alzo gli occhi al cielo e sorrido "e va bene, allora non ti dico niente".
Mike manda un emoticon che ride.
Blocco lo schermo e faccio per alzarmi.
"Hai scoperto qualcosa durante la mia assenza o io sono indispensabile?" Leggo dalla notifica. Rido e lo ignoro. Che cretino.
"Dalla tua non-risposta desumo che sono indispensabile per continuare la ricerca. Tranquilla, appena arrivo ci diamo da fare." Termina la frase con un occhiolino e penso a quanto sia irritantemente presuntuoso.
Mi viene voglia di scagliargli la collana in faccia.
Osservo la collana poggiata sul comodino e ripenso alla sua faccia, mi lascio sfuggire un sorriso. Forse dovrei ammettere a me stessa che in faccia non gli vorrei scagliare la collana, forse dovrei ammettere che vorrei fare altro.
Scuoto la testa e arrossisco. No. Mike è solo un amico. Solo perchè lui è anche un bel ragazzo non significa che ci debba essere altro tra noi.
Ogni volta che ricevo un suo messaggio inevitabilmente gli angoli delle mie labbra si alzano e la mia giornata diventa più bella.

Ellen avrebbe riso di gusto a queste mie reazioni esagerate per un ragazzo che conosco da così poco.
Anche il pensiero di Ellen non sfugge mai dalla testa. Quando provo a scriverle mi blocco come accade con il pianoforte.
Ho paura che mi abbia sostituita, odiata e che pensi di me le cose peggiori.
In effetti non avrebbe tutti i torti: Il mio comportamento è stato inaccettabile.
Prima o poi però dovremo chiarire, non si possono sciogliere legami improvvisamente con persone che hanno fatto parte della tua vita da sempre.

Rivolgo uno sguardo alla mia libreria in cerca di qualcosa che non abbia ancora letto. Il mio sguardo si posa sulla colorata copertina di "Il piccolo principe", decido di rileggerlo per l'ennesima volta nella speranza che mi faccia aprire un po' la mente a nuove idee.

Dopo circa un'ora ho terminato la lettura.
Nonostante si tratti di un libro che conta poche pagine, apparentemente semplice e per bambini riesce sempre ad entrare nel cuore e farmi emozionare ogni volta.

Mentre sono assorta, con la testa ancora tra le stelle, come la rosa sul pianeta del piccolo principe, rifletto sul fatto che se voglio leggere qualcosa di nuovo e di diverso dovrò necessariamente andare in biblioteca. Mi viene un'illuminazione.
Circa un anno fa trovai in biblioteca un grosso libro sulle pietre, più che altro era un manuale ben dettagliato. Ne fui parecchio attratta ma poi lasciai perdere.
Magari adesso potrebbe darmi qualche informazione utile, potrei scoprire finalmente il significato che si cela dietro quella maledetta sigla.
Sblocco il telefono e apro la chat con Mike "Sono appena arrivato in città" mi informa. Perfetto. Ho visualizzato subito il suo messaggio. Adesso crederà che vivo sulla sua chat. Mi maledico per aver pensato di contattarlo proprio in quel momento e mi decido a rispondergli "Bene. Che ne dici di incontrarci in biblioteca? Ho un'idea." Gli chiedo.
Mike esita per qualche secondo e aggiungo "Chiaramente se non hai nient'altro da fare oggi"
"No no, va bene. Ci vediamo tra mezz'ora lì. Pranziamo fuori? È già tardi."
Impallidisco, non ci avevo pensato.
"Va bene"

Gemma del MareWhere stories live. Discover now