Capitolo 4

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I don't really want the rest
only you can take me there.
I don't even know what I'm saying,
but I'm praying for you  


Mi sentii mortificata quando pronunciò il nome di quest'altra ragazza.

Quindi lui non vedeva me, Lana Grant, pensai, non ero io al primo posto nella sua mente... non desiderava davvero me ma ero solo il surrogato di una tale Trudi Miller.

Mi sentii bruciare di gelosia ma con un cenno del capo lo invitai comunque a continuare.

Mi raccontò che Trudi era una ragazza amabile ed educata, diversa da tutte le altre che aveva conosciuto al college che frequentava come studente.

Riusciva ancora ricordarsi del profumo di lavanda e gelsomino che indossava e si spargeva nell'aria quando studiavano insieme testi come il Simposio di Platone.

A lei scriveva lunghissime lettere d'amore, a lei dedicava tutte le poesie che le faceva trovare in pagine strappate sul banco tutte le mattine.

Con lei, le aveva promesso, un giorno si sarebbe sposato, per amarla e onorarla, esserle fedele sempre per il resto della sua vita.

Ogni notte sognava di fare l'amore con lei. Le scopriva piano il vestito e la baciava ad occhi chiusi perché non aveva bisogno di vedere la sua bellezza per sapere quanto l'amasse, come Amore e Psiche. Perché non voleva si spaventasse con l'ardore del suo culto per lei. Voleva proteggerla.

Lei era così casta e religiosa che lui temeva non avrebbe ceduto mai eppure, forse proprio per questo, l'ammirava ancora di più.

Tanto gentile e tanto onesta pare, la sua Beatrice, era una donna-angelo.

Ma un giorno, cercandola fra le aule la trovò in quella di filosofia, distesa sulla cattedra con il professore avvinghiato su di lei. Le cosce incastrate da spinte così violente che riusciva a sentire lo schiocco dell'attrito.

Capì che non fosse uno stupro perché la sentì ridere, la stessa risata che lui adorava tanto, la sua risata cristallina.

Vide il professore tirarle la testa all'indietro prendendola per i capelli dorati, gli stessi capelli intessuti da Apollo con fili di grano che lui era timorato persino di accarezzare. La schiena incurvata regalava al cielo quei seni nudi che qualche volta riusciva a vedere trasparire dalla camicetta e che aveva sempre immaginato nelle sue mani, ma che in quel momento erano in quelle di un altro.

Incantevole come una Madonna che lui avrebbe aspettato di essere abbastanza immacolato per toccare, mentre lei si stava concedendo ad un altro uomo con estrema beatitudine e senza aspettare di essere una sposa.

Ci sarebbe dovuto essere lui al posto di quel figlio di puttana del professore.

L'immagine ci mise un attimo a formarsi nella sua testa: lui disteso sulla cattedra e Trudi che lo cavalcava, così elegante e impetuosa che i lunghi capelli le flagellavano la schiena. Era così bella così libera, nei suoi sogni.

Prom (gone wrong) ☯Where stories live. Discover now