Capitolo 9

160 9 89
                                    

Hoppla! Dieses Bild entspricht nicht unseren inhaltlichen Richtlinien. Um mit dem Veröffentlichen fortfahren zu können, entferne es bitte oder lade ein anderes Bild hoch.


Summer's hot but I've been cold without you,
I adore you, can't you see, you're meant for me?
Dying by the hand of a foreign man, happily 


Se però avessi avuto davvero il coraggio di farlo, quale sarebbe stato il prezzo più alto che avrebbe dovuto pagare?

Probabilmente l'ineluttabile conferma del fatto che lui non meritasse nemmeno quell'infinitesimale particella dell'Universo di amore che sarei stata in grado di dargli almeno io.

Ed evitare questo, per me, era decisamente la cosa più importante.

Per i minuti successivi continuò a regnare il silenzio.

Fino a quando non udimmo lo scroscio dello sciacquone e potei tirare un sospiro di sollievo.

«Basta...» sussurrai in affanno, inscenando una flebile risata frammista ad apprensione.

Quando mi voltai verso di lui, era ancora poggiato alla parete, e mi osservava con un mezzo sorriso insinuante.

«Non dirmi che non è piaciuto anche a te...»

Per tenerlo fermo, posai la guancia sul suo pettorale e il palmo aperto all'altezza del suo sterno, come una bambina che cerca protezione dopo uno scampato pericolo.

«Non qui... almeno» conclusi.

Dio mio, il suo cuore correva così a perdifiato che lo potevo sentire vibrare dentro la mia mano.

Mi tranquillizzò pensare che avesse paura almeno quanto me. Non avrei dovuto più averne se lui non era l'orco cattivo della fiaba, quello con la barba che come nuvole si arricciava grigia sulla mascella, ma il principe azzurro con il cuore fragile del cristallo.

Sentii sfiorarmi debolmente i capelli. Quello spostamento mi fece pensare volesse accarezzarmeli, sussurrarmi che fosse tutto a posto adesso e, piuttosto che essere il mio cacciatore, desiderasse identificarsi nel mio salvatore.

Aveva un suono così potente quella parola nella mia testa. Qualcuno disposto a prendersi cura di me e dei miei capricci.

Sal-va-to-re. Un'immagine sublime si dipinse davanti ai miei occhi chiusi.

La sua mano bianca tesa verso il buco nero delle mie paure, dove ero affogata e che afferrai per tirarmi su, e farmi stringere fra le sue braccia.

Tremavo, ma lui continuava a sussurrarmi che avrei potuto finalmente sentirmi al sicuro.

Da colui che voleva farmi annegare, Galen divenne colui che mi aveva riportato in superficie.

Ma quell'attimo eterno durò solo qualche minuto di tentennamento, fino a quando non si pentì di averci anche solo pensato.

Prom (gone wrong) ☯Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt