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La pentola sul fuoco ribolle e l'acqua fuoriesce precipitando sui fornelli.

Il rumore dello sfrigolio ci fa sobbalzare e Mike si affretta ad abbassare l'intensità del fuoco. Il pranzo è pronto. La vicinanza a Mike mi stava facendo perdere il lume della ragione.
Mi dirigo verso il giardino per apparecchiare la tavola.
C'era stato qualcosa in quello sguardo? Io e Mike ci stavamo avvicinando un po' troppo o me lo sono sognato?

Probabilmente sono io che non riesco a smettere di fare fantasie stupide. Sicuramente si starà interrogando sul motivo per cui lo fissavo imbambolata come un ebete. Mi porto una mano sulla fronte, frustrata. Sistemo la tovaglia a righe rosse e bianche sul tavolo di legno e depongo le posate, la bottiglia e i tovaglioli. Dopo un paio di minuti compare Mike, che esperto come un cameriere, porta due piatti sul braccio sinistro e due bicchieri nella mano destra. Ops. Ho dimenticato di portare i bicchieri, se gli fossero caduti sarebbe stata colpa mia e saremmo dovuti stare a digiuno.

《Scusa, li ho dimenticati.》

《Nessun problema》 mi sorride e colloca un piatto profumato e fumante avanti a me.

《Ecco il tuo piatto di gnocchi, spero possa essere di tuo gradimento, signorina》 mi dice Mike, con un luccichio agli occhi.

Le farfalle allo stomaco si confondono con la fame e osservo la prelibatezza dinanzi a me con l'acquolina in bocca, gnocchi ai formaggi dalle varie tonalità di bianco ricoperti da piccoli puntini neri, pepe.

Mike si siede di fronte a me 《Buon appetito》

《Buon appetito》 L'irresistibile fragranza stimola i miei sensi affamati e senza esitare affondo la forchetta nel piatto per poter gustarne finalmente il contenuto.
Il sapore rispecchia perfettamente l'odore e l'aspetto degli gnocchi e in breve tempo termino di mangiare.
《Che ne pensi? Come cuoco sono accettabile?》 Chiede.
Odio fargli alzare l'ego, ma devo ammetterlo 《È stato molto buono, complimenti. Come hai imparato a cucinare così bene?》
《Ho iniziato da bambino, mio padre cucinava sulle navi da crociera, era un cuoco di bordo》

Oddio, Mike parla al passato perché suo padre è morto?

《Ah, mi dispiace per tuo padre...》 lascio la frase in sospeso, non sapendo come continuare.

Mike ride 《No, temo di essermi spiegato male, mio padre è vivo e vegeto, solo che da qualche anno ha raggiunto l'età della pensione, quindi non lavora più.》

Ormai colleziono gaf con lui, questa mi mancava.

《Ah》

《Tranquilla, comunque ho imparato da lui a cucinare. Mi ha trasmesso questa passione, insieme a quella per il mare.》

《Capisco. Dev'essere stata molto bella la tua infanzia, tra crociere e cibo buono. Dico bene?》 Gli sorrido sognante.

《È vero, ho visitato tantissimi posti e ne sono molto soddisfatto.》

《Ho sempre pensato che viaggiare possa aprire la mente, conoscendo nuove culture, città, modi di fare, di vestire, tradizioni. Credo sia essenziale》 dico.

《È proprio quello che penso io, è estremamente importante. Siamo un puntino in mezzo all'universo, il minimo che possiamo fare è visitare tutto il nostro pianeta. Altrimenti mi sembrerebbe di aver sprecato questa vita.》

Gli sorrido perchè il suo pensiero rispecchia perfettamente il mio.
《È vero. Ad oggi i luoghi che sono riuscita a visitare sono piuttosto pochi, a differenza tua, ma il mio obiettivo è sempre stato quello di viaggiare per tutto il mondo. Io ed Ellen sognavamo di farlo insieme.》Il mio sguardo vaga nel vuoto e abbasso un angolo della bocca, malinconica.
《Chi è Ellen?》
《La mia migliore amica》faccio una pausa《o meglio, era la mia migliore amica. Ci conosciamo da tutta la vita, ma da quando mia mamma è...》la mia voce si incrina, travolta da tutte le emozioni contrastanti che ho provato oggi. I miei occhi si riempiono di lacrime. Alzo lo sguardo al cielo e bevo un po d'acqua ricacciando indietro le lacrime, e continuo 《da quando mia mamma è andata via ho allontanato tutte le persone dalla mia vita, non saprei spiegarti il motivo, è difficile a parole》 scuoto la testa.
Tutto d'un tratto Mike addolcisce i suoi occhi come miele e la sua espressione gli ammorbidisce le linee nette del suo volto. 《Tranquilla, anche se non ho avuto esperienze simili posso immaginare come ti senti, e sono certo che anche la tua amica lo capirà.》
《Lo spero proprio, mi sono comportata malissimo con lei. L'ho abbandonata solo perchè ero in un brutto periodo, ma lei non lo meritava.》
《Certo che ti perdonerà, ma promettimi che le parlerai》
Il suo sguardo si fa sempre più dolce. Quello che dice è vero, anche se Ellen non dovesse perdonarmi, per lo meno potrò dire di averci provato. Devo solo trovare il coraggio di contattarla. 《Sì, le parlerò》 Sulle mie labbra affiora un sorriso che non raggiunge gli occhi. 《Allora, hai ancora fame?》 Mi chiede Mike, cambiando totalmente argomento.
《Sto bene così》
《Peccato, ti toccherà mangiare anche qualcos'altro》 Sogghigna 《Ma niente di eccessivo, tranquilla. Vado in cucina, aspettami qui》
Mike si alza dalla sedia di legno e si dirige verso casa.
Nel frattempo osservo il giardino circostante e mi abbandono all'aria profumata di fiori. Rose e margherite colorano il prato creando sentieri cespugliosi che conducono alla casa e al parcheggio. Il cinguettio degli uccelli mi rilassa e risuona nelle mie orecchie come fosse musica. Una farfalla gialla si posa su una rosa rossa situata a pochi metri da me. Scatto mentalmente una fotografia per poter ricordare quell'immagine in futuro, magari nei momenti più tristi. Dopo qualche minuto Mike esce dalla porta con tre piatti. Poggia un piatto davanti a me, uno dove è seduto lui e l'ultimo, coperto da un tovagliolo, al centro del tavolo. Di fronte a me carote al forno tagliate in piccole fette circolari assumono la forma e la consistenza di patatine fritte, verdure sott'aceto, formaggio e un pezzo di pane mi invogliano a mangiare. Tutto è buonissimo come prima.
《Quindi lo vogliamo trovare questo tesoro, o no?》 Mike rompe il silenzio facendomi ricordare il motivo per cui sono qui.
《Giusto, sì. Ma come facciamo?》 chiedo.
《Come ti dicevo sono già stato in passato su quell'isola, con l'aiuto della mappa potremmo giungere alla "X" e magari chiedere informazioni a qualche abitante del posto》 《Quanto tempo ci vorrà? E come ci arriviamo?》
《Ci vorrà qualche giorno, possiamo andare con la mia barca. Che ne pensi?》
Il respiro mi si blocca in gola. Trascorreremo tutto il tempo insieme, in un viaggio alla ricerca delle mie origni. Non c'è una sola parola in questa frase che non sia assurda, sbalorditiva, incredibile, sorprendente. Non riesco nemmeno a trovare le parole per commentare. Con questo viaggio ogni premessa di star lontano a Mike è persa totalmente, però rappresenterebbe la mia prima tappa per dare vita al mio sogno di girare il mondo. Starei in mare e sarebbe meraviglioso. Inoltre la questione delle mie origini è qualcosa a cui voglio andare fino in fondo e non posso lasciarmi scappare questa occasione. 《Sei sicuro che non sarà un problema per te?》 chiedo.
《Ovviamente no, lo farei con piacere.》
《Va bene, ci sto.》 decido.
Un pizzico di entusiasmo emerge dagli occhi di Mike e sulle sue labbra appare un sorriso.
《Pronta per il dessert?》 Mike poggia le dita sul tovagliolo del piatto centrale.
《Hai fatto anche il dolce? Vuoi farmi tornare a casa con tre kg in più?》 Scherzo.
Mike ride e alza la mano scoprendo una torta ripiena di fragole e crema pasticcera, dal bellissimo aspetto. 《Non devi preoccuparti dei kg che metti, signorina》
E' la seconda volta che Mike mi chiama in quel modo ed è la seconda volta che con quel tono ipnotico mi stordisce completamente facendomi udire solo il battito incessante del mio cuore.
《Quando hai avuto il tempo per prepararla?》 sgrano gli occhi.
《È più semplice di quanto credi》 Distolgo lo sguardo dalla sua fossetta appena spuntata sul viso, assaporo la fetta di torta che mi ha tagliato e riprendo a riflettere sull'isola e il viaggio in barca.
《Quando partiamo?》
Dopo alcuni istanti di esitazione propone qualosa 《Va bene Giovedì?》

Sarebbe tra cinque giorni. Ho tutto il tempo per abituarmi all'idea , preparare una piccola valigia e spiegare a mio padre tutto quello che è successo ultimamente e ciò che mi spinge ad arrivare fin lì.
《D'accordo. Vada per Giovedì.》 《Perfetto.》 Mi sorride felice e termina l'ultimo pezzo di torta.

Trascorriamo un pomeriggio in tranquillità dondolandoci lievemente sull'altalena di legno nel giardino di Mike. Il tempo con lui vola via veloce, tra sorrisi, fossette, risate e chiacchiere, mentre i suoi occhi neri si fanno sempre più profondi e luminosi.
Quando le nuvole minacciano di nuovo pioggia, Mike mi accompagna a casa.
《È qui che abiti?》 Mi chiede lui, venti minuti più tardi.
《Sì, questo palazzo color ocra》
《Ecco perché sei sempre in biblioteca, è a qualche isolato da casa tua》
E' vero, è una gran fortuna averla così vicino 《Sì, la vicinanza della biblioteca da casa mia ha certamente influito sulla mia passione per i libri. Da bambina ogni volta che mi annoiavo andavo lì》
Io e Mike ci sorridiamo e quando ci salutiamo lui sposta il viso lateralmente in modo tale da potergli piazzare un bacio affettuoso dritto sulla guancia. E' una silenziosa richiesta a cui non posso fare a meno di acconsentire. La sua pelle è come droga per me e il suo profumo dolce mi travolge.
《Ci vediamo Giovedì allora》 mi dice Mike.
《A Giovedì》 scendo dalla macchina e torno a casa, con il respiro tremante per l'entusiasmo.

Gemma del MareWhere stories live. Discover now