CAPITOLO 5 • Black Swan

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CAPITOLO 5
Black Swan

<<Che succede, Christopher?>>

Da ché ne aveva memoria, Yoongi era sicuro che mai i suoi ragazzi si erano presentati in gruppo all'Omelas per parlare con lui.

Il che non preannunciava nulla di buono.

Doveva essere importante.

<<Abbiamo la data>> annunciò il bruno.

<<Quando?>>

<<Tra una settimana>>

<<Bene. Chi c'è alla base in questo momento?>>

<<ChangBin e Hyunjin!>>

<<Li avete lasciati lì da soli? Era necessario venire qui in tre per darmi questa notizia?>>

Il silenzio improvviso che calò tra i membri dei Bangtan insospettì il corvino che li scrutò attentamente.

<<C'e dell'altro Suga>> questa volta fu il più piccolo a parlare.

<<Parla Jeongin!>> Lo esortò il leader.

Il castano diede una piccola spinta in avanti a BangChan lasciando a lui l’ingrato compito di parlare.

<<Ecco.. abbiamo trovato questo vicino le nostre moto>> il bruno mostrò a Yoongi un sasso di medie dimensioni e glielo porse tra le mani.

<<Una pietra?>>

<<Con questo avvolto ad essa>> il ragazzo più giovane gli passò poi un pezzo di carta impiastricciato di inchiostro.

Il corvino aprì lentamente il biglietto e ne lesse il contenuto.

<<La vittoria di oggi porta il seme della sconfitta di domani! Goditela finché puoi>>

Non vi era apposta alcuna firma sul foglio, ma non era difficile intuire il mittente di quel messaggio.

L’incontro con Xiumin aveva lasciato comunque il segno nel corvino.
Non che le sue minacce lo avessero in qualche modo scalfito, ma quel tipo era solito abbaiare come un cane rabbioso per poi ritirarsi come un agnello impaurito nel momento in cui le cose si facevano più serie.
Le sue parole però, gli avevano comunque messo il tarlo nell’orecchio.

Se anche il capo degli Exo era interessato ad accaparrarsi la partita di RB, di certo non si sarebbe arreso senza prima mettergli i bastoni tra le ruote, come era suo solito fare dal giorno in cui si erano autoproclamati nemici giurati.

Per quanto Suho potesse essere bravo e convincente con i suoi modi bruti e di scarsa integrità, Yoongi non lo riteneva abbastanza capace e con abbastanza esperienza da poterlo battere, ma sicuramente, un suo possibile intralcio, gli avrebbe fatto impiegare il doppio delle energie e del tempo per concludere lo scambio. 

I ragazzi non si stupirono più di tanto nel non vedere alcuna reazione scomposta nel loro leader, difficilmente qualcosa scuoteva l’animo imperturbabile del corvino, anche quando si trattava di pericoli in agguato.
Suga aveva sempre un piano per uscirne vincitore.

Ma stavolta, forse, stava sottovalutando il suo nemico perchè c’era ancora dell’altro che non gli avevano raccontato.

<<Siete ancora qui?>>

<<Yoongi, non è tutto>>

Bangchan mai l’aveva chiamato col suo nome davanti agli altri. Accadeva qualche volta, quando si incontravano privatamente per discutere di questioni che il corvino solo a lui avrebbe riferito, e in quei frangenti, era capitato che usassero i loro veri nomi per riferirsi l’uno all’altro.

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